28 giugno 2019

SE LE BIOMASSE PROVENIENTI DALLA GESTIONE FORESTALE DEVONO ESSERE UN MAGNA MAGNA PER I PRIVATI, NOI NON CI STIAMO. CON DATI ALLA MANO, LA REGIONE CON I RICAVI POTREBBE FINANZIARE I FORESTALI. MA LA POLITICA A COSA PENSA?


di Michele Mogavero
L'esempio eclatante è la centrale biomasse di Dittaino (Enna). Nel 2010 la regione Siciliana svende 10 mila ettari di bosco di proprietà dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali, ad una società tedesca per 430 mila euro all'anno, mentre la Sper (società tedesca), dalla vendita dell'energia elettrica al gestore della rete, ricaverà circa 40 milioni di euro all'anno.
Tagliano i nostri boschi, ne fanno profitti rinnovabili per Decenni.
I nostri alberi “regionali” vengono regalati, a kilometrozero (=nel raggio di 70km), il conto andrebbe fatto con precisione. La materia prima è regalata “a 1 euro ad albero”. La potenza installata dichiarata è di 18,7 Megawatt. Produce 126.000 MWh all’anno (fonte: stima SPER-S.p.A.). Per anni, Terra e LiberAzione”  si è occupata, in questa chiave, della vicenda.

Un'occasione persa per il comparto forestale. Il taglio del bosco di eucalipto poteva essere effettuato dai forestali se solo la legna si vendesse ad un prezzo equo. Il ricavo permetterebbe di ottenere delle risorse per il loro finanziamento. Con un impianto di biomasse pubblico si sarebbero potuti permettere pure i 22.000 forestali. Insomma: c'è tanto da fare, ma la politica che fà? Ha altro a cui pensare?

Foreste e biomasse, gli alberi andrebbero piantati non certo sradicati. Noi siamo contro al disboscamento selvaggio, però ci possono essere gli scarti legnosi, boschi artificiali per tale obiettivo, l’eucaliptus per esempio ricresce perfettamente nel giro di 20 mesi dal taglio, quindi che ben venga la centrale di biomassa che brucia solo scarti vegetali. 
Di produttività seria non ne parla nessuno, di prevenzione incendi nemmeno, i miliardi di euro per il dissesto idrogeologico volano. Ma i forestali stanno a guardare. Anzi, quando la politica si rifiuta di utilizzarli per la difesa del territorio, vengono addirittura infangati dai media nazionali e da qualche Onorevole scienziato.








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