20 aprile 2019

FORESTE: PATRIMONIO CULTURALE, MA ANCHE ECONOMICO DA INCENTIVARE. 100MILA GLI IMPIEGATI DEL SETTORE







Dal sito www.unmondoditaliani.com
Il patrimonio forestale è un settore da tutelare per l’importante ruolo ecosistemico, economico, sociale e culturale. Uno dei possibili punti di forza Italiani per la salvaguardia del diritto alla professione.

(UMDI UNMONDODITALIANI) Complessivamente, le aree forestali coprono oltre il 35 per cento del territorio nazionale. Il patrimonio forestale italiano è costituito da circa 9 milioni di ettari di foreste e quasi 2 milioni di ettari di altre terre boscate, in prevalenza arbusti, boscaglie e macchia. Dati che emergono dal primo rapporto sullo stato delle Foreste e del settore forestale in Italia, pubblicato dal ministero per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. In alcune Regioni le foreste occupano circa la metà della superficie (Trentino-Alto Adige, Liguria, Toscana, Umbria e Sardegna), mentre Puglia e Sicilia sono quelle con il tasso di superficie forestale più̀ basso. Nell'ultimo secolo la superficie forestale è aumentata costantemente, si osserva un incremento annuo della superficie forestale totale dello 0,3% tra il 1985 e 2005 e dello 0,2% tra il 2005 e 2015.

RUOLO ECOSISTEMICO DELLE FORESTE

Ogni anno le foreste italiane sottraggono dall'atmosfera circa 46,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica, con ingentiripercussioni sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. Le specie più̀ diffuse sono il faggio, il carpino nero, la roverella, il castagno, il cerro, il larice, il rovere, l'abete rosso e il leccio. "I nostri boschi hanno per il Paese un ruolo strategico - scrive il ministro Gian Marco Centinaio - Negli ultimi decenni la società italiana ha perso di vista questo immenso polmone verde che ricopre circa il 40% del territorio nazionale, e il suo immenso patrimonio biologico e culturale".

BIOECONOMIA FORESTALE

In Italia il settore forestale, inteso come selvicoltura e lavori in bosco, impiega oltre 100mila persone. E le foreste italiane sono una fonte crescente di ricchezza, che va dai funghi alle castagne, dai manufatti in legno al riciclo, fino alle attività più ricreative. Nel 2017, ad esempio, sono state raccolte e avviate a riciclo oltre 1,8 milioni di tonnellate di legno usato. L'attività̀ di riciclo genera un volume d'affari pari a 2,8 miliardi di euro e circa 30.000 posti di lavoro. Il rapporto segnala anche il crescente interesse per l'edilizia in legno ma cala invece l'esportazione di castagne con un contestuale incremento di importazioni arrivando ad un saldo negativo nel 2016 di -25.000 tonnellate. Ad oggi gli acquisti di castagne dall'estero sono diminuiti probabilmente per la ripresa della produzione nazionale grazie agli effetti positivi della lotta biologica al cinipide (insetto che porta al deperimento dell'albero).


LE ATTIVITA’ RICREATIVE NEL SETTORE FORESTALE

Nelle foreste e nei boschi ci si va anche per passeggiare e fare escursioni. In Italia il mondo dell'associazionismo escursionistico può contare su oltre 620.000 iscritti, di cui il 51% è afferente al Cai (Club Alpino italiano). A questi frequentatori vanno poi aggiunti i cacciatori, i cercatori di funghi, di tartufi e di altri prodotti forestali selvatici. Una categoria di escursionisti in forte crescita è quella degli utilizzatori dei 'cammini' storico-religiosi, così come quella dei cicloturisti e degli appassionati di mountain bike. E poi ci sono circa 192 parchi avventura, distribuiti principalmente tra Lombardia e Trentino-Alto Adige (22), Toscana (17) e Sicilia (14). Da segnalare infine l'esperienza degli asili nel bosco, con 71 iniziative per ora nel Nord e nel Centro. La maggior parte dei progetti ospita classi di 10-20 bambini, con eccezioni che arrivano fino a 120 bambini.
19/04/2019

Fonte: www.unmondoditaliani.com






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