31 dicembre 2017

MICCICHÈ BERSAGLIO DI FIGUCCIA, L’UDC SPACCATO, MUSUMECI PREOCCUPATO



31 Dicembre 2017
Come voleva sì dimostrare concludevano i prof di matematica dopo avere completato il teorema. Il Presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, aveva creduto di potersi liberare di Vincenzo Figuccia, con un “Figuccia chi?, buttato giù nel corridoio di Palazzo dei Normanni, piano parlamentare. Non aveva l’aria di sufficienza, pronunciando l’espressione più corriva della storia parlamentare, ormai abusata in verità. Aveva il viso sorridente, ma si vedeva lontano un miglio, dicono i testimoni oculari, che il personaggio cominciava a dargli serio fastidio. E fummo facili profeti nel giudicare quella “uscita” troppo disinvolta rispetto al personaggio, diventato un problema.

Vincenzo Figuccia ha afferrato il polpaccio di Miccichè e non lo molla. Ogni giorno una frecciata. Il bersaglio è grosso, difficile sottrarsi. E le prime giornate hanno offerto molte ragioni a Figuccia per mantenere il ritmo.

La “missione” del deputato regionale dell’Udc, ex assessore nel primo governo Musumeci, non è iniziata con la legislatura in corso. E’ cominciata in campagna elettorale, quando Figuccia si schierò con Musumeci contro Gaetano Armao e vide in Miccichè il sostenitore di Armao ed il nemico di Musumeci. Poi le urne, il buon risultato elettorale, l’ingresso nel governo con una “poltrona” importante ma estremamente impegnativa. Ci si aspettava almeno un armistizio. Ma che fa Figuccia? Si toglie la “corazza”, cioè l’assessorato, e comincia colpire, armato di durlindana. Uno spadino lieve ma doloroso, imbracciato da chi invece dovrebbe sdtare dall’altra parte e difendere una maggioranza assai risicata.

Scrive Vincenzo Figuccia: “Ormai è chiaro che Miccichè pensa che  la Torre Pisana sia il posto migliore da dove prendere a schiaffi i  siciliani. La nomina della dottoressa Patrizia Monterosso al vertice  della Fondazione Federico II è l’ennesima beffa per i cittadini”.

“Non resistono nemmeno le condanne della Corte dei Conti davanti alla  volontà del presidente dell’Ars di far tornare indietro di venti anni  la politica siciliana – aggiunge – Non bastava la sua rielezione e  quella di altri evergreen con Savona alla commissione Bilancio, ora  anche la discussa ex segretaria generale della Regione per la Federico II. Miccichè è imprigionato nella sua storia che in decenni di  politica non ha prodotto granché. Più che le azioni di discontinuità  qui prevalgono quelle dei bari”. (Man/AdnKronos)

Fonte: siciliainformazioni.com




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