12 luglio 2017

SICILIA DISARMATA CONTRO GLI INCENDI, LE PROCURE DI PALERMO ED ENNA APRONO INDAGINI. I MAGISTRATI VERIFICHERANNO EVENTUALI REATI NELLA PREVENZIONE DEI ROGHI. A GIUGNO CI SONO STATI RITARDI NELLA CHIAMATA IN SERVIZIO DEGLI ADDETTI ALL'ANTINCENDIO, CHE NON AVEVANO, E NON HANNO ANCORA, TUTE NUOVE E MEZZI


12 Luglio 2017
I magistrati verificheranno eventuali reati nella prevenzione dei roghi. A giugno i forestali non avevano mezzi e nemmeno i fondi per acquistare la benzina, quest'anno la Regione non ha elicotteri dedicati all'antincendio e come denuncia oggi Repubblica a presidiare il territorio vi sono pochissimi ispettori del Corpo forestale: appena due per Messina e i Comuni limitrofi: "Siamo soli, aiutateci"
 

di ANTONIO FRASCHILLA
Gli incendi scoppiati in questi giorni,  e che hanno distrutto svariati ettari di verde boschivo, finiscono in Procura. I magistrati di Palermo hanno aperto un'inchiesta per verificare, come si apprende, "eventuali inadempienze della Regione siciliana nel sistema della prevenzione". E lo stesso hanno fatto i colleghi di Enna sull'incendio che ha distrutto il vallone Scaldaferro, tra Enna e Calascibetta, divampato a contrada Ferrarelle sull'autostrada A 19 Palermo-Catania. Secondo una prima stima le fiamme che hanno raggiunto l'abitato e risalito le pendici di Calascibetta hanno bruciato oltre 400 ettari, dei quali una quindicina di boschi. Quella valle é sottoposta al vincolo paesaggistico. Solo con mezzi di terra, perché nessun aereo era disponibile, i forestali e vigili del fuoco hanno arginato i danni impedendo che venissero distrutte abitazioni anche se si registrano danni a capannoni. L'indagine della procura ennese è contro ignoti. Secondo alcune associazioni ambientaliste bisogna accertare se, sulle aree andate in fumo possano esserci interessi della criminalità organizzata legata ai contributi in agricoltura percepiti sui terreni a pascolo.

Nelle scorse settimana diverse inchieste giornalistiche hanno denunciato le anomalie della macchina antincendio della Regione. A giugno  ci sono stati ritardi nella chiamata in servizio dei 6.500 precari addetti all'antincendio, che non avevano, e non hanno ancora, tute nuove e mezzi: fino a fine giugno mancava perfino la benzina per i mezzi e i forestali si muovevano a piedi per spegnere le fiamme. Inoltre ci sono stati problemi con gli elicotteri: la Sardegna ha 11 elicotteri dedicati, la Sicilia nessuno e solo ieri è stata firmata una convenzione con l'aeronautica militare per due mezzi aerei.

Oggi su Repubblica Palermo la denuncia dei pochi ispettori del Corpo forestale distaccati sul territorio: su 1.100 dipendenti del Corpo forestale, oltre la metà sta dietro una scrivania. Nel distaccamento di Messina, che si occupa anche di tre Comuni limitrofi, gli ispettori del Corpo forestale che dovrebbero controlare il territorio sono appena due. E sono disperati. Il racconto che fanno in questi giorni di fiamme, soli contro ettari ed ettari di fuoco, è drammatico: "Ma si rende conto? — dice l’ispettore Giovanni Pagano — il nostro distaccamento dovrebbe controllare un territorio che va da Messina a Saponara e Villafranca, e siamo solo in due. Qui è andata in fumo una sughereta di 52 ettari, ma da soli come possiamo fare i controlli? Noi dovremmo pattugliare il territorio, poi curare le indagini e d’inverno dobbiamo fare anche l’antibracconaggio. Da gennaio non prendo un giorno di ferie. Ho segnalato la situazione, ma nessuno mi ha risposto. Lavoro da due giorni senza sosta, ho visto gli alberi crescere e mi fa male al cuore vederli bruciare. Sono il comandante, sento la responsabilità di non mollare. Ma adesso piango, piango perché alberi che ho visto crescere non ci sono più".



Fonte: palermo.repubblica.it





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