02 luglio 2017

CHIARAMONTE È IN GINOCCHIO


01 Aprile 2017
Chiaramonte Gulfi - Come un in incubo, l'alba è stata segnata dal rumore degli aerei. I canadair sono tornati a volare su Chiaramonte, dopo che l'emergenza è stata colpevolemte sottovalutata per ore. 
Le fiamme circondano il paese montano dove per tutta la notte sono stati al lavoro i vigili fuoco, gli operai forestali e la Protezione civile. Diverse famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni lambite dal fuoco. La pineta è andata quasi del tutto distrutta. Sono ancora numerosi i focolai accesi. L’incendio è divampato in mattinata, venerdì, in contrada Rossa e San Marco, in una zona boschiva nei pressi di molte aziende del territorio. E i Canadair sono intervenuti solo alle 17,30, provenienti da Roma. A causa del vento e del caldo superiore ai 40 gradi, l’incendio è divampato per km. La forte coltre di fumo è arrivata anche all’interno del centro abitato, tra le vie Ciano e zona San Giovanni.
Le opere di spegnimento, informa una nota della Prefettura, sono ancora in corso, ed è stato chiesto l'attivazione del Coc a Chiaramonte Gulfi dove il Comune ha individuato strutture per ospitare i residenti di una casa di riposo e di un centro di accoglienza che sono stati fatti sgomberare perché lambiti dalle fiamme. Non si registrano danni a persone, ma ingenti sono quelli alle strutture. Circa trenta capi bestiame sono rimasti uccisi dai roghi nelle due fattorie distrutte, la Tumino e la Cascone. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro e la situazione continua a essere seguita dall’Unità di crisi della Prefettura di Ragusa.
Diverse famiglie sono state trasferite in una scuola materna mentre un gruppo di migranti e' stato portato in un centro parrocchiale.
Per tutta la notte volontari e vigili del fuoco hanno combattuto contro le fiamme forse di origine dolosa che, alimentate dal forte vento, hanno divorato centinaia di ettari di terreno e lambito alcune aziende agricole. Nella piana sono
andate distrutte diverse case rurali ma anche piccole chiese, segno di devozione contadina. Tanti gli animali morti carbonizzati nelle stalle. Alle operazioni partecipano una settantina di vigili del fuoco, gli operatori della Forestale, 54 volontari della Protezione civile e cinque della Protezione civile regionale.
Le forze dell'ordine hanno pattugliato le aree intervenendo per le emergenze.

Il comune di Chiaramonte e' stato assediato dalle fiamme: nel versante nord, per una parte della nottata inibito al transito, l'incendio ha raggiunto il cimitero mentre il fuoco che ha divorato la pineta esplodeva in fiammate che hanno reso
l'aria irrespirabile. Nella notte il vento ha cambiato direzione e l'emergenza intorno alle 4 e 30 del mattino si e' spostata nuovamente sul versante est. 

Il racconto dei pompieri 
Per tutta la notte uomini e mezzi di questo Comando si sono prodigati per limitare i danni nell’area della pineta di Chiaramonte Gulfi.
Considerato che nella giornata di ieri non è stato possibile avere la disponibilità di aerei antincendio, e tenuto conto di quanto rilevato da Drago 64 del Nucleo VV.F. di Catania che ha effettuato le ricognizioni nelle aree interessate dall’incendio, con l’unico obbiettivo di evitare che le fiamme raggiungessero la città, il Comandante Provinciale ha disposto il richiamo di personale libero dal servizio ha trattenuto in servizio il personale smontante, e dopo le 23.00 cioè al termine delle attività di volo dell’aeroporto di Comiso, impiegato anche personale in servizio presso la sede aeroportuale.
Con l’attivazione di tale dispositivo sono state impiegate nell’area di Chiaramonte oltre sei squadre del Comando, mentre la Direzione Regionale ha disposto il dispiegamento di squadre dai Comandi di Catania-Siracusa-Caltanisetta.
Il Comando ha anche fatto fronte ai presidi che operavano nel sito dove si era sviluppato l’incendio della segheria a Comiso e del deposito di lana sulla S.P. Comiso-Chiaramonte.
Sul posto è intervenuto anche personale dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Ragusa e del Dipartimento della Protezione Civile che ha allertato i volontari per contribuire a contenere le fiamme fuori dal centro abitato.
La Prefettura ha istituito l’unità di crisi che ha coordinato le operazioni di soccorso e disposto l’allertamento delle forze di polizia che hanno contribuito a rendere le strade libere e fruibili ai mezzi di soccorso; a tenere lontani i curiosi dai punti fuoco, a raccogliere le segnalazioni dei cittadini.
Intorno alle sette di oggi il primo Canadair ha effettuato il lancio di acqua sul fronte del fuoco ancora in essere e non raggiungibile da terra, subito dopo sono arrivati altri due velivoli, che stanno operando su tutti i fronti fuoco.
Notevoli i danni al patrimonio naturalistico oltre che ad alcune aziende agricole della zona alcune delle quali hanno subito anche la morte di alcuni capi di bestiame.
Personale Vigilfuoco opera ancora in sito per verificare da terra i piccoli focolai d’incendio ed operare la bonifica.

Irene Savasta 





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