19 giugno 2017

L’INCUBO INCENDI BOSCHIVI, LA SICILIA SENZA MEZZI PER FRONTEGGIARLI. LA REGIONE CON IL PIÙ ALTO NUMERO DI FORESTALI MA CHE ANCORA NON SI È DOTATA DI MEZZI PROPRI PER FAR FRONTE AGLI INCENDI. COSA DIRE SE NON ‘CHE DIO CE LA MANDI BUONA’?


Il capo della protezione civile invita le regioni "a dotarsi di una propria flotta"

19 Giugno 2017
E’ tornato il gran caldo e puntuale arriva l’incubo degli incendi boschivi. Perché in fondo, tutti abbiamo pensato, davanti alle immagini televisive provenienti dal Portogallo, dove una foresta ha preso fuoco causando 61 vittime, che potrebbe accadere anche da noi, che siamo sprovvisti dei mezzi per proteggerci.
Che corriamo un serio rischio, lo ha fatto bene capire Fabrizio Curcio, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile che ha dichiarato: “L’impegnativa settimana appena trascorsa in termini di interventi aerei sugli incendi boschivi da parte della flotta aerea nazionale e la tragedia che si sta consumando in Portogallo deve farci essere ancora più attenti e pronti”. Per cui, continua Curcio, si invitano “tutte le Regioni che ancora non lo hanno fatto a dotarsi di una propria flotta”.
Le regioni che ancora non lo hanno fatto sono Sicilia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Marche e Umbria che finora non hanno provveduto a dotarsi di elicotteri antincendio.
Il vero problema in materia è interpretare le norme e capire a chi spetta fare cosa.
La legge Madia non ha semplificato il quadro, pur avendo eliminato una delle autorità, cioè il corpo forestale. “I vigili del fuoco hanno ereditato il compito di intervenire in caso di emergenza se chiamati dalle Regioni spiega a Il Giornale Riccardo Boriassi, portavoce Conapo, sindacato dei vigili del fuoco – ma degli Smila uomini del corpo forestale solo 300 sono passati tra le nostre fila”.

Inoltre le Regioni sono intervenute con lentezza e faticosamente il governo è riuscito, tre giorni fa, a riunirle per stilare una convenzione che regoli il rapporto con le forze antincendio statali. In diverse Regioni mancano però ancora i piani antincendio e il personale che si è aggiunto ai vigili del fuoco non ha ricevuto le direttive necessarie. «Questo è un anno particolare – aggiunge Curcio – per il quadro legislativo cambiato. Dobbiamo fare i conti con una profonda riorganizzazione a tutti i livelli dell’utilizzo delle risorse, delle procedure e della filiera delle responsabilità, questo è sicuramente vero, ma non possiamo permetterci di sottovalutare il rischio degli incendi boschivi. Soprattutto con queste temperature cosi elevate già oggi”.
C’è poi il caso emblematico della Sicilia, la regione con il più alto numero di forestali ma che ancora non si è dotata di mezzi propri per far fronte agli incendi. Cosa dire se non ‘che Dio ce la mandi buona’?

Fonte: palermo.blogsicilia.it



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