10 maggio 2017

FORESTALI SICILIANI: IN ATTESA CHE LA COMMISSIONE EUROPEA SI ESPRIMA SUL PUNTO IL NOSTRO STUDIO CHIEDERÀ UN INCONTRO ALLA REGIONE


Si informano tutti i nostri ricorrenti che stiamo formulando una richiesta di incontro al Presidente Crocetta per illustrare il percorso che stiamo portando avanti e le conseguenze sanzionatorie cui potrebbe andare incontro la Regione in caso di apertura della procedura di infrazione. Faremo anche apposita PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO.

I punti cardine saranno i seguenti:

1. La storica sentenza del 26 novembre 2014 della Corte di Giustizia europea, che ha messo in chiaro come la stagione delle discriminazioni verso i precari sia giunta al capolinea, indicando ai Paesi membri l’obbligo di assumere il personale che ha svolto almeno 36 mesi di servizio,anche non continuativi.

2. In virtù del principio di non discriminazione ci batteremo, affinché tali norme possano essere applicate correttamente anche nel nostro Stato. Non esistono precari di serie A e precari di serie B! IL nostro Stato applica condotte totalmente estranee all’agire politico degli altri Stati membri!
3. Gli abusi senza fine di precariato nella pubblica amministrazione sono arrivati ad un limite d’insopportabilità. E ora di agire autonomamente, in luogo di tutti quei signori che vi hanno promesso l’agognata stabilizzazione e che non hanno saputo mantenere nessuno dei programmi avviati in sede di campagna elettorale. Siete stati il loro bacino elettorale. Una volta usati, vi hanno miseramente abbandonato
4. Sfruttando il bisogno e la disoccupazione diffusa, la classe politica si è potuta permettere un ricatto collettivo, un gigantesco voto di scambio, fatto alla luce del sole. Questo patto scellerato, estorto col bisogno delle vittime, gli stessi che oggi li vogliono far passare per “fannulloni”, sta creando una strage sociale senza precedenti.
5. I lavoratori forestali, vanno stabilizzati, con conversione del rapporto, ove sussistano i requisiti legali. Pertanto, i dipendenti precari siciliani dovrebbero ancora di più in questo momento storico (stabilizzazione personale scolastico) sollecitare il Legislatore regionale e nazionale a mettere in campo una norma organica per affrontare il fenomeno del precariato pubblico siciliano ovvero chiamare in giudizio lo Stato italiano e anche la Regione Siciliana per aver consentito con la propria legislazione di non prevenire gli abusi dei contratti a tempo determinato in Sicilia.

Distinti saluti
Lo staff


Fonte: www.avvocatofasano.com



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