20 aprile 2017

LEGGE DI STABILITÀ. FINANZIARIA, NON TUTTI PIANGONO. ENTI PENALIZZATI E “MIRACOLATI”


Tra tanti tagli, ecco anche alcuni contributi. In certi casi è chiaro l'intervento di qualche deputato.

di Accursio Sabella
PALERMO - Non tutti piangono. Se sarà Finanziaria di lacrime e sangue, la distribuzione dei dispiaceri non sarà equa. Figli e figliastri, in questa manovra, tutti dentro quel lungo elenco di enti, associazioni, categorie comprese nel cosiddetto “Allegato 1” della legge di stabilità.
Non tutti avranno di che lamentarsi, in fondo. E molto spesso la “manina” della politica sembra fin troppo evidente nel far gonfiare qualche finanziamento o far lievitare qualche contributo, in mezzo a tanti stanziamenti che rimangono invariati rispetto all'anno precedente o in qualche caso vengono ridotti. Pure drasticamente.
Tagliati i fondi per le emergenze
Perché nonostante le tanto sbandierate attenzioni per il “territorio”, ad esempio, il governo Crocetta ha deciso di ridurre, e di molto, i finanziamenti finalizzati al contrasto delle calamità naturali, che in questi anni, tra frane e nubifragi, hanno spesso messo in ginocchio la Sicilia. Rispetto al 2016, infatti, dimezzato (da 2,4 a 1,2 milioni) il capitolo destinato agli “interventi di prima assistenza” legati a “eccezionali eventi atmosferici”. Scendono di 800 mila euro l'uno due distinti capitoli destinati alla “assistenza in occasione di pubbliche calamità”. Ridotto di 700 mila euro poi il capitolo destinato alle spese per “interventi urgenti di protezione civile”. Tutte somme che rischiano di essere decurtate ancora, visto che una buona fetta di questo contributo è “congelato” in attesa della formalizzazione dell'accordo sull'Iva tra Crocetta e Gentiloni. Azzerato poi il capitolo destinato alle spese per il personale dipendente e per il volontariato impegnato nelle attività di protezione civile (nel 2016 lo stanziamento era di 100 mila euro).

Gli enti penalizzati
Tra gli enti più penalizzati l'Irsap, l'Istituto che ha sostituito le Aree di sviluppo industriale, al quale il governo ha destinato cinque milioni di euro in meno rispetto al 2016. Mazzata anche sui laureati in medicina che intendono frequentare le scuole di specializzazione: il contributo della Regione per le borse di studio scende addirittura di 1,4 milioni di euro (dai 4,9 milioni del 2016).


La commissione bilancio, invece, ha “tagliato” circa sei milioni di euro inizialmente destinati ai corsi di formazione per i giovanissimi, quelli del cosiddetto “Obbligo formativo”, che però potrebbero essere recuperati tramite un articolo della Finanziaria, mentre il governo ha deciso di ridurre di tre milioni le spese per i collegamenti con le isole minori. Azzerato addirittura il contributo per le opere infrastrutturali nei porti siciliani: nel 2016 era di quasi 1,8 milioni. Oggi non è previsto un euro, appunto. Scende di un milione invece la spesa per le comunità alloggio che assistono gli ex pazienti degli ospedali psichiatrici. Taglio da 200 mila euro per il Ciapi di Priolo, per gli Enti per il diritto allo studio e per l'Istituto per l'incremento ippico, da mezzo milione per l'Esa. 

Gli enti per i ciechi: chi perde e chi guadagna 

Come detto, però, non tutti verranno penalizzati in occasione dell'ultima manovra finanziaria della legislatura. In un bilancio “strettissimo”, infatti, ecco contributi che miracolosamente crescono. Se infatti scende di 200 mila euro il contributo per l'Istituto per ciechi “Florio e Salamone”, salgono dello stesso importo quelli per l'Unione italiana ciechi e per la Stamperia Braille. 

Enti miracolati 

Salgono, ad esempio, i finanziamenti destinati a enti dell'Agricoltura, dove l'assessore Antonello Cracolici ha recentemente inviato nuovi presidenti e nuovi consigli di amministrazione: cresce di 300 mila euro rispetto al 2016, ad esempio, il contributo per l'Istituto vite e vino e addirittura di 700 mila euro quello per l'Istituto zootecnico. Sale di centomila euro il finanziamento per la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana, attualmente guidata dal deputato regionale Pd, Pino Apprendi, e di 250 mila euro quelli destinati al “funzionamento amministrativo e didattico delle accademie di belle arti e dei conservatori di musica statali”. Che c'entra la politica in quest'ultimo caso? Pochi mesi fa alla guida del Conservatorio di Palermo è stato nominato Gandolfo Librizzi, vicecapo di gabinetto dell'assessore all'Economia Alessandro Baccei e storico braccio destro del sottosegretario Davide Faraone. Torna, poi, il finanziamento per il Brass Group, caldeggiato da diverse parti politiche: ecco 250 mila euro. Mentre sputano anche 400 mila euro per l'Autodromo di Pergusa, assai caro agli esponenti Pd del “territorio”, da Mirello Crisafulli al deputato “di riferimento” a Sala d'Ercole Mario Alloro. Perché in questo bilancio di lacrime, ecco spuntare anche qualche sorriso.
20 Aprile 2017 

Fonte: livesicilia.it






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