11 aprile 2017

I CAPIGRUPPO ARS ALLA CORTE DEI CONTI. CHIARITE MOLTE "SPESE SOSPETTE"


Palazzo dei Normanni

Molti gruppi parlamentari sono riusciti a spiegare il denaro in uscita.

di Accursio Sabella
PALERMO - Sono schierati in fila. E tra poco risponderanno a turno alle eccezioni sollevati dai magistrati contabili. I capigruppo dell'Assemblea regionale stamattina sono stati convocati dalla Sezione di controllo della Corte dei conti, presieduta da Maurizio Graffeo. Il tema è quello dei rendiconti dei gruppi parlamentari e delle spese effettuate dagli stessi deputati. 

Il primo a rispondere è Salvo Lo Giudice, per Sicilia Futura. In questo caso la Corte dei conti dà conto di alcune rettifiche apportate dal gruppo durante i giorni per le controdeduzioni. È quindi il turno di Giancarlo Cancelleri: anche in questo caso il rendiconto è stato rettificato strada facendo: tutto in regola. Anche nel caso del Partito socialista, rappresentato da Giovanni Di Giacinto, rendiconto approvato dopo le correzioni. 

Anche nel caso del gruppo Grande Sud-Pid la Corte dei conti ha approvato senza problemi. Riguardo al Pd invece resta solo un aspetto da chiarire: una fattura da tremila euro per un convegno. Questa spesa è stata considerata irregolare perché non attinente all'attività del gruppo ma a quella del partito. In mattinata la capogruppo Alice Anselmo ha consegnato una locandina per giustificare la spesa. Il rendiconto del Nuovo centrodestra è stato rettificato. In questo caso solo un problema di "forma": mancherebbe la copia originale. Dubbi invece su alcune spese del gruppo ex Udc rappresentato dal deputato Marco Forzese. In questo caso da chiarire se le spese siano riferite al gruppo al partito, in particolare in occasione di alcune elezioni amministrative. Forzese ammette: "Non è semplice replicare. Io sono un delegato". Mostrate poi le fatture di una emittente televisiva. "Mi limito a dire che l'attività del gruppo ha rispettato le norme. Qualora ci fossero anomalie - prosegue Forzese - non posso parlarne perché in molti casi non si parla nemmeno della mia provincia". 

Per il Partito dei siciliani-Mpa presente il capogruppo Roberto Di Mauro. In questo caso dubbi su poche spese e di scarsa entità (ad esempio i rimborsi per i taxi). Altra spesa dubbio quelle per l'attività di una società di consulenza: manca la relazione sull'attività svolta. In questo caso, dicono i giudici contabili, appare "rilevante, visto che l'attività di questa società sembra più adatta alle grandi società piuttosto che ai gruppi parlamentari". Irregolare quindi una cifra vicina ai seimila euro. Di Mauro ha affermato che quella consulenza è finalizzata solo all'elaborazione delle buste paga. 

Per la Lista Musumeci, presente il capogruppo Santi Formica. Unica questione rimasta in sospesa è relativa all'attribuzione dei buoni pasto che non troverebbero una corrispondenza con le ore di lavoro dei dipendenti. Formica ha spiegato però che si tratta di un "problema di interpretazione" ed è legato anche al fatto che il contratto di lavoro del personale è assai datato. E che spesso i dipendenti lavorano ben oltre gli orari lavorativi. "Queste somme tra l'altro non sono state contestate l'anno scorso. E stiamo parlando di un euro al giorno...". 

Per Sicilia democratica presente il capogruppo Giambattista Coltraro. In questo caso la Corte punta il dito contro la consulenza da cinquemila euro effettuata da un esperto che, secondo i magistrati, non possederebbe un curriculum adeguato (il gruppo ha spiegato che i titoli sono legati all'esperienza compiuta da amministratore locale) e allo stesso tempo non risulterebbe una relazione dettagliata sull'attività del consulente. Coltraro ha spiegato che "per mero errore materiale è stata depositata solo una parte della relazione riferita all'attività del consulente. L'incarico si è svolto nell'arco di circa quattro mesi e abbiamo chiesto a Reale una relazione che documentasse la sua attività". Coltraro ha poi descritto il curriculum di amministratore del consulente. Per il gruppo Misto presente Girolamo Fazio. Anche in questo caso i dubbi solo su alcuni versamenti legati all'assicurazione di una dipendente. Fazio ha però consegnato altra documentazione, spiegando che si è trattato solo di un "equivoco". 

A chiudere il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone. Per la Corte anche in questo caso "gran parte delle anomalie sono state superate". Restano i dubbi su alcuni bollettini di pagamento. Alcuni versamenti infatti sarebbero stati effettuati dalla sede locale di Forza Italia tra cui quelli per "manifesti". Un "fatto meramente formale" spiega Falcone precisando che si tratta di bollettini per complessivi duecento euro, o poco più.
11 Aprile 2017

Fonte: livesicilia.it







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