05 aprile 2017

ARS "LA MAGGIORANZA NON CE LA FA. SERVE UN PATTO CON LE OPPOSIZIONI"


Intervista a Giuseppe Lupo. "Patto di fine legislatura nell'interesse dei siciliani".

di Salvo Toscano
PALERMO – Al 4 aprile l'Ars non ha ancora approvato la finanziaria dell'anno scorso. E il testo non ha avuto al momento nemmeno il via libera dalla commissione Bilancio. Una situazione da piena emergenza istituzionale, che spinge Giuseppe Lupo, dirigente del Pd e vicepresidente dell'Ars, a rivolgere un appello a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione,per un “patto di fine legislatura” nell'interesse della Sicilia. Patto che sottintende la presa d'atto che la maggioranza da sola ormai non ce la fa più. 

Onorevole Lupo, partiamo dal congresso del Pd. Renzi ha stravinto nei circoli, ma d'altronde in Sicilia quasi tutto l'apparato è con lui. Al gazebo andrà allo stesso modo secondo lei? 
“Penso che Renzi avrà un'ottima affermazione, mi auguro che ci sia una forte partecipazione alle primarie. Il tema aperto è come organizzarci per quella consultazione, cioè se con una lista unica di tutti i renziani o più di una”. 

Lei cosa preferirebbe? 
“Io propongo di fare tre liste”. 

Questo non finirebbe per trasformare le primarie in Sicilia in una conta tra correnti? 
“Non è una guerra interna, è semmai il modo per creare maggiore partecipazione, non certo per uno scontro tra correnti”. 

Archiviate le primarie toccherà alle elezioni “vere”. Si voterà a Palermo... “... e in altri comuni, più di cento in Sicilia”. 

A Palermo è andata come lei auspicava, il Pd sta con Orlando. “Esprimo soddisfazione per questo risultato, io ci ho creduto sempre, ho sostenuto la candidatura di Orlando e questo tipo di alleanza che mette insieme progressisti e moderati, un'alleanza basata su un programma competitivo per la città”. 

Il prezzo da pagare però è stato rinunciare al simbolo e al nome del partito. Le pare un prezzo da poco? “Nessun partito della coalizione presenta il simbolo. Dobbiamo esprimere un progetto politico forte per i nostri elettri. È chiaro che il candidato è fortemente identitario, si chiama Leoluca Orlando, ha una forte storia di centrosinistra e rende immediatamente riconoscibile la nostra proposta politica. Esagerando potemmo anche dire che ha fatto la storia del centrosinistra in città”. 

A proposito di centrosinistra, a Palermo siete alleati con tutta la sinistra, quello che non riusciste a fare alle ultime regionali. E alle prossime? “Con questa alleanza abbiamo costruito un campo largo democratico competitivo e che mi auguro si possa riproporre anche per le elezioni regionali. Un campo alternavo al Movimento 5 Stelle e alla destra”. 

Ma come lei sa i movimenti alla vostra sinistra sono oppositori di Crocetta. “Anche il Pd è stato all'opposizione di Orlando. È il momento di mettere da parte le divisioni e fare prevalere le ragioni dello stare insieme e per rilanciare un progetto riformista di crescita e sviluppo produttivo per la Sicilia”. 

E come va scelto secondo lei il candidato presidente? “Il modo più democratico per farlo sono le primarie di coalizione, che non debbono servire a dividere ma a unire le forze progressiste e moderate”. 

Giuseppe Lupo si candiderebbe alle primarie? “È' presto per parlarne. In questo momento bisogna affrontare l'emergenza della Sicilia”. 

Come? All'Ars ormai è uno stallo totale. “Con un patto di legislatura fra tutte le forze parlamentari”. 

Il clima elettorale non aiuta un'operazione di questo tipo, ne converrà. “Ma proprio per questo è necessario che tutte le forze parlamentari di maggioranza e opposizione, anche il Movimento 5 Stelle, facciano prevalere gli interessi diffusi dei siciliani sugli interessi dei singoli partiti. Ci sono temi che riguardano 5 milioni di siciliani a prescindere dal colore politico”. 

Dovrebbe pensarci la maggioranza a questo. Lei così sottintende che la maggioranza da sola non ce la fa. “È evidente. Se siamo arrivati al 4 aprile e non riusciamo ad approvare la finanziaria nemmeno in commissione, la maggioranza da sola non ce la fa. Ed è e anche giusto che alcune scelte siano condivise anche dalle forze di opposizione, perché chiunque vincerà le elezioni dovrà fare i conti con le scelte di fine legislatura. Dai precari, ai comuni, alla programmazione al patto per il sud. Serve un accordo sui temi sui quali toccherà alle forze parlamentari trovare una sintesi”. 

Il fallimento della maggioranza è il fallimento di Crocetta? “È chiaro che anche il governo politico ha mostrato in Aula le sue debolezze”. 

04 Aprile 2017
Fonte: livesicilia.it








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