Dopo la sentenza della Corte di Cassazione
INCONTRO FORESTALI CON AVVOCATO
I Forestali
Iblei hanno incontrato sabato scorso a Ragusa, nella sede di Confagricoltura,
l'Avvocato Angela Maria Fasano del foro di Palermo. L'occasione è stata utile
per parlare e decidere quale strategia applicare al comparto forestale con
rapporto alla normativa vigente della Comunità europea in materia di
stabilizzazione. Il Quadro normativo e legislativo che fa riferimento ai
precari della pubblica amministrazione è sempre più chiaro, soprattutto dopo la
pronuncia della sentenza della Corte di Giustizia Europea e dopo tanti giudici
del lavoro sparsi nelle varie province d'Italia, adesso, anche la Corte di
Cassazione (sentenza n° 5072 del 15/03/2016) ha dichiarato una volta per tutte
che i lavoratori precari hanno subito un danno concreto derivato dall'abuso di
illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato...con oltre 36 mesi
di servizio.
<Siamo qui
riuniti oggi -dichiara l'avv. Angela Fasano- per parlare delle linee guida che
caratterizzano il nostro piano strategico 'locale' da applicare ai lavoratori
forestali per salvaguardare il livello occupazionale mediante un contratto di
lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno. Per la vostra ragione,
dobbiamo appellarci all’art. 15 della Carta dei Diritti Fondamentali
dell’Unione Europea, proclamata il 27 dicembre 2007. Abbiamo studiato una
strategia legale - continua - che porterà la Regione verso un'inevitabile
obbligo giuridico-costituzionale: la cristallizzazione del posto di lavoro dei
forestali. Stiamo lavorando per presentare un'istanza collettiva alla
Commissione europea con l'obiettivo di dare risposte alle aspettative dei
lavoratori forestali, uscendo fuori dagli schemi della politica siciliana ed
entrando in una dimensione diversa rappresentata dalla Comunità europea, per
tutelare il Diritto del lavoro. Sono fermamente convinta -ribadisce l'avv.
Fasano- che il lavoro è sacro, e come
tale è del tutto legittima la speranza di appellarsi ad
ogni tipo di soluzione, di mezzo o strumento, purché lecito. E non va mai
giudicato l’uomo che effonde una richiesta disperata di aiuto per garantire il
pane ai propri figli. La politica ha fatto un utilizzo distorto e umiliante di
questi uomini, a proprio uso e consumo. Siete vittime di un sistema costruito
sulle false promesse sorte durante le varie competizioni elettorali, vi cercano
per i voti... vi fanno promesse con l'impegno di un piano di stabilizzazione e,
subito dopo, alla prima occasione vi sgabellano. Abbiamo la responsabilità e il
dovere morale di crederci e ottenere giustizia contro gli abusi commessi a
danno dei precari. Si tratta -termina l'avv. Fasano- di una soluzione indolore,
a basso costo, che porterebbe un risultato positivo.>
<Abbiamo atteso tre lustri - affermano i lavoratori
Scimonello e Maltese - per la tanto agognata stabilizzazione. Era il tempo
delle speranze, delle illusioni ormai dissolte. Non ci rimane altro che
richiedere una tutela giudiziaria, viste le sentenze della Corte di giustizia
dell'Unione europea e, per ultima della Corte Suprema che riconosce ai
lavoratori il palese danno di abuso e sfruttamento del precariato. Certo è che
allo Stato e di riflesso alla Regione Siciliana converrà di gran lunga
accettare la stabilizzazione. Si deciderà se le ragioni di un fantomatico
dissesto finanziario (risarcimento danno) in un determinato momento storico
possono valere più dello stato di diritto.>
di Guglielmo Scimonello
11 Aprile 2016
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