17 marzo 2016

PIANO CONTRO IL DISSESTO DA 377 MILIONI. APPRODA IN CONSIGLIO DEI MINISTRI IL PIANO DELLA REGIONE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO, CANTIERI APERTI FINO AL 2020. IL GOVERNO DARÀ PRIORITÀ AI PROGETTI ESECUTIVI, STOP A TUTTI I FONDI A PIOGGIA SENZA CERTEZZE


Piano contro il dissesto da 377 milioni



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di Rosario Battiato
Approda in Consiglio dei ministri il Piano della Regione per la messa in sicurezza del territorio, cantieri aperti fino al 2020. Il governo darà priorità ai progetti esecutivi, stop a tutti i fondi a pioggia senza certezze



PALERMO – Arriva nel Consiglio dei ministri la conferma del Piano da circa 377 milioni del biennio 2016/2017 per finanziare i lavori relativi alla prevenzione del dissesto idrogeologico in Sicilia. I dettagli degli interventi di messa in sicurezza risalgono al Patto per il Sud definito dalla giunta lo scorso dicembre. Si tratta del documento che stabilisce l’avvio di  una serie di cantieri da compiere tra il 2014 e il 2020.


Il piano approvato dalla Giunta regionale è un corposo documento di 26 pagine fittissimo di interventi. Costituisce uno degli allegati alla delibera di giunta che aveva fissato una mole complessiva di finanziamento per tutti gli interventi da circa 2,5 miliardi di euro per oltre 150 progetti. La porzione relativa al dissesto si inserisce nel capitolo “ambiente” che rappresenta uno dei cinque ambiti di intervento – gli altri sono infrastrutture, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, welfare e legalità – della versione isolana del Patto. Una parte di questi riguarderà da vicino proprio il dissesto che comprende anche interventi di messa in sicurezza della costa per un totale che costituisce buona parte dell’importo complessivo.


Per quanto riguarda il settore ambiente ci troviamo di fronte a un investimento che si aggira intorno a 377 milioni di euro. Si lavorerà sul fronte della messa in sicurezza di centri abitati e delle strutture strategiche, ma anche per interventi di realizzazione di opere idrauliche e adeguamento delle sezioni di innalzamento delle sezioni e di innalzamento degli argini di fiumi e torrenti. Operazioni previste anche per il consolidamento di alcuni costoni rocciosi e numerose anche le azioni sulla costa. Gli interventi attendono ancora l’apertura dei cantieri e nelle speranze dell’assessorato al Territorio e all’ambiente, che ha supervisionato questa parte dei progetti del Patto, si potrebbero cominciare a vedere nascere i primi interventi già la prossima estate. Numeri confortanti, soprattutto dopo gli ultimi aggiornamenti dell’Ispra delle scorse settimane relativi al rischio idrogeologico che riguarda l’Isola.


A precisare la posizione della Regione è stato proprio l’assessore Croce. Al Gds ha dichiarato che “contiamo di avviare i primi cantieri in estate”. Si attende “l’ok definitivo da Roma” e poi “la delibera del Cipe che renderà operativo il programma degli interventi”. L’assessorato è al lavoro sul documento finale con “modifiche di forma, non di sostanza”.


Intanto attenzione alle modalità di scelta del governo perché la politica dei fondi a pioggia non esiste più. Lo spiegato il ministro Galletti qualche mese fa, precisando che “sul dissesto faremo accordi con le Regioni del Sud, ma a fronte di impegni precisi: spendere le risorse che ci sono presto e bene, andando avanti con la progettazione, perché finanzieremo solo i progetti esecutivi”. Insomma, niente lungo sonno siciliano altrimenti la disponibilità del governo potrebbe sparire. Del resto tra i criteri che stabiliscono le priorità di finanziamento ci sono punteggi da assegnare anche in previsione del livello della progettazione approvata. Le persone a rischio diretto o i beni a rischio grave non saranno l’unica corsia preferenziale.

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17 Marzo 2016
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