29 marzo 2016

IL 30 MARZO A PALERMO LA MANIFESTAZIONE CONTRO CROCETTA: "POPOLO SICILIANO ALZA LA VOCE". GLI OPERAI FORESTALI SONO STATI TRATTATI COME CARNE DA MACELLO


VESPRI 2016

Il 30 marzo a Palermo la manifestazione contro Crocetta: "popolo siciliano alza la voce"


Domani la manifestazione a Palermo contro Crocetta. L'evento è nato su facebook e mira a portare in piazza il mondo dei No Muos, no Triv, No inceneritori, ma anche cittadini e amministratori che chiedono il rispetto del territorio. Dal virtuale al mondo reale però la strada è lunga...

L’evento è nato su facebook, i manifesti girano in rete e sulle strade di Palermo.

L’occasione è l’anniversario dei Vespri Siciliani.

Il 30 marzo tutti in Piazza contro il governo Crocetta.

Difficile capire chi ha organizzato la manifestazione in programma domani, mercoledì 30 marzo alle 15 con appuntamento in piazza Verdi a Palermo (davanti al Teatro Massimo), per poi concludersi davanti a Palazzo d’Orleans. Quel che è certo è che le adesioni al corteo nella ricorrenza del 734esimo anniversario dei Vespri siciliani, sono tante, il popolo dei centri sociali, i No Tav, No triv, No Muos, i coordinamenti studenteschi, amministratori di destra, di sinistra, sindaci, tantissimi cittadini, associazioni.

Per la verità l’evento su facebook inizia con un errore: indica l’elezione del governatore  come avvenuta nella primavera 2013,quando in realtà  Crocetta era già all’opera da diversi mesi, sin da fine ottobre 2012, quando la rivoluzione in salsa siciliana, complice un centro-destra spaccato ed un astensionismo record, approdò a Palermo. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e di fatti concreti invece molti di meno. Il manifesto della protesta anti-Crocetta indica le motivazioni dello scendere in piazza ed alzare la testa, come fecero, nel lunedì dell’Angelo del 1282 i siciliani contro gli angioini. I Vespri siciliani iniziarono a Palermo e si diffusero a macchia d’olio nell’isola.

Nell’evento si ricorda che alla Regione ben poco si è mosso in 3 anni: “i burocrati sono quasi tutti ancora lì, molti coinvolti in procedimenti giudiziari; i privilegi di questi, dei partiti, e dei politici ancora vivissimi. I conti della Regione Sicilia sono peggiorati in questi tre anni; non tutti quelli a disposizione sono stati spesi e quando ci si è riuscito lo si è fatto male e seguendo sempre le stesse logiche clientelari. Il governatore pur di mantenere salda la poltrona ha accettato di farsi commissariare le scelte economiche direttamente dalle stanze del potere Romano, infatti il governo Renzi gli ha imposto l’assessore all’economia, Baccei. E con Baccei ha così deciso di non pretendere la restituzione delle imposte prelevate dallo Stato ma che spettavano alla Regione. E sempre con Baccei si è proceduto con l’ attacco allo stato sociale: tagli alla sanità, al sistema scolastico, alle università, agli ammortizzatori sociali. Le partecipate e gli enti convenzionati sono stati lasciati a casse vuote”.

I manifestanti ricordano l’elevato tasso di disoccupazione giovanile, il reddito familiare sceso a livelli greci, la desertificazione anagrafica, industriale, imprenditoriale, il fallimento di migliaia di piccole imprese, l’economia agricola ridotta all’osso.

“Crocetta e la sua macchina di governo hanno continuato la politica di svendita dei territori e delle risorse siciliane ai vecchi potentati locali e alle grandi imprese e multinazionali. Un modello di sviluppo mortificante e nocivo, utile a generare enormi guadagni per interessi esterni alla popolazione siciliana. I Lavoratori della FORMAZIONE PROFESSIONALE e gli operai FORESTALI sono stati trattati come carne da macello mentre i nostri insegnanti sono stati deportati al Nord per riuscire a lavorare. L’ultimo piano-rifiuti preparato e' stato sconfessato dal governo Italiano che ha imposto la costruzione di 2 maxi inceneritori nella nostra terra , mentre Crocetta ne aveva proposti 6 di piu' piccole dimensioni, non soltanto seguendo le linee guida dei  governi di Cuffaro e Lombardo; ma prevedendo anche la costruzione di inquinanti discariche ed INCENERITORI in una terra già martoriata. C’è poi la vicenda MUOS in cui Crocetta ha dato il meglio di sé, facendosi prima campagna elettorale proclamandosi contrario, per poi fare dietro-front di fronte al richiamo del Partito Democratico e degli Usa”.

Nell’evento si ricorda anche la vicenda Eni di Gela e delle trivellazioni nel Canale di Sicilia. I manifestanti sottolineano come il governo si appresti a dire sì alle trivellazioni in cambio del mantenimento della raffineria di Gela.

“Dunque, nella scelta del governatore, non hanno avuto un peso né gli enormi danni che queste trivellazioni comporteranno in termini ambientali ed economici  né i terribili danni già provocati. Guardando la mappa dei territori a più alto tasso di tumori, leucemie, malattie infantili corrisponde  presenza di un sito produttivo: Gela, Milazzo, Priolo, Melilli sono la dimostrazione di quanto terrificante sia il modello di sviluppo imposto alla Sicilia e quanto la questione-ambientale sia un’emergenza dirimente e drammatica per la nostra terra. In questi giorni veniamo a sapere che le concessioni petrolifere alle multinazionali verranno concesse anche a largo di Pantelleria e in altre aree vicine alle coste siciliane: a imporlo è il governo-Renzi ma la Regione, che pure potrebbe opporsi grazie al suo statuto speciale, ha già fatto sapere che accetta”.

Da qui l’appello al variegato mondo dei no che già hanno popolato le piazze siciliane: I NoMuos, NoTriv, NoInceneritori, NoDiscariche.

Da Facebook alla realtà però il passo non è affatto breve, dal virtuale al reale le differenze sono enormi. Un conto è mettere un like dietro la tastiera ed un altro è partecipare in carne ed ossa ad un corteo.
Rosaria Brancato

29 Marzo 2016
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