15 dicembre 2015

FONDI UE, LA REGIONE SI FA AIUTARE DA TECNICI ALBANESI


Fondi Ue, la Regione si fa
aiutare da tecnici albanesi


La Regione Siciliana si serve di trenta giovani albanesi per espletare le incombenze “europee”. A spedirli in Sicilia una società di consulenza, si tratta di una delle tante assistenze tecniche di cui la Regione si serve per certificare le spese sui fondi strutturali.

Se sono stati selezionati dalla società di consulenza vuol dire che hanno competenze che il personale della Regione non possiede nel numero richiesto. Potrebbe esserci altro la “convenienza” contrattuale. Si tratta di una novità, di cui si parla poco o niente, chissà perché.

Invece che puntare sulla formazione del personale, dirigente e non, si sono buttati un sacco di soldi per le cosiddette assistenze tecniche, che affidano a società di consulenza nazionale e multinazionali, affiancamento nella progettazione e certificazione dei fondi strutturali europei.

Una “politica” demenziale e devastante: invece che l’affiancamento, c’è stata una sostituzione. Il livello delle competenze del personale regionale si è impoverito, e gli “affiancamenti” si sono trasformati in strutture organiche all’amministrazione. Una miniera d’oro per chi arriva e mette radici, uno spreco enorme, in termini di know how e di risorse per la Regione.

In buona fede o c’è stato un disegno? Il sospetto è legittimo, anche se il bisogno di sostegno è indubitabile. Le assistenze tecniche, infatti, hanno fatto della Sicilia l’utilizzatore migliore e più sicuro d’Italia. Si è instaurato fra la Regione e le società di assistenza una sorta di cordone ombelicale, che ha consentito a chi stava sulla tolda della nave di mettere in piedi un colossale sistema clientelare, poco visibile ma molto redditizio perché distribuisce molti soldi e permette l’assunzione di personale “esterno” di fatto a tempo indeterminato, senza dovere rispettare alcuna regola. Le società di consulenza non si mettono certo di traverso quando arrivano segnalazioni.

Questa storia, dunque, al di là delle storiche responsabilità individuali, storiche sotto molti aspetti, è il Grande Imbroglio di cui nessuno parla, perché il bisogno di affiancamento è “oggettivo” e le urgenze sono indubitabili, visto che da anni ormai la Regione non riesce a spendere i fondi europei assegnati. Una specie di incaprettamento, insomma. La Regione si impicca con le sue mani.

Il brutto è che nel prossimo futuro invece che alleggerire il peso delle consulenze tecniche, la Regione potrebbe ancora allargare “la famiglia” a causa dei prepensionamenti, ormai in dirittura d’arrivo (1.173 entro la fine dell’anno). Se ne potrebbero andare circa duemila dipendenti entro il 2020. E fra loro ci sono anche profili professionali importanti. Insomma potrebbe aumentare il bisogno del “finto” affiancamento. A legittimare la pratica dell’affiancamento, i vincoli della stabilità finanziaria – non si può assumere né bandire nuovi concorsi – e la pianta organica, che presenta degli esuberi.
La miniera d’oro, dunque, resta accessibile. Con soddisfazione delle “multinazionali” della consulenza tecnica di casa in Sicilia.

14 Docembre 2015
http://www.siciliainformazioni.com/redazione/225886/fondi-ue-la-regione-si-fa-aiutare-da-tecnici-albanesi







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