16 agosto 2015

FORMAZIONE. IL CATALOGO DELL'OFFERTA FORMATIVA RIPROPONE TUTTE QUELLE QUALIFICHE INUTILIZZATE RILASCIARE DAGLI ENTI. PERSINO GUARDABOSCHI, COME SE I 27 MILA FORESTALI NON FOSSERO GIÀ SUFFICIENTI



NODI DA SCIOGLIERE

Ritorma bloccata, troppi iscritti all'albo, qualifiche da rivedere 


Operatori a spasso in attesa delle lezioni 
I sindacati: attivare la cassa integrazione


PALERMO. Niente cassa integrazione per i dipendenti degli enti di formazione, riforma ferma all'Ars, troppi lavoratori iscritti all'albo. E poi qualifiche tutte da rivedere, poco legate alle richieste delle imprese, col nuovo avviso che rischia di formare una miriade di nuovi estetisti, parrucchieri o shampisti. Sono i nodi del settore più diffìcili da sciogliere. Il bando pubblicato ieri in Gazzetta consente al governo regionale e ai sindacati di avere un altro anno di tempo per risolvere l'emergenza. «Questa è una fase importante - dice Giovanni Migliore della Cisl - ma ora è fondamentale avviare il tavolo di crisi nazionale per una reale ristrutturazione del settore». Primo problema: dallo scorso anno una norma nazionale esclude i lavoratori della formazione dagli ammortizzatori sociali. Questo significa che in attesa che partano i corsi, forse a gen naio, se gli enti dovessero avviare i licenziamenti, per i dipendenti non ci sarebbe alcun sostegno al reddito. C'è anche un'altra questione. Dice il presidente dell'associazione degli enti storici, Paolo Genco: «È chiaro che gli enti attingeranno dall'albo dei formatori, ma se dovesse servire una figura legata a nuove professioni, dovremmo inevitabilmente reclutare personale esterno». L'assessore alla Formazione, Mariella Lo Bello, spiega che «anche per questo servirà il tavolo di crisi nazionale che speriamo venga convocato al più presto. Non si tratta solo di risorse per dare un paracadute ai lavoratori ma di interventi strutturali. Il personale può sempre essere riqualificata ma nel caso di persone con competenze molto richieste dal mercato del lavoro, pensiamo a incentivi all'autoimpiego. Perché un bravo pizzaiolo invece di insegnare non può aprire una pizzeria?». Resta infine il nodo della riforma del settore. C'è una legge che l'assessore Lo Bello spera venga discussa all'Ars da ottobre e approvata entro la primavera «in modo da decidere assieme alle imprese quali corsi organizzare in base alle richieste del mercato del lavoro». Nel frattempo, il catalogo dell'offerta formativa aggiornato allo scorso 31 luglio ripropone tutte quelle qualifiche che hanno spesso reso inutilizzate le qualifiche rilasciare dagli enti: estetista, scenografo, acconciatore, organizzatore di eventi culturali. Persino guardaboschi, come se i 27 mila forestali non fossero già sufficienti. 
RI. VE. 

15 Agosto 2015











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