29 agosto 2015

ESTATE BOLLENTE: È COLPA DELL’UOMO. COSÌ IN SICILIA BRUCIANO 688 ETTARI



Estate bollente: è colpa dell’uomo. Così in Sicilia bruciano 688 ettari


di Serena Giovanna Grasso


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Secondo i dati del Corpo forestale dello Stato il 61% degli incendi si concentra nel Mezzogiorno. Basterebbe rispettare le norme ed evitare di accendere fuochi a luglio e agosto

PALERMO – Estate, siccità, temperature elevate, opera dell’uomo: questo è il mix letale che distrugge le distese boschive italiane. Secondo i dati del Corpo forestale dello Stato aggiornati al 10 agosto, sono stati 15.828 gli ettari di superfici a livello nazionale interessati dalle fiamme (di cui 8.964 ettari boscati e 6.864 ettari di superficie non boscata), ovvero il 61% in più rispetto allo stesso periodo del 2014.
 
In particolar modo, le maggiori criticità sono state rilevate nel Mezzogiorno: infatti, il 61% della superficie totale di questi eventi si è concentrato nelle regioni insulari e meridionali (Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna), il 23% nel Centro (Molise, Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna; particolarmente colpito il Lazio che da solo raggiunge il 16%) e il 16% nel Settentrione (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige).
 
Con maggior riferimento agli ettari delle superfici coinvolte, in Sicilia se ne contano ben 688, sebbene per il Mezzogiorno numeri più elevati si rilevano in Campania (1.676), Calabria (1.047), Puglia (806), Basilicata (796) e nel Lazio per il Centro (2.043). Dal punto di vista numerico, è la Calabria la regione maggiormente colpita con 647 incendi nel periodo 1 gennaio - 10 agosto 2015. Seguono la Campania (479), il Lazio (370), la Puglia (361) e la Sicilia (287).

Oltre il 98% degli incendi boschivi sono originati dall’uomo per cause colpose e dolose. Almeno il 50% trova la propria causa in fuochi incontrollati scaturiti da operazioni di abbruciamento di residui vegetali posti in essere con superficialità, imprudenza e irresponsabilità in violazione di norme specifiche. Occorrerebbe rispettare le normative che vietano in modo tassativo l’accensione di fuochi e l’impiego di qualunque strumento che generi fiamme o che possa produrre scintille vicino ai boschi nei mesi di luglio ed agosto.

Occorre specificare che nei suddetti mesi è possibile accendere fuochi solo nei bracieri e barbecue  di pertinenza delle abitazioni ed in quelli allestiti nelle aree attrezzate autorizzate, rispettando le norme di precauzione che consistono nel controllare il fuoco fino al completo spegnimento delle braci, nel ripulire la zona intorno al fuoco per evitare che esso si propaghi, nel non accendere mai il fuoco quando ci sia vento, nell’evitare nel braciere fiamme troppo alte.

Infine, concludiamo rilevando un’intensa attività di difesa messa in atto dal Corpo forestale dello Stato che quotidianamente schiera oltre ai 3 elicotteri Erikson S64F in forza al Coau e dislocati in Campania e Sicilia, anche 12 mezzi aerei, distribuiti in forza di apposite convenzioni in Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Basilicata e Sicilia; con l’impiego complessivo a livello nazionale di 1.391 unità di personale. Nel periodo gennaio-giugno 2015 su tutto il territorio nazionale sono stati effettuati complessivamente 313.301 controlli, le persone controllate sono state 86.450 mentre i veicoli controllati 17.702. Nello stesso periodo sono stati complessivamente accertati 5.931 reati, 4.628 persone sono state denunciate (+ 12,5%) e 53 sono state arrestate.

Gli illeciti amministrativi accertati sono stati 13.449 per un importo complessivo notificato pari a circa 10,95 milioni di euro. Assolutamente rivoluzionaria è l’adozione della piattaforma digitale per la simulazione degli incendi boschivi: si tratta di uno strumento realizzato con fondi europei che consente di individuare il punto di insorgenza dell’incendio boschivo, partendo dalla perimetrazione percorsa dal fuoco e di intervenire in maniera tempestiva proprio dal punto di origine.
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29 Agosto 2015
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