22 marzo 2015

PER I MASSI SUL SUO FONDO UN'AGRICOLTORE CHIEDE RISARCIMENTO DEI DANNI.L'IMPRENDITORE HA INOLTRATO DIFFIDE SIA ALL'ANAS SIA ALL'AZIENDA FORESTE, CHE HA IN USO I TERRENI DAI QUALI SI È DISTACCATA LA MASSA ROCCIOSA. LA PAROLA AL TRIBUNALE


Per i massi sul suo fondo
Agricoltore chiede risarcimento dei danni







Calascibetta. Un imprenditore agricolo, proprietario di un vasto terreno a valle del costone roccioso ed a confine con la Ss 290, ha citato chiedendo il risarcimento dei danni, Anas e azienda foreste. I fatti riguardano la famigerata Ss 290 Alimena Calascibetta. Una strada chiusa da diversi anni a causa delle frane dal sovrastante costone roccioso e che dell'enorme cedimento, era regolarmente utilizza, soprattutto per i collegamento tra Area Nord e Enna. L'imprenditore agricolo, ha visto precipitare delle enormi masse rocciose che hanno letteralmente invaso parte del suo fondo. L'imprenditore ha inoltrato diffide sia all'Anas sia all'azienda foreste, che ha in uso i terreni dai quali si è distaccata la massa rocciosa, ma la situazione è rimasta invariata e le masse rocciose, che possono essere eliminate solo con la dinamite, non essendo sufficienti i normali mezzi meccanici di frantumazione, sono ancora sul terreno dell'imprenditore. L'area occupata da rocce e detriti, sfiora i 6 mila metri quadrati. Da qui la richiesta di risarcimento dei danni. Sarà il tribunale di Caltanissetta al quale si è rivolto l'imprenditore, difeso dall'avvocato Giuseppe Agozzino, ad accertare la responsabilità e stabilire se questa sia in capo all'Anas o all'azienda foreste e, quindi, dell'assessorato regionale Agricoltura e foreste. Il tribunale nisseno dovrà verificare se la colpa è dell'Anas che non avrebbe realizzato in modo adeguato le barriere paramassi o dell'azienda foreste proprietaria del costone roccioso a monte dal quale si è verificato il distacco. «Ultimamente la giurisprudenza sta assumendo una posizione molto severa verso l'Anas, nelle migliaia di casi simili che si verificano in tutta Italia. Voglio ricordare - ha commentato il legale dell'imprenditore - che ultimamente, la Cassazione ha proprio precisato che l'inerzia del proprietario nella realizzazione degli interventi idonei a bonificare il terreno adiacente alla strada non elimina quella del proprietario o del concessionario dell'area da cui i massi rocciosi si distaccano e che cadendo mettono a repentaglio quella sicurezza della circolazione che costituisce uno dei compiti primari dell'Anas».
Giu. Mar
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21 Marzo 2015








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