01 marzo 2015

FINANZIARIA. ASSESSORI E DIRIGENTI AL LAVORO SULLE NORME CHE STANNO PIÙ A CUORE ALL'ASSESSORE ALL'ECONOMIA, ALESSANDRO BACCEI, IN QUANTO CORRISPONENDENTI ALLE RICHIESTE DEL GOVERNO NAZIONALE: STIPENDI E PENSIONI, RIDUZIONE DEI FORESTALI, ECC.



Finanziaria. Assessori e dirigenti al lavoro sulle norme




Lillo Miceli
Palermo. Appena arrivato a Palermo dove, oggi e domani, parteciperà alla due giorni "Sicilia 2.0", la cosiddetta "Leopolda siciliana", il sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, è stato ricevuto, a Palazzo d'Orleans, dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Un incontro riservatissimo, programmato nei giorni scorsi, per affrontare le questioni finanziarie sulle quali governo regionale e governo nazionale si confrontano da qualche settimana. Solo successivamente è entrata l'assessore all'Energia, Sonia Contrafatto, con la quale si è discusso del modo per evitare il commissariamento della Regione che ha speso una esigua parte del miliardo e 100 milioni di euro destinati alla realizzazione delle reti fognarie e dei depuratori. Il nodo più difficile da sciogliere, però, è quello sulle rivendicazioni fiscali: mancano circa 3,6 miliardi di euro senza i quali sarà difficile mettere in equilibrio il bilancio. Il governo nazionale sarebbe disposto a fare qualche concessione, ma a patto che la Regione avvii una serie di riforme strutturali. Crocetta, come è noto, non intende mettere la firma su una Finanziaria fatta di soli tagli e senza risorse per gli investimenti.
In previsione dell'arrivo di Delrio, Crocetta ha convocato, ieri mattina, assessori e dirigenti generali per fare il punto sul disegno di legge di stabilità per il 2015, che al momento prevede solo norme di contenimento della spesa - stipendi e pensioni, riduzione dei forestali, ecc. - della funzione pubblica. Che sono, poi, le norme che stanno più a cuore all'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, in quanto corrisponendenti alle richieste del governo nazionale.
Ma per Crocetta non si può fare un disegno di legge di stabilità, ovvero la Finanziaria, senza introdurre elementi per lo sviluppo e la ripresa economica. Qualcuno ha parlato di braccio di ferro tra Crocetta e Baccei, smentito ufficialmente. Certamente, si confrontano due diverse visioni di società. Ma che devono essere sintetizzate in un unico disegno di legge di stabilità. L'assessore Baccei avrebbe voluto, si dice, dividere i due momenti: una Finanziaria di solo contenimento della spesa; e un disegno di legge per lo sviluppo. Ma è passata la linea di Crocetta: «salva Sicilia» e «sblocca Sicilia» faranno parte di un unico disegno di legge di stabilità.
Gli assessori e i dirigenti generali che ieri hanno partecipato alla riunione convocata da Crocetta, da parte loro, hanno fornito una serie di indicazioni che nelle prossime ore dovrebbero essere tradotte in norme. Un nuovo confronto è previsto per la prossima settimana.
Nonostante le smentite, anche ieri ci sarebbero stati momenti di attrito tra Crocetta e Baccei, che vorrebbe cambiare nome al suo assessorato, denominandolo "Economia, programmazione e risorse". Baccei, cioè, vorrebbe mettere sotto il suo controllo il dipartimento della Programmazione che è quello che gestisce i fondi europei del Po Fesr. Una proposta che avrebbe fatto sobbalzare l'assessore al Turismo, Cleo Li Calzi, esperta in gestione di fondi strutturali, che aspirerebbe ad avere la delega. Difficilmente, però, Crocetta se ne priverà, anche perché, coinvolgendo la spesa dei fondi Ue diversi assessorati, logica vuole che il coordinamento rimanga al presidente della Regione.
«La Sicilia - ha commentato Giuseppe Lupo, presidente della direzione regionale del Pd - ha bisogno di una legge finanziaria che aiuti la crescita e l'occupazione, proseguendo il percorso di risanamento e di riforme già avviato d'intesa con il governo nazionale. Credo ci siano tutte le condizioni per farlo».
Crocetta avrà due giorni di tempo per confrontarsi con Delrio e probabilmente con il premier Matteo Renzi, sulla cui presenza alla «Leopolda siciliana», non ci sono nè conferme né smentite. In ogni caso, delle soluzioni bisognerà pur trovarle. La prossima primavera si voterà in una cinquantina di comuni siciliani, tra i quali Agrigento, Gela, Enna, Licata, Marsala e Milazzo. E sostenere una campagna elettorale dopo avere approvato una Finanziaria di soli tagli sarebbe molto difficile. Il Pd di Renzi, in crescita in tutto il Paese, nell'Isola potrebbe invece subire un ridimensionamento.
Ma il punto nodale è quello di non perdere il treno della ripresa economica che gli analisti danno ormai per certa nel 2015. Difficile, però, farlo con una Finanziaria che preveda tagli ed ignori misure per lo sviluppo. Per carità, è giusto fare piazza pulita di alcuni privilegi che i dipendenti regionali ancora conservano; è necessario razionalizzare il settore della forestale; sacrosanto dare un taglio netto alle società partecipate che negli anni hanno prodotto solo debiti e assunzioni a iosa senza alcun concorso pubblico.
Però, se si vuole che la Sicilia torni a crescere, non si possono ignorare le piccole e medie imprese che hanno bisogno di essere sostenute, non con contributi in conto capitale, ma con servizi che consentano l'adeguamento tecnologico e fiscale. Una parte dei fondi europei del Po Fesr potrebbero essere destinati al credito d'imposta per indurre le imprese ad investire e conseguentemente ad assumere.
Un meccanismo che funziona, come dimostrano le esperienze precedenti. Non bisogna inventarsi nulla, purché si faccia piazza pulita dei vecchi vizi del passato.


28 Febbraio 2015






Le prime quattro pagine riguardano il settore agricolo forestale.
Blocco del turn-over, indennità chilometrica, prepensionamenti, reddito isee superiore a 60 mila euro, riduzione ALMENO del 20% l'anno del contingente Aspi e tanto altro ancora.
Roma ordina, Crocetta obbedisce. E la maggioranza? 
Si può mettere di traverso rifiutando le direttive dall'alto!









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