31 ottobre 2014

VIDEO. NELLA SEDUTA PARLAMENTARE DEL 30 OTTOBRE L'ON. FIGUCCIA AFFRONTA LA PROBLEMATICA DEI LAVORATORI FORESTALI


ARS Seduta Parlamentare n° 194 del 30 ottobre 2014.


Al minuto 6:37 l'On. Figuccia affronta la problematica dei lavoratori forestali









ORA I BRACCIANTI DELLA FORESTALE, COME LE MIGLIAIA DI PRECARI CHE COSTANO CENTINAIA DI MILIONI DI EURO SENZA PROFITTO, SONO FIGLI DI NESSUNO


Ora sconti per nessuno

di Lillo Miceli
Le mozioni di sfiducia che centrodestra e grillini avevano presentato nei confronti del presidente della Regione, Rosario Crocetta, si sono infrante contro la compattezza della ritrovata unità del Partito democratico, figlia dell’azzeramento della giunta regionale e della formazione del nuovo governo, che sarà ufficializzato nelle prossime ore. Le polemiche che per mesi hanno alimentato lo scontro tra il governatore e una parte del Pd, a giudicare dal dibattito di ieri all’Ars, dovrebbero essere un ricordo del passato. C’è da augurarselo per il bene della Sicilia. Se ancora a qualcuno sta a cuore.
Da oggi in poi, anche se non siamo sicuri che le fibrillazioni nella maggioranza siano d’incanto cessate, non potranno più esserci sconti per nessuno. È stato ricomposto il quadro politico, c’è una giunta rinnovata per dieci dodicesimi, formata da alcune personalità di spessore professionale.
Non solo, ma c’è anche l’esplicito sostegno del governo nazionale che ha consigliato la nomina ad assessore dell’Economia di Alessandro Baccei, stretto collaboratore del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.
Nomina che qualcuno ha interpretato come un commissariamento, gridando allo stupro dell’Autonomia. Rivendicare le prerogative dello Statuto speciale è legittimo, ma siamo in tempo di guerra.
Assessore o commissario che sia, Baccei, conta ben poco: importa, invece, che attui tutte quelle misure necessarie, a cominciare da un taglio netto di tutti gli sprechi, per tentare di rimettere in equilibrio il disastrato bilancio regionale. Senza uno stretto collegamento con Roma, la Regione da sola difficilmente potrebbe risalire dal baratro in cui anni di dissennata spesa l’hanno fatto precipitare.
Ora i braccianti della forestale, quelli dei Consorzi di bonifica, le migliaia di precari e dipendenti della formazione professionale che costano centinaia di milioni di euro senza profitto, sono figli di nessuno. Negli anni, è cresciuta a dismisura la spesa corrente, mentre sono rimasti al palo gli investimenti. Allo sviluppo economico è stato preferito l’assistenzialismo, provocando il disastro. Ma le colpe che vengono da lontano non siano un alibi per nascondere eventuali incapacità.


31 Ottobre 2014 
 LASICILIA.IT







AZIONE LEGALE PER FARSI RICONOSCERE L'APPARTENENZA AL CONTINGENTE SUPERIORE. ULTERIORE AGGIORNAMENTO



Azione legale per farsi riconoscere l'appartenenza al contingente superiore. Ulteriore aggiornamento per i ricorrenti e per chi vuole fare ricorso.



!!!Avviso!!!

Non è più necessario il certificato storico di servizio da richiedere ai vari CPI.
 Al più presto nel blog l'elenco dei documenti da produrre.








OPERAI FORESTALI: DALLA FARSA AL DRAMMA!



OPERAI FORESTALI: DALLA FARSA AL DRAMMA!


Sarà che se ne è occupato anche un programma domenicale su Rai uno, sarà che ormai i giornali ne parlano sempre più spesso, sarà che gli operai forestali li conosciamo perché spesso, sono parenti, cugini, amici, e sappiamo benissimo come si sta evolvendo questa storia ma ormai il caso è scoppiato, gli scioperi si susseguo e molti di essi stanno vivendo delle vere e proprie catastrofe economiche.
Ma andiamoci per ordine: notizia nota a tutti la Sicilia ha più operai forestali che boschi da curare almeno così ci hanno fatto capire, il fatto che oggi questi lavoratori sono un costo divenuto insostenibile ha fatto scoppiare lo scandalo. In pochi sono destinati a fare servizio di antincendio nel periodo estivo, ma la gran parte di questi operai sono destinati a fare lavori del tutto inutili e improduttivi, perlo più senza mezzi e risorse, fatto nuovo tutti i motoagricoli da quest’anno sono stati dichiarati non idonei e quindi fermati a deposito (azzerando spese di carburante e assicurazioni) quindi sono pure a piedi. Allora i burocrati e i politici della regione Sicilia si sono accorti solo ora di questa palla al piede.
Tutti gli altri siciliani che vivono facendo altro e da anni assistono a questo sperpero di soldi pubblici viene quasi da ridere se non piangere.
Dagli anni settanta fino al 2008 circa, tutti abbiamo assistito a scene da farsa, artigiani anche molto capaci ed esperti che di inverno si facevano il turno al bosco e in estate portavano avanti la propria impresa artigianale con operai, mezzi, attrezzature e quant'altro, solo ora che le casse della regione sono vuote si sono accorti di questo ingranaggio inceppato, di questo piccolissimo dettaglio.
Signori miei U PISCI FETI DA TESTA, non è colpa degli operai se nessuno gli da lavori da portare avanti nei giorni in cui sono assunti, invece li fanno stare sotto le tettoie in mezzo ai boschi fermi, tanto ormai nemmeno il sottobosco si può più pulire (negli anni scorsi c’è chi ha rischiato un processo per aver avviato degli operai a pulire il sottobosco).
Quello che tutti omettono di dire sono i risvolti nascosti di questa storia, Dietro la macchina della forestale ci stanno centinaia di maiali ingrassati sulle spalle dei cittadini e dei lavoratori. 24000 operai che fanno i turni, sono 24000 operai che si recano ogni anno in un sindacato/ patronato a fare domande di disoccupazione, sussidi, richieste di agevolazioni e quant’altro, 24000 operai che lavorano 78/101/150 giorni sono 24000 lavoratori che nel periodo in cui non sono impegnati devono cercarsi un lavoro (in nero) per dare da mangiare ai propri figli, non ultimo 24000 operai sono un bacino di voti che si legano indissolubilmente a chi li fa ballare tutto l’anno dietro richieste al collocamento, visite mediche, ecc… ecc…
Quali le possibili strade da intraprendere per uscire dal baratro? Di sicuro Tutti questi lavoratori non si possono buttare in mezzo ad una strada, nel frattempo molti di loro oggi vivono solo di questo reddito, la crisi ha colpito tutti i settori dell’artigianato quindi anche loro .
Da nessun mediocre Politico tuttologo abbiamo sentito fare una sola proposta decente, nessuno ha pensato che questa grandissima forza lavoro va sfruttata al meglio soprattutto oggi che le amministrazioni locali sono al collasso e con le casse vuote. Ora ci chiediamo e vogliamo chiedere a chi di competenza: perché questi operai non vengono messi a disposizione dei comuni per tutti quei lavori di pulizia caditoie, verde pubblico, parchi urbani, e quant'altro? Perché non vengono messi a disposizione dell’anas per la pulizia delle strade anziché l’anas pagare ditte private con costi altissimi? quei soldi l’anas li potrebbe impiegare per la manutenzione delle strade abbandonate da anni; e ancora perché non impieghiamo questa grandissima forza lavoro per la prevenzione del dissesto idrogeologico? Questi operai hanno dei costi per la comunità altissimi sotto forma di sussidi di disoccupazione, vantaggi fiscali, sanitari ecc… ecc… allora meglio assumerli a tempo pieno ed impiegarli per le mille urgenze che ci sono nel nostro territorio, in un colpo solo si risolverebbero molteplici problemi non ultimo appunto quello del lavoro nero, se li impegniamo tutto l’anno il loro lavoro qualcun altro in regola lo dovrà pur fare, con un ritorno per le casse pubbliche.
Bene sapete perché tutto questo non solo non si fa ma nemmeno si propone? Perché in un colpo solo centinaia di persone perderebbero tutto il potere che esercitano su una grossa fetta di popolazione. Andiamo a contare quanti caposquadra, ispettori, sindacalisti si sono ingrassati e hanno fatto carriera politica proprio per quel sistema di do ut des che si viene a creare dentro questa macchina infernale. Fin quando ai vertici ci saranno persone che lucrano e approfittano dei più deboli in Sicilia e in Italia non si risolverà niente, tutte queste belle idee rimarranno solo parole dette in qualche salotto televisivo o su di un palco in campagne elettorale. La nostra solidarietà va a tutte quelle famiglie che oggi vivono questo dramma. 


30 Ottobre 2014
http://riprenditi-marineo.blogspot.it/2014/10/operai-forestali-dalla-farsa-al-dramma.html








RAMACCA (CT).GLI INTERVENTI DI PULIZIA DEL VERDE PUBBLICO DEL CIMITERO SONO STATI REALIZZATI DAGLI OPERAI PRECARI DELLA FORESTALE


Ramacca, cimitero rimesso a nuovo


L'amministrazione comunale di Ramacca, in vista delle imminenti festività dell'1 e 2 novembre, ha realizzato una serie di interventi, finalizzati a migliorare le condizioni di fruizione e funzionalità al cimitero comunale.
Nello specifico, oltre la sistemazione degli spazi verdi, è stato sostituito l'impianto di illuminazione con lampade led e si è proceduto all'adeguamento di un locale, che assolverà le funzioni di ufficio, per l'espletamento delle pratiche.
Il Comune sta anche predisponendo all'acquisto di un mezzo meccanico adibito al sollevamento delle salme e sono state installate 20 fontanelle di acqua.
«Abbiamo realizzato anche altri lavori di manutenzione alle parti murarie - ha concluso il sindaco Franco Zappalà - allo scopo di migliorare le condizioni di questo servizio che, non solo in occasione della festività dei defunti, necessitava di particolari accorgimenti». Gli interventi di pulizia del verde sono stati realizzati dagli operai precari della forestale.
G. P.


30 Ottobre 2014







IL CONTO ANNUALE DELLO STATO CI DICE CHE LA LOMBARDIA È IN TESTA ALLE REGIONE CIRCA IL NUMERO DI DIPENDENTI PUBBLICI



Ricevo e pubblico 
da Antonino Lomonaco


E' interessante questa argomentazione: 

<< enzo 1. 7 gennaio 2014, 13:30 
Il conto annuale dello Stato ci dice che la lombardia è in testa alle regione circa il numero di dipendenti pubblici. In lombardia vi sono 40.000 statali che fanno il lavoro che in sicilia fanno il 70% dei dipendenti regionali. Sui forestali, in sicilia si tratta di lavoratori stagionali che svolgono circa 2 milioni di giornate lavorative all’anno. In Sardegna ad esempio ve ne sono 6500 in pianta stabile per un totale di giornate lavorative prossime al 1.8 milioni. In Lombardia vi diranno che i forestali sono quasi 600 su un demanio pari ad un 15/mo di quello siciliano. In realtà da loro sono le provincie e le comunità montane che occupano i forestali, ma quanto siano non è dato sapere. Fatto sta che in Sicilia vige un contratto integrativo unico per questi lavoratori, in lombardia ve ne uno per ogni singolo ente o organismo che si occupa di forestali, compreso il parco autodromo di Monza. Vi è un dato che mi pare importante: nel bilancio siciliano si postano circa 200/220 milioni all’anno per gli interventi di forestazione che non significano solo operai, in lombardia se ne postano circa 120 milioni. domanda: ma se hanno 600 operai e 23.000 ettari di demanio, mentre in sicilia abbiamo 28.000 operai e circa 280.000 ettari demanio, come mai questa differenza di bilancio? In proporzione in lombardia ne potrebbero bastare 20. Ma li ci sono gli appalti, ed il Lombardia hanno una grande esperienza in materia di appalti o sbaglio?>> 
Tratta dai commenti all'articolo: 
Livore leghista: “Forestali Siciliani? Un cappio per il Paese”



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Dipendenti pubblici: La Lombardia in testa e supera anche il Lazio 

Incredibile: Lombardia batte Sicilia per numero di dipendenti pubblici

Costo annuale 2008 della ragioneria. Dipendenti pubblici in maggioranza al Nord: Lombardi in testa alla classifica



Per favore non glielo dite all'Assessore Regionale della Lombardia Viviana Beccalossi





SONO SUL PIEDE DI GUERRA LE ASSOCIAZIONI SINDACALI DI AGRICOLTORI E ARTIGIANI DOPO CHE I FONDI DELLA CRIAS DOVREBBERO ESSERE DESTINATI AI FORESTALI, LE ASSOCIAZIONI PRONTE AI RICORSI




Artigiani e agricoltori agitati
 


Associazioni sindacali di agricoltori e artigiani sul piede di guerra dopo che i fondi della Crias dovrebbero essere destinati ai forestali, le associazioni pronte ai ricorsi. I vertici di Cna Casartigiani, Confagricoltura, Confartigianato, Claai, Cia, Confcooperative, Legacoop, Agci e Unci stanno valutando tutte le iniziative da mettere in campo, anche dal punto di vista legale e normativo.

30 Ottobre 2014






CATANIA. CHIESTO ALLA REGIONE LO SBLOCCO DEI FONDI. OCCUPATA PER UN GIORNO LA SEDE DELL'AZIENDA FORESTE DEMANIALI. GURDA IL VIDEO DELLA PROTESTA


Chiesto alla Regione lo sblocco dei fondi


Occupata per un giorno la sede dell'Azienda foreste demaniali


La protesta dei forestali aderenti al sifus
Foto lasicilia.it

L'occupazione dalla mattina di ieri si è conclusa in tarda serata, nell'attesa di risposte. I forestali del Sifus tornano sul piede di guerra, guidati dal segretario del sindacato, Maurizio Grosso, occupando la sede dell'azienda foreste demaniali di Catania.
La protesta è quella dei forestali catanesi (4.500 circa), che chiedono lo sblocco dei fondi necessari a far ripartire la loro attività; il rischio concreto, altrimenti, è che non riescano a completare le loro giornate lavorative. Entro il 31 dicembre ne devono effettuare ancora 51.«Le risposte arrivate da Palermo non ci soddisfano - evidenzia Maurizio Grosso -. Andiamo via ma siamo pronti a nuove forme di lotta. Nonostate le tante rassicurazioni, da Palemo hanno sbloccato solo 400mila euro, nulla se si pensa che per i forestali di Catania occorrono 110mila euro al giorno per una giornata di lavoro. Chiediamo al governo Crocetta lo sblocco dei fondi Pac, fermi da mesi».
Complessivamente si tratta di 56 milioni di euro, suddivisi tra due assessorati: turismo e agricoltura. Come evidenzia il Sifus, il via libera a queste somme risolverebbe il problema, ma occorre muoversi subito visto che le giornate scorrono.
E intanto da Palermo, all'Assemblea regionale è stato votato un disegno di legge che sblocca 22,5 milioni di euro per i forestali, con le somme, però, che possono essere utilizzate a partire da dicembre.
«Siamo stanchi di ricevere promesse - conclude il segretario Grosso -. Vogliamo fatti e non parole».
Mary Sottile


30 Ottobre 2014



Frammenti protesta forestali  del 29 10 2014
Guarda il servizio









ARS, IL PD RITROVA L'UNITÀ RESPINTA LA SFIDUCIA A CROCETTA. TANTE SFIDE PER LA GIUNTA CHE VERRÀ: FONDI UE, PIÙ TAGLI E SVILUPPO. DAI PRECARI AI FORESTALI IL SISTEMA PAGA 200MILA PERSONE


Ars, il Pd ritrova l'unità Respinta la sfiducia a Crocetta


L'ANALISI

Tante sfide per la giunta che verrà: fondi Ue, più tagli e sviluppo

di

Dai precari ai forestali, il sistema paga 200 mila persone, in parte improduttive, mentre i disoccupati superano le 700 mila unità


giunta, governo, mozione, pd, regione, sfiducia, Rosario Crocetta, Sicilia, Opinioni


Si afferma che il Crocetta ter possa essere un governo di legislatura, ma nessuno dice cosa fare nel tempo che resta. La ritrovata sintonia tra le forze politiche reggerà all'urto di misure che, per forza di cose, risulteranno amare e per molti indigeribili? Cominciamo dai conti pubblici. Può essere deviante l'idea di “sistemare i conti” regionali, presentando come una semplice crisi di liquidità quello che è invece un problema strutturale. Le entrate e le uscite regionali da anni ormai non sono più di importo eguale come impone la legge. Gli anni della crisi si sono accompagnati infatti a misure di rigore, facendo venire meno circa il 35% della copertura per le spese correnti; ma le spese, nelle grandi voci, sono rimaste immutate. A leggi vigenti servono circa quattro miliardi di euro per «fare» il bilancio. È questa la madre di tutti i problemi.
Continuando a riportare in bilancio entrate che non arriveranno mai, rinviando impegni assunti, promettendo nuove ed improbabili spese, dirottando da una tasca ad un’altra sempre le stesse poche risorse, la barca ha continuato a galleggiare, ma la falla è troppo ampia. Proprio ieri circa 18 mila precari degli enti locali invocavano la definitiva stabilizzazione; nelle stesse ore almeno 27 mila forestali beneficiavano di un rocambolesco giro di soldi sottratti agli artigiani. Mentre si varava con legge regionale questa improvvida misura, la Cgia di Mestre denunciava che la Sicilia negli anni 2009-2014 ha perso 6.791 imprese artigiane.
Urge allora riallineare le entrate con le uscite; ed essendo improbabile una crescita delle prime non resta che ridurre le seconde. Su questo tutti sono d’accordo, ma il nodo resta il «come».
La Corte dei Conti denuncia, inascoltata, la diffusione di privilegi per dipendenti e pensionati regionali. Dalle modalità di calcolo delle pensioni alle clausole di salvaguardia, dai permessi sindacali senza freno all’anacronistico interpello. Ma nulla.
LA VERSIONE INTEGRALE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

31 Ottobre 2014
 Giornale di Sicilia



Nota
Dott. Cusimano, visto che a noi non ci ascoltate, fatela voi una proposta seria per i forestali. Purtroppo per noi, voi siete bravi solo per fare “odiens”. Una volta tanto dedicateci una pagina su come utilizzare i forestali. Ma lo sapete che i lavoratori possono dare un contributo ambientale in tutti i sensi alla Sicilia? Certo che lo sapete, però non conviene parlarne altrimenti le copie andrebbero a picco. Ma vi potreste sempre salvare grazie ai contributi per l'editoria che elargiscono milioni di euro, anche quando li cestinate e li regalate.










BUCCHERI (SR). SODDISFATTI I SINDACI DELLA ZONA MONTANA FORESTALI, GARANTITO IL LAVORO



Soddisfatti i sindaci della zona montana


Forestali, garantito il lavoro


Buccheri. C'era anche una folta delegazione di lavoratori della zona montana fra i forestali che hanno manifestato a Palermo. Con loro davanti a Palazzo d'Orleans anche alcuni sindaci e amministratori, che così hanno voluto manifestare la propria solidarietà agli operai. Dopo l'occupazione del Comune di Buccheri, appena appresa la notizia della sospensione dei cantieri, i lavoratori del comparto forestale di Buccheri, Buscemi e Ferla hanno gridato ancora più forte. E sono riusciti a riconquistare il proprio lavoro. Grazie anche all'intervento congiunto delle stesse amministrazioni comunali, che sono state ricevute in commissione Bilancio, presieduta da Vincenzo Vinciullo, e hanno atteso fino a tarda serata dentro l'aula dell'Assemblea Regionale fino all'approvazione del disegno di legge che mette a disposizione del comparto oltre 22 milioni di euro necessari a garantire il completamento delle giornate per il 2014.
«Una gioia immensa - ha commentato il sindaco di Buccheri Alessandro Caiazzo -, abbiamo ottenuto un risultato importante. Chiaramente ora si dovrà portare avanti un percorso che segua la strada del confronto e della programmazione per evitare che il prossimo anno ci si trovi nuovamente a dover fronteggiare un'emergenza lavoro come questa».
Grazie all'approvazione del disegno di legge, gli operai potranno riprendere a lavorare già oggi. «È stata restituita dignità ai lavoratori ed è stato garantito il legittimo diritto al lavoro - ha affermato invece Nellino Carbè, primo cittadino di Buscemi -. L'importanza del lavoro dei forestali spesso viene sottovalutato ma bisogna rendersi conto che rappresentano la spina dorsale dell'economia dei nostri territori».
Roberta Mammino


30 Ottobre 2014









I FORESTALI HANNO VINTO LA BATTAGLIA DEL COMPLETAMENTO DELLE GIORNATE LAVORATIVE. LA REGIONE TROVA I FONDI PER I LAVORATORI FORESTALI


Pietraperzia


La Regione trova i fondi per i lavoratori forestali


I lavoratori in trasferta a Palermo
Foto lasicilia.it


Pietraperzia. I forestali hanno vinto la battaglia del completamento delle giornate lavorative; condizione senza la quale non potevano prendere disoccupazione e non avrebbero avuto pagato dall'Inps eventuali giornate di malattia. Martedì scorso da piazza Padre Pio sono partiti in 55 forestali per andare protestare a Palermo con un pullman messo a disposizione dell'amministrazione comunale. Mancavano i fondi perché i 78unisti e 101unisti devono svolgere rispettivamente 50 giornate ciascuno entra la chiusura del 2014. Martedì alle ore 21,30 con 44 voti favorevoli e 14 astenuti (i grillini) l'assemblea regionale stornava per l'assessorato agricoltura e foreste la somma di 22,5 milioni di euro. Diciotto milioni sono stornati dal capitolo dei fondi Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane) e quattro milioni e mezzo residui di bilancio del 2012 trovati la governatore Crocetta. Le 50 giornate devono essere fatte entro novembre e dicembre; scendendo subito a lavoro gli operai devono lavorare anche di sabato, che di solito è un giorno libero. Il pomeriggio di martedì è stato un vero calvario per i lavoratori, giacché la seduta prevista per le ore 16 è scivolata due volte: alle ore 19 ed alle ore 20. Tra i voti positivi ci sono quelli dei tre parlamentari ennesi: Mario Alloro, Luisa Lantieri e Antonio Venturino. La Lantieri si ha mantenuto tutti il pomeriggio in relazione al funzionari apicali Francesco Bonanno e Mariano Pisciotta.
«Ho mandato - dichiara il sindaco Vincenzo Emma - tre assessori della giunta: Salvatore Di Calogero, Maria Giusy Rindone e Salvatore Messina, delegando alla fascia tricolore l'assessore Messina. Ho fatto accreditare gli assessori per partecipare ai lavori dell'assemblea. Gli operai della forestazione pietrina sono circa trecento e con il loro lavoro consentono una sopravvivenza alle rispettive famiglie». Alla mezzanotte il gruppo di protestatari rientrava in paese.
Giuseppe Carà



30 Ottobre 2014



NOTIZIA CORRELATA:









SIFUS: PREOCCUPAZIONE PER I BRACCIANTI



Sifus
Preoccupazione per i braccianti

 


 Foto lasicilia.it



La protesta dei braccianti forestali, rappresentati dal "Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione", non si ferma. Ad annunciarlo è lo stesso Maurizio Grosso, nel suo ruolo di capofila dell'organizzazione sindacale. Il malcontento, neanche a dirlo in periodo di spending review, sono le coperture finanziarie da trovare. Vi è il rischio concreto per cui la maggioranza degli operai forestali siciliani non arrivi a completare, entro l'anno, il numero delle giornate previste dalla legge per l'occupazione nel settore. La preoccupazione è mitigata da un sia pur moderato ottimismo arrivato, lunedì scorso, da parte del Presidente della Regione in ordine a un prolungamento di 5 giorni lavorativi per i braccianti del comparto. «Non possiamo che cogliere la notizia - ha detto il segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso - come un fatto positivo. Tuttavia, conoscendo i precedenti impegni del presidente circa le garanzie delle giornate di legge per i forestali, qualche riserva la nutriamo. Infatti, se è vero che ieri mattina in provincia di Palermo e Trapani i lavoratori hanno ripreso a lavorare, è altrettanto vero che, lo stesso meccanismo non è successo in tutte le province dove i lavoratori, disillusi dalle rassicurazioni, stanno insorgendo, organizzando sit-in di protesta in alcuni distaccamenti (vedi ad esempio Vizzini) dell'Azienda foreste».
«Non sappiamo come si evolverà la congiuntura - intercala il segretario provinciale del Sifus, Michele La Porta - ma anche quando si dovessero rendere disponibili tutte le coperture economiche il 31 dicembre è talmente vicino che sarà quasi impossibile raggiungere le garanzie occupazionali». Ma non solo per il perdurare dei gravi ritardi, la certezza dei diritti contrattuali ed economici dei lavoratori stagionali dovrà passare - è sottolineato in una nota del sindacato di categoria - attraverso il reperimento 89 milioni così distribuiti: 70 milioni dai fondi Pac e 19 milioni dal disegno di legge che speditamente dovrebbe essere votato all'Ars, ma che si renderanno disponibili tra 20 giorni. I 70 milioni sono cosi combinati: 14 milioni già disponibili e si stanno utilizzando per la provincia di Agrigento e parte si renderanno immediatamente gestibili per alcuni cantieri di Catania; 20 milioni sono fermi all'assessorato al Territorio e devono passare dalla Giunta regionale per sortire effetto. Sui 36 milioni, fermi in Ragioneria (all'assessorato all'Agricoltura) deve ancora essere espresso parere favorevole dall'assessorato al Bilancio.
CARMELO LOIBISO


30 Ottobre 2014






30 ottobre 2014

GIORNATA DELL’ORGOGLIO OPERAIO FORESTALE DI TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELL’ANTINCENDIO E DELLA MANUTENZIONE CHE CREDONO ED AMANO IL PROPRIO LAVORO



Giornata dell’orgoglio operaio forestale di TUTTI i lavoratori e le lavoratrici dell’antincendio e della manutenzione che credono ed amano il proprio lavoro.
 




LA PROPOSTA LANCIATA GIORNI FA SUL BLOG STA PRENDENDO FORMA


A breve (entro la prima decade di novembre) sarà indetta una riunione di tutti i lavoratori e lavoratrici forestali che intendono rivendicare l’orgoglio e la dignità del proprio ruolo e della propria funzione sociale contro le infamie piovute da più parti nei giorni scorsi.
Perchè questa giornata dell’orgoglio operaio forestale? Perchè è in gioco l'esistenza degli operai! Nessuno si deve permettere di gettare sul lastrico migliaia di famiglie! Solo questo è il motivo e l'interesse dei lavoratori! Adesso però come dice giustamente Michelangelo Ingrassia, "Noi lavoratori forestali abbiamo due possibilità: fare finta di nulla e continuare a dividerci per qualche misera ora di lavoro in più, oppure unirci e accettare di combattere la guerra, la lotta per l’esistenza, la nostra esistenza di lavoratori"
Il Sindaco di Godrano si farà portavoce per quanto riguarda il suo territorio, anche noi come tanti altri dobbiamo farci portavoce. Per favore non venite con la vostra macchina, organizzatevi invece con i pulman. Questo evento che viene dal basso, non deve passare per niente inosservato! Tanti sono i colleghi (delegati regionali e provinciali), che chiamano e scrivono, dalla Cgil, Cisl, Uil, Ugl, e Sifus, all'appello mancano ancora altre sigle, mi auguro che quest'ultime non tarderanno ad arrivare. 

Quel giorno saremo tutti lavoratori senza distinzione di appartenenza, ma con un'obiettivo MINIMO in comune per tutti: 
Due soli contingenti, 151nisti e LTI! 
Le competenze devono ritornare come prima, ognuno con la propria qualifica e/o specializzazione di appartenenza. Saremo tutti noi lavoratori a portare avanti queste rivendicazioni essenziali per la nostra sopravvivenza quotidiana. Non mancheranno Matteo Cannella e Franco Arena, che hanno fronteggiato Giletti. Hanno già dato la propria disponibilità a partecipare a questa importante manifestazione Maurizio Grosso del Sifus, Enrico Scozzarella del Codires, alcuni delegati della Fai Cisl, di Flai Cgil e Uila Uil. Non sarà un campo di battaglia, nè ci sarà una resa di conti tra sigle Sindacali, qualora succedesse una cosa del genere, sarò il primo ad abbandonare l'incontro, non è questo quello che vogliamo. Anzi, potrebbe essere l'occasione anche per il sottoscritto, di stringere la mano a qualche amico per le incomprensioni che si sono avute in passato. L'incontro ha valenza regionale, si è pensato di organizzarla nel territorio di Enna che geograficamente è al centro della Sicilia. Nella sede che si andrà ad individuare. 
Dovrà uscire un documento unitario di proposte. Manderemo alla redazione del Tg3 regionale, l'appello dei lavoratori con i rispettivi documenti approvati dall'assemblea. Con tanto di video e foto.
 

Non mancate, rialziamo con orgoglio la testa.


NOTIZIA CORRELATA:

E GUERRA SIA!









VIA LIBERA SOTTO LA PRESSIONE DELLA PIAZZA ALLA NORMA PER I FORESTALI. PER TROVARE I FONDI A FAVORE DEI LAVORATORI HANNO IMPIEGATO BEN SETTE MESI



Via libera sotto la pressione della piazza
alla norma per i forestali. Domani la sfiducia


 
L'assedio di ieri dei forestali a Palazzo dei Normanni
Foto lasicilia.it


Giovanni Ciancimino
Palermo. Se a Cesare va dato ciò che è suo, ai figli d'Ercole va dato ciò che è loro, come del resto al governo, va dato che si muove con senso di responsabilità quando si tratta di spendere con oculatezza il pubblico denaro. Per trovare i fondi a favore dei forestali hanno impiegato ben sette mesi. Anche se sotto la pressione della piazza, ieri sera finalmente nei forzieri della Regione si è usciti dal tunnel.
Per il completamento delle giornate lavorative si attingerà per 4,5 mln alle risorse non utilizzate della legge 499 per fondi residui del 2012. Altri 18 mln dal fondo della Crias. «Al momento cerchiamo una soluzione per diminuire il peso sulla Crias e lasciare qualcosa per gli agricoltori in modo che si possa pubblicare il quarto bando per le scorte alimentari», ha affermato Vincenzo Vinciullo, vicepresidente della commissione Bilancio dell'Ars.
L'Aula ha esaminato il disegno di legge, relatore Paolo Ruggirello (art. 4). Il presidente dell'Ars Ardizzone ha aperto e chiuso subito la discussione generale e chiesto ai deputati di non presentare emendamenti per poter procedere con urgenza alla votazione del testo che rifinanzia le giornate lavorative dei forestali. L'Ars ha esaminato la riscrittura della commissione. Per il completamento delle giornate lavorative dei forestali vengono prelevati dal fondo Crias 18 mln di euro nell' esercizio finanziario 2014. Un milione 400 mila euro per il 2014 vanno all'Ente di sviluppo Agricolo. Un milione di euro per il Ciapi di Priolo per il 2014. Lo stesso ddl prevede una proroga fino a 18 mesi del debito delle coop agricole con gli istituti finanziari, senza interessi. Entro 60 giorni le imprese potranno richiedere all'Ircac la ristrutturazione del debito.
Per i deputati regionali si è posto il problema dell' incolumità all'ingresso di Palazzo dei Normanni per la protesta di lavoratori forestali che hanno occupato la piazza del Parlamento senza sosta con fischi, urla e minacce verso i parlamentari. Il presidente Ardizzone ha invitato l'Aula a comprendere la situazione di emergenza: «Sentiamo l'esigenza di dare copertura finanziaria alla vicenda dei forestali, nessun'altra materia, mi sembra ovvio, può essere trattata».
La commissione ha lavorato tutto il pomeriggio per trovare la quadra, con tante difficoltà per l'assenza del governo. L'unico abilitato a rappresentare il governo non poteva che essere il presidente Crocetta, impegnato a comporre la nuova giunta.
Una delegazione di 15 sindaci dei Comuni dell'entroterra siciliano, che ha accompagnato la protesta dei forestali, è stata ricevuta dalla commissione Bilancio, in cerca di un'intesa sulla copertura finanziaria alle 50 giornate lavorative che mancano per il completamento delle giornate delle tre categorie (settantottisti, centounisti e centocinquantunisti). I sindaci hanno segnalato «una situazione allarmante. Il riversarsi delle famiglie dei disoccupati nei Comuni sta diventando una situazione preoccupante che potrebbe sfuggire alle misure di ordine pubblico. Occorre una garanzia immediatamente». Ad esprimere solidarietà ai forestali il vicesindaco di Nissoria, Rosario Colianni, il sindaco di Barrafranca, Salvatore Lupo, il consigliere comunale di Mineo Giuseppe Biazzo: «Non saremo per molto tempo ancora in grado di garantire l'ordine nei nostri Comuni. Se non si approva la legge entro il 3 novembre, la situazione potrebbe esplodere».
Nella tarda serata il disegno di legge è stato approvato con 34 voti a favore e 14 astenuti. Intanto, la conferenza dei capigruppo ha stabilito che le mozioni di sfiducia al governatore Crocetta presentate dal centrodestra e dal M5S saranno discusse domani pomeriggio.


29 Ottobre 2014




Per il secondo anno consecutivo i lavoratori forestali hanno lavorato meno.
Dal prossimo anno questo non deve più accadere. Le belle intenzioni a partire dal 2 gennaio 2015 si devono adesso concretizzare. Fondi Europei per il dissesto idrogeologico, prepensionamento di circa 4.000 operai forestali ecc.



Ma soprattutto:

http://forestaliantincendiosicilia.blogspot.it/ 






 

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LEO AGNELLO AL FIANCO DEGLI OPERAI FORESTALI



Il Presidente del Consiglio di Petralia Soprana (Pa) Leo Agnello, al fianco degli operai forestali


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LEO AGNELLO AL FIANCO DEGLI OPERAI FORESTALI

Il Presidente del Consiglio Leo Agnello (nella foto) al fianco dei lavoratori forestali davanti la Presidenza della Regione per chiedere il reperimento dei fondi utili per il completamento delle giornate lavorative. “Ho partecipato alla manifestazione per essere vicino ai nostri concittadini. Insieme ad altri amministratori abbiamo fatto presente le tensioni sociali che i nostri territori già subiscono dall’impoverimento economico e anche il proficuo lavoro di salvaguardia del territorio sino ad oggi assicurato da questi lavoratori stagionali che ingiustamente sono stati messi al bando da trasmissioni televisive nazionali.” La protesta si è conclusa ieri sera dopo che l’Aula dell'Ars ha approvato la legge "salva-forestali" con la quale sono state individuate le risorse finanziarie che garantiranno il completamento delle giornate lavorative.

29 Ottobre 2014
http://www.madonielive.com/index.php/news/load/27550


Eppure quei lavori di pubblica utilità, che sicuramente ci hanno permesso di andare oltre le giornate garantite e che anche i cittadini hanno apprezzato, sono rimaste un bellissimo ricordo. Proveremo nuovamente tutti insieme a rivendicare l'aumento delle ore di lavoro.








IN SICILIA LA GESTIONE DI BENI CULTURALI CHE DOVREBBERO PRODURRE UTILI DANNO LUOGO A PERDITE. AMMINISTRIAMO MALE. E LA POLITICA SI OCCUPA DI ALTRO.



IN SICILIA LA GESTIONE DI BENI CULTURALI CHE DOVREBBERO PRODURRE UTILI DANNO LUOGO A PERDITE. AMMINISTRIAMO MALE. E LA POLITICA SI OCCUPA DI ALTRO.

La Regione siciliana senza soldi e governata con i piedi continua ad avvitarsi su se stessa. Qualche settimana fa il Sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, ha denunciato la presenza di oltre venti addetti nel piccolo Museo del Satiro. Quattro addetti per questo piccolo spazio museale già sarebbero tanti. Invece ce ne sono venti e forse più e il Museo rimane perfino chiuso. Tanto che Cristaldi ha chiesto che la gestione passi al Comune.
Ora lo stesso problema si pone per il Parco archeologico di Selinunte, uno dei più grandi della Sicilia. A sollevare il problema è sempre Cristaldi che, lo ricordiamo, è stato parlamentare regionale di lungo corso (è stato presidente dell’Ars dal 1996 al 2001) e poi parlamentare nazionale.
“La chiusura in alcuni giorni festivi dell’area archeologica di Selinunte – osserva Cristaldi – è un danno d’immagine di gravi proporzioni per la Sicilia ed un danno economico per il nostro territorio. Se la gestione del Museo del Satiro passerà al Comune di Mazara del Vallo, come noi auspichiamo, il personale ‘che si libera ’ può benissimo supplire alle necessità selinuntine”.
“Al di là delle considerazioni strettamente legate al territorio – prosegue l’ex presidente dell’Ars – rimane la obbligatorietà di mettere ordine al settore gestionale dei Musei e delle aree archeologiche attraverso un protocollo d’intesa che assicuri l’apertura degli spazi espositivi non solo in tutti i giorni dell’anno, ma anche per più ore durante la giornata”.
“La chiusura di spazi espositivi ed aree archeologiche – conclude il Sindaco Cristaldi – costringe le attività commerciali limitrofe agli stessi spazi a non lavorare e questo non sembra la migliore cosa di cui ha bisogno la Sicilia”.
Nota a margine
Cristaldi pone un problema vero e serio. Ma da politico di grande esperienza non può non sapere quello che sta succedendo in Sicilia nella gestione dei beni culturali.
La verità è che, da due anni e forse più, non ci sono più soldi per gestire i beni culturali siciliani. Non ci sono i soldi per gestire la manutenzione dei siti e non ci sono nemmeno i soldi per pagare il personale che dovrebbe operare con turni tali da assicurare l’apertura ogni giorno.
Abbiamo la sensazione che il caso del Museo del Satiro sia un po’ diverso da quello del Parco Archeologico di Selinunte. Nel primo caso c’è un oggettivo eccesso di personale. Nel caso di Selinunte, con molta probabilità, non ci sono i soldi per pagare il personale. Perché nessuno ha mai pensato a gestire Selinunte facendo guadagnare l’Amministrazione.
Formo restando che la Sicilia dovrebbe chiedere a Roma i soldi che ci stanno depredando, soprattutto da due anni a questa parte, c’è anche un problema di disorganizzazione di un’Amministrazione regionale inefficiente.
Se gestiti bene, tanti beni culturali della Sicilia dovrebbero produrre utili e non solo costi. Invece trionfa il caos. Così, invece di creare occasioni di sviluppo, si creano diseconomie.
Come si fa a chiudere il parco archeologico di Selinunte nei giorni festivi? Si chiude perché è gestito male, con costi e senza utili.
Ed è servito a poco la gestione privata dei beni culturali nella nostra Isola: perché si è visto che chi li ha gestiti faceva la ‘cresta’ alla Regione.
La verità è che la Sicilia dovrebbe essere governata da persone intelligenti e preparate. Ci fermiamo qui non non offendere nessuno…

29 Ottobre 2014
http://www.linksicilia.it/2014/10/se-il-parco-archeologico-di-selinunte-chiude-nei-giorni-festivi/


Nota

I siti dovevano essere affidati ai forestali. 
Invece è successo che le pecore hanno sostituito gli operai.





L'insolita scenetta è stata catturata dall'obiettivo fotografico di un lettore di Livesicilia, Claudio Cangialosi.



I forestali a casa e le promesse come sempre nei cassetti. 
Ma la vogliamo finire una volta per tutte di prendere per i fondelli la categoria dei forestali?
Utilizzare gli operai per i Siti Archeologici (e non solo), è assolutamente un lavoro produttivo!




NOTIZIE CORRELATE:

All’assessore regionale Mariarita Sgarlata proposto l’utilizzo del personale per le manutenzione del verde pubblico e dei siti archeologici;

Assessore Sgarlata: per la pulizia e la manutenzione dei siti siglerò un accordo con la forestale

Assessore Sgarlata: è stato un successo quello di affidare la manutenzione delle aree archeologiche ai forestali

L'accordo interdipartimentale tra Beni Culturali e Agricoltura ha impegnato per la prima volta i forestali nella pulitura dei siti archeologici;

Siracusa, Flai Cgil: “bisogna intervenire sui siti archeologici”

Grazie all'intervento dei forestali i siti archeologici oggi sono in condizioni ottimali

Regione, forestali arruolati per pulire i siti archeologici

Regione, seimila forestali nei siti archeologici siciliani

Siti archeologici: accordo interassessoriale per servizi antincendio








«RISPARMI SOLO CON I FORESTALI» L'UGL CONTESTA LE MANOVRE DELLA REGIONE CHE PENALIZZANO I LAVORATORI DEL SETTORE


«Risparmi solo con i forestali»


L'Ugl contesta le manovre della Regione che penalizzano i lavoratori del settore


E' sempre guerra aperta tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta e il segretario regionale della Ugl Agroforestali, Franco Arena con quest'ultimo che denuncia il taglio di 5,6 milioni di euro, da parte del governo regionale nei riguardi dei lavoratori forestali. All'aspro dibattito tra Crocetta e Arena, andato in onda qualche giorno addietro sui Rai Uno, il segretario della Ugl, da seguito, affermando: «All'appello mancano oltre 25 milioni di euro per garantire le giornate lavorative previste per legge ai lavoratori delle fasce di garanzia occupazionale del comparto forestale: settantottisti, centunisti e centocinquantunisti e il disegno di legge che stanziava 19 milioni di euro è franato ancora prima di essere approvato».
Secondo Franco Arena, il governo Crocetta prende tempo per risparmiare sui settantottisti, attraverso il gioco perverso delle sospensioni temporanee, facendo saltare sette giorni lavorativi entro la fine dell'anno». In onda sulla televisione di Stato, che ha snocciolato in dati dei forestali in Sicilia che sono in numero superiore a quelli del Canada, che ha una densità boschiva di gran lunga superiore alla Sicilia. Si è affrontato anche il drammatico susseguirsi degli incendi, con Crocetta che ha affibbiato l'aumento del 400% degli incendi nel 2014 alla mafia. Diversa l'opinione del segretario della Ugl sui roghi che hanno incenerito i boschi dell'Isola.
«Sono gli insostenibili ritardi dell'avvio della campagna antincendio e dei lavori di prevenzione - dice Franco Arena - che hanno determinato, dal 23 giugno al 3 luglio 2014, in Sicilia, l'innalzamento pauroso del 400% degli incendi boschivi, secondo i dati diramati dal ministero degli Interni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».
Per il sindacalista «rispetto al 2013 le richieste di soccorso aereo sono aumentate del 70 %. L'incremento è dovuto principalmente al fatto che la Sicilia quest'anno si è dotata di una flotta antincendio regionale solo a campagna antincendio boschivo inoltrata e si è dunque dovuto sopperire con l'invio di velivoli della flotta statale. Dalla Sicilia sono quindi arrivate circa il 600 per cento in più delle richieste di soccorso aereo rispetto allo scorso anno». Arena conclude con ulteriore accusa al governo regionale: «A causa di zone boschive colpite da incendi, abbiamo perso 13 progetti del Psr, corrispondenti a 4 milioni di euro utili a fare lavorare i forestali e realizzare opere essenziali sul territorio. Senza una programmazione per il 2015 l'esecutivo regionale ha fallito miseramente nel settore forestale siciliano. Su questi fatti abbiamo presentato a metà luglio scorso in tutte le procure siciliane».
Arcangelo Santamaria


29 Ottobre 2014








VIZZINI: PROTESTA DEI SETTANTOTTISTI OPERAI FORESTALI SUL PIEDE DI GUERRA «NON RIUSCIAMO A PAGARE LE BOLLETTE»



Vizzini: protesta dei settantottisti

Operai forestali sul piede di guerra
«Non riusciamo a pagare le bollette»



«Non riusciamo più a pagare le bollette e tra qualche giorno i problemi saranno ancora più gravi».
C'è rabbia e sconforto nelle parole dei lavoratori forestali che ieri mattina hanno improvvisato una manifestazione di protesta nei locali del Distaccamento forestale di Vizzini. Un nutrito gruppo di settantottisti addetti alla manutenzione ha atteso invano di capire quando sarebbero potuti ritornare nei cantieri, dopo aver ricevuto lunedì la notizia del licenziamento.
Gli operai sono poi stati invitati dai carabinieri ad abbandonare i locali e hanno deciso di proseguire la protesta riunendosi nell'aula consiliare del palazzo municipale.
La mancata continuità dell'attività lavorativa resta legata alle incertezze sulla reale disponibilità dei fondi (89 milioni di euro) necessari per gli stipendi.
La preoccupazione dei lavoratori forestali, a questo punto, è quella di non poter raggiungere, entro il 31 dicembre, le 78 giornate previste per legge. E questo fatto accresce la preoccupazione, visto che ci saranno conseguenze anche sull'indennità di disoccupazione.
«Siamo preoccupati - dichiara Maurizio Grosso, segretario del sindacato forestali uniti per la stabilizzazione - e continuiamo la mobilitazione.
È assurdo che il Governo regionale lasci il comparto nell'incertezza. I lavoratori hanno bisogno e si aspettano risposte chiarificatrici sul loro futuro».
Livio Giordano


29 Ottobre 2014







ANCHE I FORESTALI DELLE MADONIE HANNO PROTESTATO DAVANTI PALAZZO D'ORLEANS


Anche i Forestali di Castelbuono protestano davanti Palazzo d’Orleans


forestali
Anche i Forestali della Flai-Cgil di Castelbuono, guidati da Luciana Schicchi, hanno partecipato allo sciopero di ieri  a Palermo davanti il palazzo della Presidenza della Regione siciliana. Gli operai forestali di Palermo e della provincia hanno chiesto,  nei due giorni di protesta, di essere riammessi ai cantieri di lavoro dopo la sospensione arrivata 28 giorni prima. In una nota dell’Ansa di ieri si apprende: “La Regione ha individuato quattro milioni e mezzo di euro per l’avvio immediato al lavoro dei forestali”. Lo ha annunciato oggi il governatore, Rosario Crocetta, che ha incontrato assieme ai dirigenti dei dipartimenti Agricoltura e Foreste, Ambiente e della Ragioneria generale, una delegazione sindacale dei lavoratori. Le risorse sono necessarie per garantire l’avvio di tutti i lavoratori che erano stati sospesi e che rischiavano di non poter completare le previste giornate lavorative. 

Castelbuono .Org




 Operai Forestali, trovati i fondi per garantire il servizio

Reperiti in commissioni bilancio altri 3 milioni. Già stasera il passaggio all'ARS

Operai Forestali, trovati i fondi per garantire il servizioAlla fine di una lunga giornata di protesta con migliaia di operai forestali provenienti da tutta la Sicilia per manifestare sotto Palazzo dei Normanni, arriva la buona notizia: In commissione bilancio sono stati reperiti i fondi necessari per garantire il servizio che costerà alla Regione 22,5 milioni di euro. Fino alla settimana scorsa il budget era fermo a 19milioni, oggi, nel corso di un vertice con i sindaci siciliani, è stata data notizia del reperimento della somma necessaria a coprire le giornate lavorative di tutti lavoratori sotto contratto con 71, 101 e 151 giorni.  Per le madonie erano presenti il vice sindaco di San Mauro Giovanni Nicolosi e il vice sinadco di Lascari Aldo Arrigo. Già stasera la copertura economica sarà proposta al vaglio dell'Assemblea Regionale.
La Redazione
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 Madonie Press







PIETRAPERZIA (EN). DELEGAZIONE DI FORESTALI ALLO SCIOPERO DI PALERMO


Pietraperzia


Delegazione di forestali allo sciopero di Palermo




I lavoratori pietrini in partenza
Foto lasicilia.it



Pietraperzia. Sono stati 55 i forestali che sono andati a protestare a Palermo. La dura azione nasce dei manifestanti nasce dalla preoccupazione che i 78unisti ed i 101unisti non riescano a concludere entro il 31 dicembre le giornate previste; infatti devono fare ancora 50 giornate entrambi i gruppi. Il problema dipende dal fatto che ancora la Regione Siciliana non ha stanziato le coperture finanziarie. Martedì scorso l'assemblea regionale che avrebbe dovuto approvare il reperimento dei fondi è andata deserta. I ventimila operai siciliani con la loro protesta hanno cercato di spronare i parlamentari a fare gli atti dovuti verso i lavoratori e quindi il relativo storno di bilancio. Il pullman da Pietraperzia è stato messo a disposizione dal sindaco Vincenzo Emma. Sono partiti con i forestali gli assessori Salvatore Messina (che ha indossato la fascia tricolore) delegato dal sindaco, Maria Giusy Rindone e Salvatore Di Calogero. Come rappresentante sindacale è stato presente Enzo Bongiovanni dell'Uil. L'unica notizia certa è che il governatore Crocetta lunedì ha messo a disposizione dei forestali quattro milioni e mezzo per un prosieguo di cinque giorni lavorativi. In questa lotta molte difficoltà stanno nascendo per motivi burocratici; i parlamentari vogliono approvare ma poi la legge passa alla firma del commissario dello Stato, dove il provvedimento è stato bloccato tante volte per difformità nelle documentazioni.
La concentrazione a Palermo è avvenuta in Piazza indipendenza e quindi una marea di lavoratori ha fatto sentire la propria protesta. Si aspetta l'esito dei lavori che dovrebbe arrivare da un momento all'altro.
Il consiglio comunale pietrino con la presenza dell'on. Luisa Lantieri ha dato la solidarietà ai lavoratori ed è stato approvato un documento a loro favore.
Giuseppe Carà



29 Ottobre 2014








LA SICILIA COME LA GRECIA? A RISCHIO OLTRE 50 MILA PRECARI. L’IPOTESI NON SEMBRA CAMPATA IN ARIA. ANZI.



La Sicilia come la Grecia? A rischio oltre 50 mila precari





CON UN ‘BUCO’ DI 3 MILIARDI DI EURO LA REGIONE HA POCO DA FARE. MENTRE I COMUNI SICILIANI SONO ORMAI AL LIMITE DELLA SOPPORTAZIONE FINANZIARIA. INTANTO SI SONO ‘SVEGLIATE’ CGIL, CISL E UIL…
Uno scenario greco per la Sicilia, con licenziamenti di migliaia di precari della Pubblica amministrazione? L’ipotesi non sembra campata in aria. Anzi. 
In Grecia, qualche anno fa, per volere della Troika sono stati licenziati migliaia di dipendenti pubblici. Il Paese era indebitato. E chi gestisce l’Unione europea ha deciso che l’unico modo per ridurre l’indebitamento di questo Paese era il licenziamento di massa di migliaia di dipendenti pubblici. E così è stato. Con effetti sociali devastanti.
La stessa cosa potrebbe succedere in Sicilia non nei prossimi anni, ma nei prossimi mesi. La Regione siciliana è indebitata. Il ‘buco’ è di circa 3 miliardi di euro. E a poco serve sottolineare che questo deficit è dovuto al fatto che lo Stato, negli ultimi due anni, ha strappato dal Bilancio regionale oltre 2 miliardi di euro.
A Roma, unilateralmente, hanno deciso di prendersi dalle entrare della Regione almeno un miliardo all’anno. Forse, se a questo miliardo aggiungiamo altre somme non corrisposte alla Sicilia (e in questo il professore Massimo Costa ha scritto sul nostro giornale articoli illuminanti che vi invitiamo a rileggere o a leggere se ancora non l’avete fatto), i fondi che il Governo nazionale toglie ogni anno alla Sicilia sono di più.
In questa fase, quello che ci preme far sapere ai nostri lettori – e possibilmente ai siciliani – è che per potere fare entrare a regime il prelievo fisso di un miliardo dalle ‘casse’ regionali, deve contestualmente entrare a ‘regime’ una riduzione delle spese della Regione pari alla stessa cifra, cioè a circa un miliardo di euro.
Da qui la probabile manovra sul precariato siciliano, a tutti i livelli che, di fatto, è già in atto (basti pensare ai problemi della Gesip di Palermo). Cos’è che ci fa pensare a un simile scenario?
In primo luogo, il già citato ‘buco’ di 3 miliardi di euro della Regione. Se lo Stato ha contribuito per oltre il 60 per cento a provocarlo, perché mai dovrebbe aiutare la Sicilia? E infatti non ci aiuterà.
L’eventuale piano finanziario di rientro che il nuovo assessore regionale all’Economia (che peraltro è inviato da Roma) metterà a punto, partirà dall’assunto che il prelievo di un miliardo l’anno dalle ‘casse’ regionali non venga messo in discussione. E così sarà, perché Roma deve pagare gli accordi demenziali per restare nell’Unione europea.
Un secondo elemento che ci fa pensare a uno scenario greco sono le dichiarazioni rese una ventina di giorni fa al nostro giornale da Paolo Amenta, vice presidente di ANCI Sicilia.
Amenta ha spiegato che, quest’anno, la Regione non ha corrisposto ai Comuni la parte di fondi per pagare i circa 24-25 mila precari dei Comuni. E ha aggiunto che molti Comuni, da gennaio ad oggi, hanno pagato i precari con onerose scoperture di tesoreria, ovvero indebitandosi con il sistema bancario.
Per i Comuni siciliani – che già tassano ai massimi livelli i cittadini – lo scenario è complicato, perché, in tantissimi casi, presentano problemi finanziari gravi. Provocati, ad esempio, da una folle gestione dei rifiuti che il Governo regionale di Rosario Crocetta negli ultimi due anni ha ulteriormente aggravato.
Non siamo noi a dirlo: l’ha detto la scorsa settimana il presidente di ANCI Sicilia e Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Che ha sottolineato il costo oneroso delle discariche (perché sul fronte dei rifiuti, la Sicilia di Rosario Crocetta, al di là delle chiacchiere su legalità e antimafia, è fatta di discariche).
Insomma, i Comuni siciliani sono già indebitati. E debbono fronteggiare la riduzione dei trasferimenti dello Stato e della Regione.
Non è solo un problema siciliano. In queste ore il presidente nazionale dell’ANCI, il Sindaco di Torino Piero Fassino, ha fatto sapere che con i tagli disposti dal Governo Renzi i Comuni italiani non potranno più assicurare una parte dei servizi, in alcuni casi essenziali.
Di fatto – altro elemento che andrebbe sottolineato con forza – il Governo Renzi, ancora una volta, sta prendendo in giro gl’italiani: annuncia sgravi fiscali per 18 miliardi di euro, ma i soldi, di fatto, non se li fa dare dalla signora Merkel e dall’Europa, ma li vuole prendere dalle tasche dei cittadini del nostro Paese riducendo i trasferimenti a Regioni e Comuni. Questi ultimi, infatti, non potranno che tassare i cittadini.
Per la Sicilia i ‘giochi di prestigio’ sulla finanza locale del Governo Renzi avranno effetti ancora più drammatici. Perché lo stesso esecutivo nazionale, come già accennato all’inizio, ha deciso di scippare dal Bilancio della Regione siciliana un miliardo di euro all’anno.
In conclusione, i Comuni siciliani – e lo stanno vedendo quest’anno – si potranno dimenticare i trasferimenti della Regione.
Un terzo elemento che ci fa pensare a un’imminente manovra sul precariato siciliano è lo sciopero dei precari degli enti locali promosso ieri in tutta la Sicilia da Cgil, Cisl e Uil.
Anche in questo caso paghiamo il prezzo di una presa in giro del Governo Letta-Alfano. Ricordate l’allora Ministro della Pubblica amministrazione, il siciliano Giampiero D’Alia, che annunciava una legge per la stabilizzazione dei precari?
Il nostro giornale ha denunciato subito il raggiro. Perché approvare una legge per la stabilizzazione dei precari dei Comuni senza mettere i soldi per pagarli, lasciando tutto nell’ambiguità, è una presa in giro.
Infatti, alcuni mesi dopo, si è detto che i Comuni siciliano potevano stabilizzare il personale, ma avrebbe pagato la Regione. Che non ha soldi. Quindi avrebbero pagato i Comuni. Che non hanno soldi.
E’ stata, per l’appunto, una presa in giro. Avallata da quelle organizzazioni sindacali, che conoscevano il finale di questa farsa già ai tempi del Governo Letta-Alfano, che hanno fatto finta di nulla e che, ieri, hanno portato in piazza i precari dei Comuni raggirati con questa sceneggiata.
La scorrettezza del Governo nazionale di Renzi verso i precari siciliani è doppia. Di fatto è Roma che sta creando i presupposti della stretta sui precari siciliani, togliendo risorse finanziarie alla Regione.
Vedrete che, tra qualche settimana, cominceranno a dire che in Sicilia ci sono troppi precari e vanno ridotti. Come hanno fatto in Grecia, dove il licenziamento di migliaia di dipendenti pubblici è stato preceduto da una campagna di stampa dove si sosteneva che c’erano state troppe assunzioni.
Peccato che tutti i precari siciliani sono passati dal vaglio di Roma. Tutte le leggi regionali che hanno creato il precariato, nel corso degli anni, non sono state impugnate dall’Ufficio del Commissario dello Stato. E alcune leggi sul precariato sono addirittura nazionali: basti pensare ai già citati Lsu.
In questo scenario non rischiano di saltare solo i precari dei Comuni, ma tutti i precari della Pubblica amministrazione fino ad arrivare ad un risparmio di circa un miliardo di euro all’anno.
A rischio, a nostro modesto avviso, oltre ai 24-25 mila precari dei Comuni ci sono gli ex Lsu, i precari Asu, i precari delle Province regionali commissariate, i precari degli enti regionali e, in generale, i precari che operano alla Regione, i precari dei Consorzi di bonifica e i dipendenti degli ex Ato rifiuti.
Non abbiamo il conto preciso di questo precariato. Ma secondo i nostri calcoli sommari andiamo ben oltre le 50 mila unità.
In queste ore abbiamo registrato polemiche sull’assessore all’Economia del nuovo Governo Crocetta, Alessandro Baccei, inviato da Roma. Tutti abbiamo scritto che sarebbe stato imposto dal Governo nazionale.
Ma alla luce di quello che ci è stato riferito sulla possibile manovra sul precariato non possiamo escludere che sia stata la politica siciliana a chiedere il ‘commissariamento’ dell’assessorato all’Economia.
Quale politico siciliano avrebbe il coraggio di dire ai 50 mila, forse anche 60 mila precari (e secondo alcuni osservatori potrebbero essere anche di più), signori, vi dobbiamo mandare a casa? Meglio fare gestire la patata bollente a un assessore ‘romano’.
Che dire? Quello che diciamo da tempo a proposito del precariato siciliano: si organizzino in un unico ‘cartello’ e chiedano l’intervento di Bruxelles. Da Renzi e dalla sua demagogia non hanno nulla da aspettarsi. Il capo del Governo italiano ha detto che non c’è più il posto fisso, figuriamoci cosa direbbe ai precari siciliani.

 29 Ottobre 2014
http://www.linksicilia.it/2014/10/la-sicilia-come-la-grecia-a-rischio-oltre-50-mila-precari/