21 agosto 2014

VIGILI E FORESTALI HANNO RISCHIATO SERIAMENTE LA PROPRIA VITA. ESPLOSIONI A RIPETIZIONE DI ALCUNE MUNIZIONI CUSTODITE ASSIEME AD ARMI VARIE DOPO CHE UN INCENDIO E' DIVAMPATO ALL'INTERNO DI UNA VASTA AREA INCOLTA. ARRESTATO UN 25 ENNE


Giarre. Panico per l'esplosione di alcune munizioni, custodite assieme ad armi varie da un 25 enne arrestato

Arsenale tra rovi e sterpaglie in fiamme


Per oltre 20 minuti ieri mattina i residenti della zona collinare di Macchia, in via delle Zagare, hanno temuto di ritrovarsi in un teatro di guerra. Esplosioni a ripetizione dopo che un incendio è divampato all'interno di una vasta area incolta, sommersa da rovi e sterpaglie. I vigili del fuoco di Riposto e il personale di una squadra del Corpo forestale di Giarre, quando sono intervenuti per spegnere le fiamme, hanno rischiato la propria vita, perché ad esplodere erano munizioni pesanti abbandonati all'interno di un terreno, avvolto dalle lingue di fuoco, al quale si accede da un budello di strada che si affaccia sulla via delle Zagare, non lontano dalla stazione dei carabinieri di Macchia. A quel punto, sono stati allertati i militari dell'Arma e i successivi accertamenti effettuati hanno confermato non solo la presenza di una cospicua quantità di munizioni (alcune ancora non esplose) ma anche quella di quattro fucili e di una pistola.
Le armi riposte in un angolo del terreno, al riparo di occhi indiscreti per la fitta vegetazione incolta, sono state pesantemente deformate dal fuoco. Si tratta di un fucile semiautomatico marca "Benelli" calibro 20, a canne mozze, un fucile sovrapposto marca "Beretta" calibro 12, un fucile semiautomatico marca "Franchi" calibro 12, una mitraglietta calibro 9, di fabbricazione russa, una pistola calibro 6,35 marca "Beretta", con matricola abrasa, e 50 cartucce di vario calibro. Dopo una serie di accertamenti, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 25enne del luogo, per detenzione di armi clandestine e alterate: espletate le formalità di rito e sottoposto ad un lungo interrogatorio in caserma, il giovane è stato rinchiuso nel carcere catanese di piazza Lanza. Gli investigatori sarebbero riusciti a risalire al presunto detentore delle armi dopo che erano state rilevate tracce tra il luogo del ritrovamento della piccola "santabarbara" e un piccolo rudere, di proprietà dell'arrestato, posto a confine con il terreno, di circa 250 metri quadrati, teatro dell'incendio.
Sembra che il giovane, attraverso una piccola finestra, si fosse creato un varco, inaccessibile ad altri, attraverso il quale si recava indisturbato nel nascondiglio del miniarsenale. Le armi erano state nascoste in un piccolo appezzamento privato, circondato da una recinzione, il cui proprietario, immediatamente identificato e sentito sul posto dagli investigatori, era all'oscuro di tutto. Proseguono, adesso, nel massimo riserbo, le indagini sulla personalità del giovane fermato e se avesse collegamenti con la criminalità organizzata. Resta, infatti, da capire quale fosse l'uso di quelle armi, in particolare mitragliette e fucili a canne mozze. Completate le operazioni di spegnimento, tutta l'area, fino alle prime ore del pomeriggio di ieri, è stata presidiata e interdetta al transito fino a quando non è stata completata la complessa opera di bonifica anche nei terreni limitrofi. Identificati anche tutti i proprietari dei terreni di via delle Zagare. Ieri pomeriggio personale del nucleo artificieri di Catania ha prelevato alcune munizioni inesplose e le ha fatte brillare in una cava, alle pendici dell'Etna, in una zona isolata lontana dal centro abitato.
Mario Previtera

20 Agosto 2014






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