22 agosto 2014

NICOSIA. IN FIAMME BOSCHI E FRUTTETI, DISTRUTTI ALCUNI CASOLARI, DANNI PER LE AZIENDE AGRICOLE. DA PREMETTERE CHE ANCHE LE SQUADRE SAB DELLA FORESTALE HANNO SCONGIURATO VITTIME E DANNI ALLE ABITAZIONI.


Nicosia. In fiamme boschi e frutteti, distrutti alcuni casolari

Quello che resta della vecchia fornace
Foto lasicilia.it

Nicosia. Pesantissimo il bilancio, ancora incompleto degli incendi che hanno devastato terreni, casolari, infrastrutture, attrezzature agricole, tra la sera del 10 e la notte del 15 agosto. Fiamme che più di altre volte hanno fatto paura, perché si sono avvicinate come mai all'abitato, inghiottendo centinaia di errai di boschi, macchia mediterranea, foraggiere, campi e colture. La stima esatta si avrà solo quando gli ispettori del distaccamento del Corpo forestale, avranno completato le rilevazioni con il Gps, ma già dai rilievi sui luoghi e da quelli fotografici la stima è di circa 700 ettari percorsi dai più fronti di fiamme, appiccati sempre in più punti, tra loro distanti, ma in modo che i focolai, estendendosi anche grazie al vento, si unificassero. Purtroppo sembra il copione della drammatica estate del 2012, quando è apparso quasi certo che ad agire era, come nel caso dell'Altesinella, un gruppo organizzato di incendiari, esperti dei luoghi.
L'instancabile lavoro della forestale, delle squadre Sab, dei vigili del fuoco e l'intervento dei mezzi aerei hanno scongiurato vittime e danni alle abitazioni, ma ci sono aziende che hanno perso il raccolto di fieno, i frutteti, il foraggio che per i prossimi mesi avrebbe dovuto alimentare gli armenti. Le fiamme hanno distrutto anche alcuni mezzi agricoli, come un trattore e motozappe, pompe di prelievo di acqua da pozzi e cisterne, tubazioni per l'irrigazione e l'approvvigionamento idrico nelle stalle e nelle abitazioni rurali. Devastate migliaia di metri di recinzioni e staccionate e diversi casolari sparsi, spesso utilizzati come magazzini e foresterie, con danni per svariati milioni di euro. Rispetto all'incendio del 2012, che provocò la morte di diversi armenti, i danni sono superiori, perché le fiamme hanno colpito una zona più urbanizzata, rispetto a quella di due anni fa, con un maggior numero di strutture aziendali.
L'area maggiormente colpita è quella del versante ovest di Monte San Giovanni, dove sono anche state evacuate diverse abitazioni del quartiere Panotto. Come ha spiegato l'anziana proprietaria di una azienda agricola, anche se gli incendi si verificano ogni anno, non era mai accaduto di vedere distrutto tutto, ad accezione della casa e il bestiame è salvo solo perchè è stato portato via a precipizio. Preoccupato un allevatore per il destino della sua attività, considerato che su alcuni vasti appezzamenti di terreno da pascolo che detiene in affitto nella vallata che arriva sulla statale 117 per Leonforte, è rimasta solo cenere e che da subito dovrà acquistare il foraggio. I proprietari dei terreni devastati dall'incendio stanno ora facendo la stima dei danni e stanno documentando la situazione con perizie tecniche e fotografie, quindi inoltreranno la richiesta al sindaco di attivare la procedura per lo stato di calamità ed accedere ai sussidi.
Giulia Martorana

21 Agosto 2014






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