09 ottobre 2013

PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA HA VISTO IMPEGNATO PER LA PRIMA VOLTA I FORESTALI NELLA PULITURA DEI SITI


 Gela

«Ora una rete con tappa obbligata»

«Il progetto per il museo per i reletti greci è in itinere, presto definiremo il parco archeologico»


Da archeologa é innamorata di Gela e dei suoi siti antichi, da assessore regionale ai Beni culturali é alle prese con le risorse finanziarie ridotte al lumicino e con la costruzione di un nuovo sistema di valorizzazione e gestione del patrimonio siciliano. Progetti che toccano pure Gela e di cui l'assessore Maria Rita Sgarlata dá alcune anticipazioni.
Assessore, Gela ha un museo archeologico regionale tra i più importanti della Sicilia ma pochissimi visitatori ed incassi. Il governo regionale ha un progetto per valorizzare musei importanti ma poco noti?
"Gela è purtroppo in buona compagnia, non solo in Sicilia ma in Italia, Mi sembra che le strade tentate negli anni passati, ad esempio l'organizzazione di grandi mostre, non abbiano sortito l'effetto sperato a fronte delle ingenti risorse impegnate: spentasi l'eco della mostra-evento tutto rientra. Credo che la strada migliore sia quella di tracciare, favorire e consolidare itinerari turistico-culturali alternativi, creando una vera e propria rete per così dire "obbligata" che ponga il museo di Gela fra le tappe irrinunciabili. Un primo tentativo in questa direzione è stato fatto con l'emissione del biglietto unico per i siti archeologici di Piazza Armerina, Morgantina e il museo di Aidone, in modo da drenare i tanti visitatori dei mosaici della villa del Casale verso gli altri siti finora sacrificati. Altro aspetto non secondario della vita di un museo è il suo ruolo di mediatore fra gli studi e gli avanzamenti fatti nel campo della ricerca e la comunità di appartenenza. La disseminazione dei nuovi risultati ottenuti dai ricercatori è uno dei più importanti segnali della vitalità di un'istituzione museale. A questo riguardo sono lieta di anticipare che proprio al Museo nella seconda metà di ottobre si terrà la presentazione di due nuovi volumi di archeologia gelese (uno sul santuario del Predio Sola, l'altro sulle necropoli arcaiche) e che sarà predisposto anche un breve percorso espositivo dei materiali trattati nelle opere".
A Gela i siti archeologici come le mura di Caposoprano sono chiusi di domenica pomeriggio e lunedì e non solo per mancanza di custodi. C'é un modo per superare questo inconveniente?
"Il problema del personale di custodia e della sua distribuzione nel territorio è al centro delle preoccupazioni del mio assessorato; in questo senso è già avviata una politica di determinazione delle esigenze della fruizione (attenzione ai periodi di maggior afflusso, alle aperture domenicali e nei festivi, alle specificità
dei territori, alle prospettive di sinergia con l'intera filieraturistica) che si connetta con la più concreta e utile "contrattazione" da valutare con le organizzazioni sindacali. I provvedimenti più urgenti riguardano una ridistribuzione del personale di custodia. Alcune sigle sindacali hanno rivelato delle aperture insperate e spero proprio di riuscire, insieme con i dirigenti del Dipartimento, a realizzare una riconfigurazione complessiva dell'intero settore, nonché meccanismi rintracciabili nell'ambito dello stesso contratto, tenendo conto di strategie innovative dal punto di vista gestionale, nell'ottica di migliorare la fruizione del patrimonio, ottimizzando l'impegno del personale strutturato e precario. Quasi tutti i musei del mondo (Louvre compreso), rispettano la chiusura settimanale senza che questo crei grandi disagi ai flussi turistici. Credo invece che sia giusto, e si studierà una soluzione in tal senso, normalizzare l'orario dell'apertura domenicale di Caposoprano".
Museo senza un euro, siti archeologici sporchi, Soprintendenza senza fondi e non si fanno più scavi archeologici da anni. Non sono per lei ingredienti per il de profundis dei beni culturali?
"La mancanza di risorse è un dato drammatico e innegabile, e - finché dura la crisi economica - impossibile da aggirare; esistono tuttavia, in tempi di revisione delle spese, modi e mezzi "virtuosi" con i quali far andare avanti la macchina e ottimizzare le spese, oltre a qualche tentativo riuscito per recuperare somme di lieve entità da alcuni capitoli di spesa non ancora utilizzati. A fronte di un importo di 4 milioni e 900 mila euro in bilancio per le manutenzione ordinaria, l'accordo interdipartimentale tra Beni Culturali e Agricoltura ha impegnato per la prima volta i forestali nella pulitura dei siti archeologici e le convenzioni con le associazioni per la fruizione dei siti minori stanno progressivamente aumentando".
I gelesi vedranno mail il complesso termale con mosaico di via Romagnoli. Si troveranno i fondi per proseguire lo scavo?
"Conosco bene il problema di via Romagnoli e da archeologa prima ancora che da assessore dico che in assenza di risorse la priorità deve essere data ai problemi di conservazione e di valorizzazione di quanto già scavato. Troverei illogico finanziare un nuovo scavo sottraendo risorse vitali per la messa in sicurezza o per il restauro indifferibile di un altro monumento che, perdendosi, non sarebbe più recuperabile. Questo non vuol dire che i gelesi non vedranno mai il mosaico. Cercheremo fondi europei per lo scavo".
Conferma che entrò l'anno sará esposta la nave greca?
"Confermo. Il progetto del futuro Museo dei relitti greci è già in itinere con i fondi Po Fesr (primo lotto già approvato e in gara) mentre ho incluso i due progetti di ampliamento del Museo Archeologico e di completamento del Museo dei relitti nell'elenco dei Fondi Poin (progetto della Soprintendenza di Caltanissetta, definitivo, in attesa di cantierabilità) per un importo di 6 milioni e 735 mila euro. Un utilizzo virtuoso delle risorse comunitarie è la vera sfida del presidente Rosario Crocetta. Grazie ad una convenzione tra Comune e Soprintendenza, il relitto greco più atteso della stagione, restaurato in parte in Inghilterra, sarà esposto, con un'esposizione temporanea in una sala di Palazzo Ducale, in attesa di confluire nel futuro Museo dei relitti. L'inaugurazione è prevista a dicembre".
Passiamo all'archeologia subacquea. Gela è una miniera ma le indagini archeologiche di fanno solo con uomini e mezzi messi a disposizione da un'associazione, la Soprintendenza non ha i soldi per le missioni del personale. Senza controlli e recuperi veloci si fa il gioco dei tombaroli. E' questo il destino dei tesori che ancora giacciono nel mare di Gela?
"Quanto alle risorse da impiegare in nuove indagini, anche sul fronte subacqueo, non posso che ribadire quanto già detto. Si deve tuttavia ammettere che la Sicilia riveste un ruolo di eccellenza in questo campo con l'istituzione della prima soprintendenza del mare in Italia, il cui impegno va valorizzato nella direzione di nuove partnership con i centri di eccellenza della ricerca europea e con i privati".
State lavorando ad una rivisitazione dei parchi archeologici. Cosa si prospetta per quello di Gela?
"Niente di diverso da quanto si sta facendo per gli altri parchi archeologici della Sicilia: li stiamo finalmente istituendo, a differenza del passato. Dopo Himera, Segesta, Selinunte e Cave di Cusa, Solunto, già istituiti, sarà la volta di Gela e Siracusa e contiamo di fare presto".
M. C. G

08 Ottobre 2013





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