Ore 21. 30 Crocetta incassa la fiducia dal Parlamento siciliano. Un risultato scontato per tutti già alla vigilia ma i 31 voti a favore della decadenza del governo regionale sono più di quelli che il governatore, a conti fatti si aspettava. Ai 18 dei firmatari della mozione di sfiducia, i 14 grillini, i tre della Lista Musumeci e il pidiellino Marco Falcone, se ne sono aggiunti tredici che mostrano la spaccatura dei partiti dell’opposizione. Nel Pdl principalmente dove la fronda creata da Falcone ha spaccato il fronte unico del gruppo che aveva annunciato di rinviare di almeno sei mesi il suo voto favorevole alla cacciata di Crocetta. 46 voti quelli che il presidente è riuscito a portare a casa la metà più uno dei deputati regionali che siedono a palazzo dei Normanno. Trentuno invece i voti contro il governo. Crocetta aveva annunciato che dopo la sfiducia avrebbe riunito la giunta. In ogni caso, per il governatore è giunto il momento di presentare e portare a casa provvedimenti importanti a partire dal bilancio di previsione.
Ore 18. E’ stato un dibattito lunghissimo. Cominciato alle 12 di oggi si è protratto senza sosta fino alle 18 quando a prendere la parola è il presidente della Regione, Rosario Crocetta.
“Io non disprezzo la mozione di sfiducia, ma ho rispetto per le istituzioni. Qualcuno ha scomodato Dio. Credo che non sia giusto. Ma lo voglio fare citando un salmo: ‘Eccomi, sia fatta la tua volontà”.
“Non penso di avere il verbo infuso ma di avere un’opinione. Mi sono presentato alle elezioni con il programma che in parte ho attuato e sto attuando. E queste elezioni le ho vinte. Se non partiamo dal presupposto che si deve avere rispetto dei reciproci ruoli. Col centrodestra ho avuto un rapporto corretto e anche con i grillini a cui ho proposto un patto istituzionale ma mi è stato risposto “ni”. Io vi assicuro che dai sondaggi, ho il favore dei cittadini siciliani”.
Ma il discorso di Crocetta è rivolto direttamente a Giancarlo Cancelleri. E’ al portavoce dei Cinquestelle che il governatore parla ricordando lo scontro in commissione sulla presidenza e sulle nomine nel cda dell’Irsap: “Una vicenda tutta nissena”. E’ da lì che Crocetta vuole far risalire la spaccatura con il movimento dei grillini.
Il governatore Crocetta parla anche del suo compenso che i grillini hanno paragonato a quello del presidente Usa, Obama: “Grillo nel 2006 era venuto a Gela a dire ai miei concittadini che non avrebbero mai compreso uno come me. O nel 2008, quando diceva che io ero l’unico politico siciliano per il quale valesse la pena venire nell’Isola. Sul mio stipendio, poi, voglio precisare una volta per tutto. La mia retribuzione netta è di 2.500 euro in più rispetto ai parlamentari. Poi io mi pago una assicurazione sulla vita, che dovrò pagare per sempre. Anche quando sarò in pensione, dovrò continuare a pagare l’assicurazione”. Poi Crocetta snocciola i numeri. “C’è anche una piccola quota per il Megafono. Già, non solo sono ‘bigamo’, come dice Cracolici, ma anche poligamo”.
“Siete diventati politicanti come tutti gli altri – dice ai grillini. Voi opuntate su un governo maggioritario quando riuscirete a vincere le elezioni fra vent’anni, trent’anni. Io invece amo le contaminazioni”. E poi li sfida:”Facciamo una legge per l’elezione del presidete della Regione come quella per l’elezione dei sindaci e poi vediamo chi ha i voti”.
Quindi Crocetta domanda: “Cosa ne sarebbe della Regione siciliana? – in caso di sfiducia sottintende il governatore -Per la prima volta le agenzie di rating hanno interrotto per la prima volta il trend negativo del rating alla Regione. Che succederebbe? Come abbiamo operato due miliardi di risparmio senza produrre scompensi. Siamo stati così inefficienti come ci accusate? Quando sono arrivato c’erano i forestali che non venivano pagati da un anno davanti al palazzo. C’erano i precari che non potevano essere riconfermati. C’erano i lavoratori della social trinacria, illegalmente stabilizzati, che venivano davanti alla Presidenza con le molotov. E quando abbiamo licenziato i mafiosi dipendenti delle partecipate? Che avete detto? Che ero a caccia di notorietà? Che facevo cabaret?”.
Parla anche della formazione professionale: “Io ho le prove di quello che ho denunciato: trenta denunce abbiamo presentato a tutte le procure siciliane. E io aspetto di vedere i risultati di questo lavoro. Gli sportelli multifunzionali e gli enti dove abbiamo riscontrato irregolarità sono stati revocati. Vi sembra poco?”.
“Quest’anno prevedo risparmi per un miliardo di euro avendo messo fine a questo sistema di corruzione. D’altronde come dovremmo finanziare le imprese siciliane se i soldi li divorano i corrotti della formazione o le case farmaceutiche che si accordavano con i dirigenti della sanità. Non sparo nel mucchio, sia chiaro. So bene quello che dico e che denuncio”.
Poi rivolto ancora a Cancelleri: “Per me questa mozione è solo il frutto di un pregiudizio. Avete deciso prima di giudicare e valutare. Come dice Cicerone nel testo sull’Amicizia: ‘E’ la classica slealtà che non si perdona agli amici’”. Crocetta conclude l’intervento – durato come sottolinea il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzoe 78 minuti – e adesso si aprono le controrepliche dei gruppi. “Io posso andare a casa anche domattina. Non ho interessi da difendere” è il senso finale del discorso del govrnatore che ha difeso tutti i suoi assessori e ogni azione messa in atto dal governo.
La seduta, dopo una sospensione  le modalità per concordare le modalità e i tempi di replica dei gruppi parlamentari, riprende alle 19,51. 
Si procederà con le dichiarazioni di voto da parte dei capigruppo e dei deputati dissenzienti. Poi ci sarà la votazione per appello nominale. 

29 Ottobre 2013
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