14 aprile 2013

SI STA LAVORANDO PER SALVAGUARDARE L'OCCUPAZIONE CON LE DEBITE GARANZIE PER I FORESTALI


Il Bilancio della Regione siciliana fa acqua, l'importante strumento finanziario non è ancora passato in Commissione mentre incalzano importanti scadenze come quella dei precari comunali già in rivolta in tutta l'Isola

(Ag. Agim) - Il termine di scadenza per la presentazione del bilancio all’Ars è il 30 aprile, ciò ad evitare il commissariamento che potrebbe essere traumatico e umiliante per una Regione che non è che stia andando a tutta birra, tranne che per le eccessive estemporaneità del governatore Crocetta che si barcamena alla meno peggio, nominando e revocando assessori di grido (eclatanti i recenti casi di Battiato e Zichichi). Ma la prova bilancio è cosa molto seria per una Regione come la Sicilia che è considerata a Statuto speciale e che tiene tanto a questa sua prerogativa (almeno a parole). Si sa che si sta lavorando sui dettagli delle voci dello strumento amministrativo, principalmente per salvaguardare l’occupazione con le debite garanzie per i forestali (sta per arrivare l’estate e con questa gli incendi) e per l’eterna e non più rinviabile situazione dei precari dei Comuni, che vanno stabilizzati una volta per sempre dalla Regione con le leggi che già ci sono e col beneplacito (una garanzia in più) dell’intervento dello Stato; due voci che sono patate bollenti  e che potrebbe far esplodere una protesta sociale di proporzioni imprevedibili, visto che in ogni Comune tutti sono armai in allarme (codice rosso), considerata la situazione di stallo del Governo nazionale che non decolla tra l’indifferenza dei politici di lungo corso. Ma se c’è ancora Monti, ci pensi lui.
Il Presidente dell’Ars Ardizzone  auspica che il bilancio, rigoroso e asciutto quanto basta, sia approvato in brevissimo tempo e presentato con estrema urgenza alle varie Commissioni competenti ad evitare il commissariamento e/o l’intervento del Commissario dello Stato.
Purtroppo in questo contesto, non certo roseo di prospettive, si inserisce anche la denuncia del Movimento 5 stelle che, con Giorgio Ciaccio, accusa i deputati di eccessivo assenteismo, ciò che fa ritardare i lavori; per questo l’esponente del primo partito della Sicilia e dell’Assemblea chiede addirittura la decadenza  di questi peones d’aula siciliani, da condannare senza se e senza ma a qualsiasi colore politico appartengano.  
Anche il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca  in videoconferenza chiede alla classe dirigente regionale di uscire dal letargo endemico in cui è caduta, letargo e immobilismo che  frenano il rinnovamento e fanno rimanere la Sicilia in una situazione di sottosviluppo cronico: il riferimento è all’utilizzo dei fondi comunitari 2014/2020 che i Comuni non sono in grado di gestire a causa dell’incapacità della maggioranza dei sindaci “non vogliono o non hanno interesse a che avvenga il cambiamento. Solo una scossa – dice il Ministro – potrebbe sbloccare la situazione di stallo, una scossa che rimuova metodi antichi inefficaci e dia spazio alla progettualità. La politica di programmazione anni 2014/20 è la scossa perché facilita l’accesso ai finanziamenti e porta sviluppo e lavoro”

13 Aprile 2013 




 

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