29 aprile 2013

L'ATTESA DELLA PIAZZA DAVANTI ALL'ARS SOTTO ASSEDIO

 

Palazzo dei Normanni

L'attesa della piazza
davanti all'Ars sotto assedio



Sindacati, associazioni e lavoratori presidiano Palazzo dei Normanni che oggi discuterà l'approvazione della legge finanziaria. "Vogliamo solo lavorare. I sussidi non ci interessano", dicono gli ex Pip della Social Trinacria. In piazza anche forestali, precari degli enti locali, lavoratori della formazione e della Multiservizi.


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La protesta davanti a Palazzo dei Normanni
 
PALERMO – Una piazza che aspetta fra paura e rabbia. La lunga giornata del bilancio non è ancora partita quando iniziano a radunarsi i lavoratori in piazza del Parlamento, d'innanzi all'Assemblea regionale siciliana. Si assiepano all'ombra con pochi striscioni e simboli. Sono circa cinquemila, i più numerosi sono gli ex Pip della Social Trinacria, ma sono presenti in forza pure i forestali di tutta l'Isola. Non sono un nucleo compatto, ma si dividono in piccoli gruppi tenendo in mano bandiere diverse. Presidiano l'ingresso, dove le auto non riescono a passare. Nella calca, resa più disagevole dalla temperatura estiva e dal vento di scirocco, una donna ha un lieve malore e viene subiro assistita da un'ambulanza del 118.

Per motivi di sicurezza, la Presidenza dell'Assemblea siciliana ha chiuso il Palazzo ai turisti. Le forze dell'ordine sono mobilitate e in assetto antisommossa. Chiusa anche la Cappella Palatina visitata ogni giorno da centinaia di turisti.

L'ansia che produce l'attesa si taglia a fette. Le rivendicazioni sono diverse, settore per settore. E talvolta anche all'interno degli stessi comparti. C'è chi sventola, muovendosi convulsamente da un angolo all'altro, la bandiera della Trinacria assieme a quella No Muos. C'è chi chiede in coro “lavoro” e c'è chi prova a tenere unita la piazza con un megafono.

“Noi non siamo mafiosi, chiediamo solo il nostro lavoro. Non vogliamo sussidi”, dice uno dei tanti lavoratori della Social Trinacria. Per loro lo spauracchio più grande è quello dell'articolo 16 della legge finanziaria. Dovrà essere infatti il governo in Aula a dare indicazioni su come verrà gestito il personale. La fiducia nel governatore però non è un àncora salda per le famiglie che presidiano piazza del Parlamento. L'unico deputato che si confronta con i lavoratori prima di salire in Assemblea è Fabrizio Ferrandelli, che proprio sul tema degli ex Pip aveva attaccato Crocetta in Aula. “Con questa gente bisogna parlare. Non si può abbandonare a se stessa. Serve il confronto con tutti: le forze sociali, le associazioni datoriali ed i lavoratori. Bisogna essere sinceri e corretti”. I toni però sono aspri: “Crocetta dice che non ci conosce? Non è possibile visto che siamo in quattro a lavorare a Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione Sicilia”, afferma un lavoratore ex Pip.

A portare avanti le istanze dei lavoratori del comparto forestale sono sia i sindacati confederali che gli autonomi del Sifus. “Chiediamo la garanzia dei livelli occupazionali del 2011 – dice il segretario generale del Sifus Maurizio Grosso -, invece il governo intende stanziare in Finanziaria 240 milioni di euro, che basteranno a malapena a garantire 78, 101 e 151 giorni. Questo è un quadro che non ci sta bene. Chiediamo di reperire piuttosto le risorse necessarie a rinnovare il contratto integrativo regionale, che è vecchio di dodici anni”.

Ci sono poi i precari degli Enti locali, che chiedono di forzare la norma secondo cui i loro contratti scadranno il prossimo 31 luglio. “L'insediamento di un nuovo governo è positivo – sottolinea Giuseppe Cardenia del Movimento giovani lavoratori – anche se noi continuiamo a chiedere garanzie. Lavoriamo per meno di 800 euro al mese, ma forniamo servizi essenziali per la comunità”. Tutti i precari del Mgl saranno in assemblea permanente fino a domani, in attesa dell'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea regionale siciliana. Meno numerosi, ma ugualmente presenti, sono i lavoratori della formazione, i dipendenti della Multiservizi e quelli che orbitano nel sociale. Una piazza dai mille colori e dalle mille speranze con il naso all'insù, aspettando le decisioni del Parlamento siciliano.

29 Aprile 2013




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