30 settembre 2012

NICOLOSI. LAVORATORI ANTINCENDIO: NON ANDREMO A VOTARE PER PROTESTA


«Non andremo a votare per protesta» Nicolosi.

forestali senza stipendi e con un futuro incerto: «Restituiremo le schede elettorali»

La speranza è che si sia ancora in tempo per effettuare i lavori ed eliminare il disagio dei doppi turni a numerosi studenti






Si allarga a macchia d'olio la protesta degli operai forestali del servizio antincendio boschivo che a pochi giorni dalla scadenza ufficiale del servizio, il 15 ottobre prossimo, vedono crescere le incertezze sul loro futuro lavorativo. Lunghe battaglie e proteste sempre più veementi hanno consentito loro, già a settembre inoltrato, di ricevere una parte degli stipendi relativi ai mesi di giugno e luglio. Adesso che si avvicina il termine di scadenza del periodo in cui si svolge il servizio, oltre a manifestare tutte le loro difficoltà economiche legate al mancato pagamento delle mensilità ancora dovute, chiedono con forza che la politica si occupi della loro situazione di precariato storico. Ma, essendo vigilia elettorale, la protesta sfocia nella forma più radicale di sfiducia verso le istituzioni: consegnare al Prefetto le schede elettorali e le lettere di disdetta dalle organizzazioni sindacali di cui fanno parte.
«Politica e sindacati ci hanno abbandonato - afferma con forza Alfio Sambataro, uno dei 62 operai del cantiere di Nicolosi - nessuna risposta da Palermo sulla possibilità di continuare a lavorare almeno per il raggiungimento delle 151 giornate, nessuna notizia sul pagamento degli stipendi di agosto e settembre».
«Già da lunedì - continua - molti di noi, che hanno raggiunto le 101 giornate lavorative, rimarranno a casa, tutto ciò nell'indifferenza dei politici e dei sindacati che ci lasciano all'oscuro delle trattative che si svolgono sulla nostra pelle ma senza il nostro consenso».
Ieri al cantiere dei Monti Rossi di Nicolosi, dove gli operai hanno raccolto tutte le schede elettorali, da consegnare in Prefettura, si sono presentati anche tanti familiari e cittadini comuni per dimostrare, con un gesto di solidarietà concreta, che questa protesta coinvolge tutta la società civile piegata. «Nessuno di noi, nè i nostri familiari, andrà a votare quest'anno - annunciano compatti gli operai - e siamo pronti anche a gesti di protesta estremi se vedremo che non sarà possibile confermare almeno le giornate lavorative del 2011 e se non verranno sbloccati dalla Regione gli stipendi di agosto».
Ma è soprattutto il "dopo" che mette paura, ancora un anno di attesa, ancora un lavoro precario, nonostante all'interno del Parco dell'Etna tutte le aree boscate necessitino costantemente di vigilanza e di salvaguardia. In questo clima gli operai chiedono risposte ad interlocutori che sembrano sempre più lontani.
Marisa Mazzaglia

29 Settembre 2012



1 commento:

  1. A PIOPPO ANCORA CI DEVONO PAGARE I MESI DI MAGGIO,GIUGNO,AGOSTO E SETTEMBRE!SOLO LUGLIO E STATO LIQUIDATO!| V E R G O G N A.

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