29 giugno 2012

LE FORESTE AFFIDATE AD UN INUTILE ESERCITO DI FORESTALI


INCHIESTA / Le nostre foreste affidate  a un (inutile) esercito di precari

 

Sono decine di migliaia gli addetti alla manutenzione delle foreste in Italia,  spesso "sfigati" che lavorano in media per 78 giorni l'anno. Combinano poco, ma è garantito l'assegno di disoccupazione per l'intero anno. Proliferano le assunzioni clientelari, soprattutto al sud, mentre incendi e disboscamenti avanzano

Daniele Romano
Operai forestali al lavoro in inverno Operai forestali al lavoro in inverno

A che cosa servono 50mila operai forestali se, come ha rivelato una nostra inchiesta, non riescono nemmeno a prevenire la distruzione annuale di migliaia di ettari per opera delle fiamme? In effetti, li chiamano “forestali”,  ma in realtà  tali propriamente non sono, non hanno qualifiche per definirsi o essere definiti tali, se non gli anni, o i decenni, di esperienza consolidata, anno dopo anno, direttamente sul campo, richiamati, se il politico di turno lo vuole, a ripulire boschi e foreste, a sfalciare erba, a rimuovere tronchi e ramaglie dal letto di fiumi, a spegnere incendi.
Sono migliaia, decine di migliaia, forse 50mila i braccianti agricoli nel solo Sud, divenuti loro malgrado il simbolo di un’Italia che funziona a singhiozzo. L’attenzione andrebbe puntata sul “giro” complessivo, che alimenta da decenni clientelismi e voti di scambio, un “giro” orchestrato da politici d’ogni colore, che ricambiano con il perpetuarsi del sistema stesso la poltrona sulla quale riescono ad appoggiarsi.
Di “improvvisati forestali” ce ne sono, in tutta Italia, dalla Lombardia, al Veneto, dal Piemonte alla Campania, dalla Calabria alla Sardegna, un intero esercito, assunti per lo più a tempo determinato e quando la stagione lo richiede, per pochi mesi all’anno. Più si va a sud, più ce ne sono. Si va dai mille della Lombardia e della Toscana, al 27mila della Sicilia. Sono assunti per un minimo di 78 giorni. I fortunati arrivano anche ai 151 giorni lavorativi. La Copaff (Commissione paritetica per l’attribuzione del federalismo fiscale) ha calcolato che per le foreste Sicilia, Calabria e Campania spendono il 75,5% di tutte le regioni, pur avendo il 14,5% di superficie boschiva.
Per pochi spiccioli, per la verità e a conti fatti, queste decine di migliaia di lavoranti percepiscono compensi annui che raramente superano i 5.000 euro, dipende   dai giorni di lavoro che vengono loro “concessi”. Però, per tutti coloro che raggiungono  almeno l’anelato numero di 78 giorni lavorativi, c’è appunto l’indennità di disoccupazione, che consiste in un sussidio mensile pari al 60% di quanto percepito durante i mesi di lavoro regolarmente svolto, per 6 mesi,  e del 50% nei due mesi successivi. Il tutto a carico dell’Inps, che a fine carriera garantisce pure la pensione (ovviamente al raggiungimento della soglia minima di contributi versati).
Lavorare anche solo 78 giorni, in pratica, garantisce un’entrata mensile, pur ridotta,  per tutti i mesi dell’anno, in attesa che venga rinnovato il contratto l’anno successivo. La qual cosa, se non proprio certa, in Sicilia, ma non solo, è quanto meno molto probabile, dal momento che le liste sono bloccate da anni, e che ogni anno, per raggiunti limiti di età, un certo numero di “forestali precari” esce dalla scena attiva.
L’epicentro di questo sistema è la Sicilia. Dove l’ingranaggio gira da 40 anni, ossia da quando è nata l’Agenzia Regionale delle Foreste. Il sussidio, pur magro, certo non permette di vivere agiatamente, ma, in qualche modo, di sopravvivere sì, dal momento che l’assegno elargito si aggira attorno ai 600 – 650 Euro mensili. Possono essere considerati spiccioli, d’accordo, che però solo in Sicilia richiedono circa 300 milioni di euro l’anno. E gli incendi ci sono lo stesso.
28 Giugno 2012


Ma che succede???????

Perchè queste provocazioni?

Ma  siamo noi la causa della crisi? 



1 commento:

  1. Un altro Scienziato...... Dopo i vari Panorama QdS Sole24Ore, etc etc arriva quest'altro ...a ditegli comunque che è arrivato tardi, siamo buoni và ....poverino deve pur mettere la pentola anche LUI grazie ai forestali!
    Saluti

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