31 marzo 2012

DELIBERA DI GIUNTA PER UTILIZZO OPERAI ANTINCENDIO

 Articolo apparso oggi 31 marzo 2012 sul Giornale di Sicilia pag. 31 Cefalù e Madonie





Ringrazio il Presidente di A.L.F.A. Antonio Giambrone per aver inviato la Delibera della Giunta Municipale.

30 marzo 2012

SICUREZZA DEL TERRITORIO

FLC, FONDAMENTALE IL RUOLO DELLA RICERCA PANTALEO: COMPETITIVITA’ LEGATA ALLA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE

“La competitivita’ di un territorio e’ legata anche alla sua integrita’ sotto il profilo ambientale, alla vivibilita’urbana, alla capacita’ di usare in maniera sostenibile le risorse, alla sicurezza: e’ dunque questa la frontiera su cui lavorare e il mondo della ricerca si candida a dare il suo contributo in sinergia con i vari soggetti politici e istituzionali”. Lo ha detto Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil nazionale, intervenendo a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) a un convegno della Flc siciliana sul ruolo della ricerca contro il dissesto idrogeologico. “I temi dela salvaguardia ambientale, soprattutto dopo i piu’ recenti disastri ambientali- ha sostenuto Pantaleo- stanno ormai a cuore alla maggioranza degli italiani, come confermano gli ultimi sondaggi. Occorre dunque –ha aggiunto- mettere in rete i centri di ricerca, le università, le istituzioni locali, le imprese, gli attori sociali per promuovere un’azione decisa di messa in sicurezza del territorio”. Pantaleo ha specificato che questo significa “promuovere l’uso sostenibile delle risorse idriche, combattere l’abusivismo edilizio, portare avanti adeguati piani di forestazione e sistemi efficaci per lo smaltimento dei rifiuti: tutti temi ai quali il mondo della ricerca puo’ dare un contributo decisivo- ha sottolineato Pantaleo- in termini di proposta e di educazione ambientale rivolta alla popolazione”. Il segretario della Flc ha aggiunto che “bisogna aumentare la spesa pubblica e privata destinata alla ricerca, che equivale oggi a poco piu' dell'1% del pil, tra le piu' basse in Europa. Serve aumentare il numero dei ricercatori – ha ancora detto- e rilanciare gli investimenti sulla ricerca di base come fattore trasversale che affronti i temi della previsione, della prevenzione e della possibile mitigazione dei danni”.
“ Dalle iniziative per la tutela ambientale e la messa in sicurezza del territorio- ha sostenuto Giusto Scozzaro, segretario della Flc Cgil Sicilia- possono venire grandi occasioni di crescita economica e occupazionale. In questo senso con l’iniziativa di oggi, in uno dei territori dove si sono verificati gli eventi piu’ drammatici,- ha aggiunto- vogliamo sottolineare il valore sociale che ha la ricerca con il grande contributo che puo’ dare alla soluzione di problemi importanti per le comunita’. Un valore “di fatto non pienamente riconosciuto- ha rilevato il segretario della Flc Sicilia- in un paese che non investe nella conoscenza, nella ricerca e nell’innovazione”. Dalla Flc dunque la richiesta di una “inversione di rotta”, ridando alla ricerca quel ruolo anche di carattere sociale che le compete. “La politica deve ascoltare di piu’ le sollecitazioni che vengono dal mondo scientifico – ha sostenuto Scozzaro- che puo’ dare un contributo importante su molti temi. Quando come Cgil chiediamo piu’ attenzione e investimenti- ha concluso- deve essere chiaro che non e’ per mera impostazione sindacale di tutela ma per il convincimento che il futuro della ricerca non e’ un problema che riguarda solo qualche migliaia di addetti ai lavori”.

 Articolo pubblicato il 29 marzo 2012

AUMENTATI GLI INCENDI NEL 2011 IN ITALIA

Presentato il bilancio della Forestale

Incendi boschivi +75% nel 2011

E l'anno è iniziato peggio a causa della siccità in molte regioni: roghi triplicati nei primi tre mesi


(Epa)(Epa)
MILANO - Gli incendi boschivi nel 2011 in Italia sono aumentati del 75% rispetto all'anno precedente. Il dato è stato fornito dal Corpo Forestale dello Stato che ha presentato il bilancio dell'attività del 2011. Per quanto riguarda la superficie interessata dai roghi nei boschi, l'aumento è stato ancora maggiore (77%). Sono stati infatti circa 8.500 gli incendi censiti dalla Forestale nel 2011 con una superficie totale percorsa dal fuoco superiore a 60 mila ettari di cui circa la metà boscati. Campania e la Calabria hanno registrato il maggior numero di incendi, con circa 1.500 eventi. Seguono la Sicilia e la Sardegna con circa mille incendi seguite dalla Toscana, Puglia e Lazio. In controtendenza, invece, la superficie media degli incendi. «Merito del miglioramento delle tecniche di contrasto», ha spiegato Fabrizio Bardanzellu, capo della polizia ambientale agroalimentare e protezione civile. «Siamo infatti riusciti a ridurre i tempi di intervento e questo ci ha consentito di limitare i danni». Sono state denunciate 454 persone, di cui 414 per incendi colposi e 40 per incendi dolosi. Nove gli arresti per incendi dolosi.
Il rogo in val Tramontina (Ansa)Il rogo in val Tramontina (Ansa)
INIZIO NEGATIVO - E il 2012 è già iniziato male, con un incremento del triplo rispetto ai primi tre mesi del 2011. «Il cambiamento del clima ha fatto sì che anche nel Meridione sono divampati incendi invernali: un fenomeno nuovo in quelle regioni», ha aggiunto Bardanzellu. Purtroppo il 2012 è iniziato sotto l'insegna della siccità e già molte regioni sono entrate in allarme, non solo per la carenza idrica ma anche per il pericolo di incendi nei boschi. Per esempio in Alto Adige e in Veneto vige il divieto assoluto di accendere fuochi nei pressi delle aree boschive e compiere qualsiasi azione che possa innescare un incendio come fumare e gettare il mozzicone acceso durante un'escursione o accendere falò o barbecue. In Friuli l'incendio che da sabato scorso sta bruciando la val Tramontina (Pn) è raddoppiato in dimensioni nelle ultime 24 ore e interessando 200-220 ettari.

Artticolo pubblicato il 29 marzo 2012


26 marzo 2012

IL COMUNE DI POLIZZI GENEROSA CHIEDE DI ANTICIPARE GLI AVVIAMENTI PER LA PREVENZIONE

La giunta chiede di riutilizzare gli operai dell'antincendio per altri lavori




Approvata oggi dalla giunta municipale di Polizzi Generosa la delibera n. 45 avente ad oggetto: "voto al governo regionale per l'avvio a lavoro degli operai forestali del servizio antincendi e per l'utilizzo degli stessi per le attività di prevenzione e pulizia delle aree a verde di pertinenza dei Comuni montani". L'Amministrazione guidata dal sindaco Patrizio David chiede ai colleghi Sindaci di fare fronte comune approvando la stessa delibera, al fine di ripetere l'utile esperienza dello scorso anno. Nel documento si chiede alla Regione di anticipare l'avvio delle giornate di lavoro per gli operai forestali del servizio antincendio, destinandoli inizialmente per le attività' di pulizia e prevenzione del rischio incendi nelle aree a verde dei comuni montani. Il Sindaco David ritiene necessario attivarsi come per l'anno 2011 ed aggiunge "colgo l'occasione per ringraziare gli operai forestali per la disponibilità dimostrata nello scorso anno. La loro attività e' stata così utile ed apprezzata che abbiamo pensato già dal mese di marzo di richiedere il necessario confronto tra gli enti competenti, al fine di rinvigorire la sinergia istituzionale ed addivenire ad un nuovo protocollo d'intesa per questa nuova stagione. La collaborazione attivata lo scorso.

 Articolo pubblicato sabato 24 marzo 2012

DDL APPROVATO. IL COMMENTO DELL'ON COLIANNI (MPA)


Forestali: Ars approva disegno di legge Colianni (Mpa)


Consente di continuare a espletare i lavori in economia eseguiti in amministrazione diretta


Palermo - "Una legge che farà risparmiare la Regione e migliorerà la qualità dei servizi". Così l'on. Paolo Colianni (Mpa) ha commentato l'approvazione da parte dell'Assemblea regionale siciliana dell'articolato del disegno di legge del quale è primo firmatario e che consente di continuare a espletare i lavori in economia eseguiti in amministrazione diretta nel settore forestale in Sicilia.
"Grazie alla legge - ha spiegato il deputato autonomista - i lavori che venivano affidati a terzi con procedure farraginose, oggi saranno affidati ai lavoratori forestali tramite gli uffici regionali e periferici. Ciò avrà un duplice effetto, il risparmio economico e la garanzia delle risorse per garantire la stabilizzazione avviata dal governo per  migliaia di lavoratori ai quali saranno assicurate le ore di lavoro".
Nella legge è scritto che "I lavori di rimboschimento,‭ ‬rinsaldamento e opere costruttive connesse,‭ ‬di ricostituzione boschiva,‭ ‬gli interventi di prevenzione e repressione degli incendi boschivi e gli interventi colturali e manutentori,‭ ‬ compresi quelli per la gestione dei demani,‭ ‬dei vivai forestali e delle riserve naturali sono di norma realizzati in economia ed eseguiti in amministrazione diretta prescindendo dal limite di importo per i lavori in amministrazione diretta".


Notizia pubblicata il 22 marzo 2012

24 marzo 2012

EX SINDACO COINVOLGE IL MINISTRO FORNERO PER LA STABILIZZAZIONE







Il nostro auspicio è che anche i nostri Sindaci seguono questo formidabile esempio.

Però fate presto perchè il ddl approvato proprio ieri dal Consiglio dei Ministri, può essere ancora modificato dal Parlamento

Siccome siamo in piena campagna elettorale e quindi:
Tentar non nuoce, non abbiamo niente da perdere!!!





Passaparola.....................







23 marzo 2012

LAVORI IN ECONOMIA NEL SETTORE FORESTALE 2



SICILIA: VINCIULLO (PDL), BENE LEGGI SU GEOSITI E FORESTALE


(AGENPARL) - Palermo, 22 mar - “Esprimo soddisfazione per l’approvazione della Legge che prevede la realizzazione di ‘Geositi’ in Sicilia e l’altra che stabilisce lo svolgimento dei ‘Lavori in economia nel settore forestale”. Lo ha dichiarato, in una nota, il Vicepresidente della Commissione ‘Affari Istituzionali’ dell’Ars, On. Vincenzo Vinciullo, che ha aggiunto: “Queste due leggi, che rivestivano il carattere dell’urgenza, visto le numerose catastrofi idrogeologiche abbattutesi, in questi ultimi tempi, in Sicilia, rappresentano due interventi cardine per la salvaguardia del territorio”. Ambedue le leggi sono state approvate con il contributo determinante degli emendamenti dell’On. Vinciullo che hanno consentito il varo immediato della prima con la soppressione del comma 5 e la classificazione di lavori di manutenzione idraulico - forestale per determinate opere di edilizia e di canalizzazione nella seconda. In modo particolare l’approvazione della legge del settore forestale consentirà di predisporre i progetti per l’assunzione dei lavoratori forestali.

Articolo pubblicato il 22 marzo 2012

LAVORI IN ECONOMIA NEL SETTORE FORESTALE

Seguito della discussione del disegno di legge «Lavori in economia nel settore forestale» (868/A)


PRESIDENTE. Si procede al seguito dell’esame del disegno di legge n. 868/A «Lavori in economia nel settore forestale», posto al n. 4). Ricordo che nella precedente seduta era stato approvato il passaggio all’esame degli articoli.
Si passa all’articolo 1. Ne do lettura:

«Art. 1.

Lavori in economia
1. I lavori di rimboschimento, rinsaldamento e opere costruttive connesse, di ricostituzione boschiva, gli interventi di prevenzione e repressione degli incendi boschivi e gli interventi colturali e manutentori, ivi compresi quelli per la gestione dei demani, dei vivai forestali e delle riserve naturali, di cui all'articolo 64 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, sono di norma realizzati in economia ed eseguiti in amministrazione diretta prescindendo dal limite di importo per i lavori in amministrazione diretta previsto dal comma 5 dell'articolo 125 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive modifiche ed
integrazioni.
2. La deroga di cui al comma 1 si applica altresì agli analoghi lavori realizzati dall'Ente sviluppo
agricolo e dai Consorzi di bonifica.»

Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti:
- dagli onorevoli Oddo, Apprendi, Cracolici e Termine: 1.1 (I e II parte);
- dagli onorevoli Vinciullo, Pogliese, Buzzanca, Falcone, Caputo: 1.2, 1.3.
 MANCUSO, presidente della Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANCUSO, presidente della Commissione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, io vorrei allegare una relazione affinché il Commissario dello Stato possa fare una valutazione ben ponderata su questo disegno di legge che è importante, soprattutto, per i forestali e per questa norma che stiamo applicando. Onorevoli colleghi, il disegno di legge n. 868 si inserisce in piena continuità con quanto operato dall’Amministrazione forestale regionale almeno da dieci anni ad oggi.
L’articolo unico, in cui esso consiste, vuol consentire la possibilità di continuare ad eseguire in
amministrazione diretta, anche dopo il 31 dicembre 2011, i lavori nel settore forestale, lavori che
vengono descritti per ambito di intervento (rimboschimento, rinsaldamento e opere costruttive
connesse, ricostituzione boschiva, interventi di prevenzione e repressione degli incendi boschivi e
interventi colturali e manutentori, ivi compresi quelli per la gestione dei demani, dei vivai forestali e delle riserve naturali). Ciò prescindendo dal limite di importo per i lavori in amministrazione diretta previsto dal codice statale dei contratti. Si tratta, quindi, di una finalità semplificativa che mira ad evitare appesantimenti procedurali in linea con le esigenze di tempestività di esecuzione dei lavori riscontrate nel corso degli anni nel settore preso in esame e tenute in conto dalla legislazione vigente fino a pochissimo tempo fa. La norma, come abbiamo sottolineato, si prefigge lo scopo di autorizzare l’Amministrazione regionale a continuare ad operare per i lavori nel settore forestale con il regime dell’amministrazione diretta senza limiti di importo, secondo quanto già consentito dall’ articolo 24, comma 6 bis, della legge 109/1994, come introdotta nella Regione siciliana dalla legge 7/2002 e successive modifiche ed integrazioni. La necessità di intervenire col disegno di legge in esame deriva dal fatto che appena qualche mese fa, nel riformare la materia dei lavori pubblici recependo il codice dei contratti, l’Assemblea Regionale Siciliana ha abrogato interamente la legge regionale 7/2002, eliminando quindi, la possibilità di ricorrere per i lavori forestali prima citati senza limiti all’amministrazione diretta, ad eccezione delle procedure di affidamento i cui bandi siano stati pubblicati entro il 31 dicembre 2011. In merito alla sussistenza della competenza legislativa della Regione in materia si fa presente, innanzitutto, che altre Regioni hanno legiferato sull’argomento e la stessa Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici nel 2001 si è espressa in materia. In particolare, la predetta Autorità, chiamata a pronunciarsi dalla giunta regionale della Campania e dalle organizzazioni sindacali territoriali sull’ambito di operatività dell’articolo 88 del DPR 554/1999 nel settore forestale, si è così espressa nella determinazione n. 9 del 21 febbraio 2001 vorrei chiedere agli uffici se è esatta la data  a seguito di istruttoria, si legge nelle premesse della delibera, condotta ascoltando in audizione i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle province autonome, delle regioni Toscana, Umbria, Basilicata, Piemonte, Lombardia e Campania, a riprova del rilievo sociale della problematica: “Deve essere rilevato preliminarmente che la possibilità di effettuare in economia, nella forma dell’amministrazione diretta, i lavori di forestazione, e senza limiti di importo, era prevista nella precedente legge sulle foreste, la limitazione di importo per i lavori eseguibili in economia, in amministrazione diretta, si riferisce certamente a lavori tra i quali possono comprendersi quelli agricolo-forestali. Da questi, come categoria che comprende opere in senso proprio di ingegneria, possono essere, però, distinti i lavori di mera manutenzione forestale, difatti questa manutenzione non attiene ad opere realizzate né ad impianti ma si concreta in interventi che fanno rimanere salve le situazioni naturali. Questi interventi incidono sulla natura forestale direttamente, ovvero, in via meramente strumentale non con opere di edilizia, essi vanno tenuti distinti dalle opere consistenti in lavori pubblici in senso proprio e sfuggono all’applicazione della generale disciplina. Sulla base di quanto esposto, va ritenuto che nell’ambito di applicazione dell’articolo 88 del DPR 554/1999 non sono da ricomprendere i lavori di manutenzione forestale in amministrazione diretta, qualora abbiano ad oggetto interventi che facciano rimanere salve le situazioni naturali e non siano configurabili come opere di edilizia”. Le considerazioni espresse dall’Autorità nella sua delibera, nella parte in cui distingue i lavori di manutenzione forestale non configurabili come opere di edilizia dai lavori comprendenti opere necessarie per la eliminazione del dissesto idrogeologico e la sistemazione agraria e che costituiscano opere di ingegneria naturalistica in senso proprio, sono state ben tenute presenti da alcune Regioni che hanno legiferato in materia.
In particolare la Regione Campania ha previsto (articolo 67, comma 4, della legge regionale 27
febbraio 2007, n. 3) che gli interventi di manutenzione forestale, bonifica idraulica ed agraria e
sistemazione montana, non configurabili come opere edilizie in senso stretto, possano essere eseguiti
in amministrazione diretta senza limite di importo. Analogamente ha disposto la Regione Lombardia (articolo 54, comma 9, della legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31) per i lavori oggetto di amministrazione diretta di mera manutenzione forestale, che, non comportando una modificazione delle situazioni naturali, non sono configurabili come impianti o opere edilizie in senso stretto rientranti nell’ambito di applicazione della normativa sui lavori pubblici. Anche in tal caso si deroga perciò al limite di importo di cui all’articolo 125 del codice dei contratti. Entrambe queste previsioni di legge regionale sono passate indenni al vaglio di legittimità costituzionale da parte degli organi preposti.
La Regione Sardegna ha ugualmente previsto (articolo 7 della legge regionale 9 giugno 1999, n.
24) la possibilità di eseguire in economia “tutte le opere di rimboschimento e rinsaldamento e le
opere strumentali connesse all’attività di sistemazione idraulico-forestale”, anche in deroga alle
norme generali sulle opere pubbliche. Disposizione quest’ultima espressamente fatta salva dalla
Regione in sede di intervento di riordino della legge sugli appalti pubblici (articolo 72, comma 3,
della legge regionale 7 agosto 2007, n. 5) e che non è stato oggetto sul punto di specifico motivo di
impugnativa da parte statale nel ricorso governativo deciso dalla Corte costituzionale con sentenza
411/2008. Per la verità, in senso apparentemente contrario, va ricordato che la Regione Umbria, con legge regionale 23 dicembre 2011, n. 18, nell’istituire l’Agenzia forestale regionale, ha previsto (articolo 28) che si possano realizzare in amministrazione diretta fino all’importo di 200.000 euro lavori ed opere attinenti o funzionali alle competenze della medesima Agenzia forestale regionale. Detta previsione è stata impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, in quanto derogatoria
rispetto alla disciplina dell’articolo 125 del decreto legislativo 163/2006, sotto il profilo della violazione dell’ articolo 117, comma 2, lettere e) ed l) della Costituzione. Si tratta però di un’assimilazione soltanto apparente, in quanto nella legge della regione Umbria la dizione utilizzata è di gran lunga più ampia rispetto al testo del disegno di legge in esame che invece configura un’ipotesi circoscritta e precisa. Nella legge regionale umbra, infatti, il ricorso all’amministrazione diretta si prevede per “lavori ed opere attinenti o funzionali alle proprie competenze” ovverosia per tutte le competenze attribuite dalla legge all’Agenzia forestale, con una possibilità di intervento estesa sino a sedici ambiti di materie espressamente descritti, cui si potrebbero in ipotesi aggiungere altre tipologie di lavori per l’affidamento in gestione di attività omogenee o analoghe. In altri termini il legislatore umbro ha voluto legittimare il ricorso all’ amministrazione diretta per tipologie di lavori che esulano dai lavori di mera manutenzione forestale, non assimilabili ad opere edilizie. L’ampiezza e l’eterogeneità della fattispecie configurata sono a base dell’impugnativa del Governo, mentre tali motivazioni non sussistono relativamente alle altre leggi regionali richiamate né possono essere trasposte alla formulazione del testo del disegno di legge oggi in discussione. Alla luce di quanto sopra esposto e tenuto conto nella massima considerazione della opportunità per la Regione nota a tutti voi di impiegare per i lavori in amministrazione diretta nel settore forestale quel personale proprio già da anni utilizzato per tale finalità, alla stregua di quanto accade in altre Regioni, ritengo giusta e necessaria la reintroduzione della deroga al limite di importo nel ricorso all’amministrazione diretta per i lavori nel settore forestale, con la previsione che si tratti di lavori non configurabili come opere edili, come precisato nell’emendamento di riscrittura già predisposto. Sottolineo infine come peraltro richiamato nella stessa relazione del disegno di legge  che l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, consultata dal Dipartimento regionale Azienda foreste demaniali sulla questione in esame, ha svolto argomentazioni a supporto dell’opportunità di un intervento del legislatore regionale in detta materia. In particolare si legge nel relativo parere “considerato che la struttura non solo dispone di mezzi e personale votati al fine, ma deve applicare la normativa speciale che prevede l’utilizzo e l’assunzione di varie categorie di operai stagionali, anch’essi da destinare a quelle attività, non può tacersi l’opportunità di un ulteriore intervento normativo speciale, che, prendendo atto delle peculiari caratteristiche organizzative del settore, elevi il limite oggi sopravvenuto, e consenta l’esecuzione in amministrazione diretta dei lavori di forestazione. Nessuna preclusione di ordine generale si ritiene di potere rinvenire in tale scelta, sia perché il limite di legge statale non sembra conseguente agli obblighi comunitari, sia  in vista della coerenza costituzionale della suggerita iniziativa – perché nessun riferimento a materie riservate allo Stato (quali la libera concorrenza o la disciplina di settori riservati al diritto privato) sembra sostenere la diversa scelta operata in ambito nazionale e quindi limitare l’autonomia regionale”. Confido che tutti i deputati vorranno favorevolmente apprezzare una norma così importante per le possibilità di impiego dei lavoratori che già da anni operano nel settore forestale.

BUFARDECI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BUFARDECI. Signor Presidente, ho chiesto di intervenire perché, come avevo già anticipato nel
corso della discussione che si è tenuta nella seduta precedente, Grande Sud ed io siamo favorevoli a
questo disegno di legge per le ragioni che ha da ultimo esposto il presidente Mancuso, perché serve ai lavoratori, perché serve a potere effettuare tutta una serie di lavori determinanti al
rimboschimento, alla ricostituzione boschiva, a funzioni preventive. Io intervengo perché vedendo l’elenco degli emendamenti e vedendo quello soppressivo del comma secondo, volevo formulare agli uffici oltre che alla Commissione una osservazione che è la seguente: siccome la norma precedente, quella che sostanzialmente è decaduta e che con questa legge si tenta di reintrodurre, limitava il lavoro di economia esclusivamente ai forestali, non l’ampliava né all’ESA né ai Consorzi di bonifica come si vorrebbe fare in questo secondo comma, credo che l’unica valutazione che deve essere fatta è quella di verificare se questo possa incidere o meno con la costituzionalità della legge stessa; posto che una reintroduzione di una norma che era stata già applicata serenamente, credo che non abbia problemi, evidentemente, e quindi si può fare lavoro in economia per le ragioni che abbiamo detto, tutto buono e benedetto. Facciamolo di corsa, spendiamo questi soldi, diamo garanzie occupazionali. Però, ampliarlo così come prevede il testo e la soppressione di cui parlano i colleghi, credo che non possa essere scelta in maniera più o meno estemporanea, ma debba essere dedotta dall’eventuale ragione di incostituzionalità che eventualmente il Commissario può fare valere. Se non c’è questo rischio io credo che sia opportuno che si possa ampliare anche all’ESA e ai Consorzi, se viceversa questo rischio c’è io per primo sottoscrivo l’emendamento per evitare problemi. Quindi, chiederei che la Commissione e gli uffici facciano questo approfondimento, proprio per evitare anche in questa legge di avere appesantimenti di carattere definiamolo burocratico-tutorio di controllo.
RINALDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RINALDI. Signor Presidente, in parte mi ha anticipato l’onorevole Bufardeci, ma volevo chiedere
agli uffici: noi possiamo andare in deroga ad una legge nazionale ed anche comunitaria che impone
un vincolo già di 200 mila euro per i lavori in affidamento diretto? Per evitare che il Commissario
dello Stato impugni questa legge.
PRESIDENTE. L’onorevole Mancuso ha fatto le considerazioni che dal punto di vista giuridico
andavano fatte.
RINALDI. Secondo me è una legge che va rivista ed inoltre mi viene anche qualche dubbio, così
come aveva anticipato il collega, sulla possibilità di estendere anche questa deroga sia all’ESA che
ai Consorzi di bonifica.
COLIANNI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
COLIANNI. Signor presidente, onorevoli colleghi, io pensavo che la volta scorsa ci eravamo detti
delle cose estremamente chiare e cioè che questo disegno di legge nasce dalla necessità di garantire che migliaia e migliaia e migliaia di operatori della forestale possano essere regolarmente pagati e possano avere le giornate di lavoro previste e garantite. Per essere chiari è….
RINALDI. Non c’è bisogno di fare una deroga!
COLIANNI. Non funziona così. Fino ad oggi è successo che risorse economiche ingenti sono state utilizzate con un sistema periferico, a mio giudizio assolutamente discutibile, che ha visto fare tanti lavori in economia con un sistema farraginoso al massimo che era quello di dovere fare, per ciascuna direzione territoriale, una serie di bandi di gara che, alla fine, venivano esitati dandoli ai vincitori che venivano invitati non so se con cottimo fiduciario o in altra modalità. In realtà, quello che stiamo facendo oggi è rastrellare tutto questo danaro che veniva gestito in maniera particellare e parcellizzato nel territorio e lo stiamo facendo gestire direttamente alla forestale, direttamente agli uffici periferici senza terzializzare il lavoro.
Questo è quello che stiamo facendo con questa norma. Stiamo necessariamente facendo la deroga,
ma la ragione vera è che se non passa oggi questa norma, il Governo e la Regione non potranno
garantire i centottanta giorni e quant’altro di stabilità ai forestali. Se qualcuno si vuole assumere
questa responsabilità, lo faccia!
C’è il comma due che fa riferimento poi, per similitudine, all’utilizzo di queste risorse in economia da parte del Consorzio di bonifica direttamente, piuttosto che fare ulteriori gare che vengono fatte in talune occasioni. E’ una similitudine, io non capisco per quale ragione se ciò vale per la Forestale, non debba valere invece per altre istituzioni. Signor presidente, alla fine, vorrei dirle che io non so quale sia il sistema che usano gli uffici per rendere ammissibili o meno gli emendamenti. Io avevo presentato due emendamenti, tra questi ne avevo preannunciato uno relativo alla possibilità che la Forestale potesse convenzionarci con gli enti pubblici per fare in modo che le erbacce e quant’altro delle scuole, degli ospedali, delle aree di sviluppo industriale potessero essere utilizzate in convenzione con questi enti. Mi sembra un fatto di civiltà. Il fatto che qualcuno mi dica che l’emendamento è inammissibile perché comporta spesa o è una idiozia o comunque è mal detto.
Io pregherei, quindi, che quando un parlamentare presenta degli emendamenti che si dia contezza
degli emendamenti che vengono presentati dal parlamentare e si specifichi la ragione per la quale l’emendamento viene ritenuto inammissibile.
PRESIDENTE. Onorevole Colianni, gli emendamenti vanno presentati in Commissione, devono
essere attinenti alla materia. Se vengono presentati all’ultimo minuto in Aula, ovviamente, non sono
emendamenti su cui l’Aula può pronunciarsi.
COLIANNI. Non sono dell’ultimo minuto! Sono stati presentati da un Capogruppo, sono
perfettamente regolamentari e pertanto si potevano discutere.
VINCIULLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VINCIULLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi pare anche in questo caso di ricordare che
l’Assessore competente non è presente e così definitivamente consolidiamo la tesi che io in altre situazioni avevo esposto, quando si poteva dire che anche senza il Governo questo Parlamento può
procedere a varare le leggi. Questo lo dico in maniera tale che venga definitivamente scolpito.
DI BETTA, assessore per il territorio e l’ambiente. Il Governo è presente. L’Assessore al ramo è
impegnato in attività inerenti il proprio ufficio.
VINCIULLO. No, il Governo non è presente. Siccome l’attività legislativa ha la precedenza su qualsiasi altra attività, non c’è altra attività più importante che è quella di essere in Aula nel momento in cui si approvano leggi riguardanti il proprio Assessorato. Non ce n’è, assolutamente, Assessore! Veda, se lei intende giustificare il suo collega è una caduta di stile insopportabile, nessun’altra cosa deve avere la precedenza quando si è impegnati in Aula, nessun’altra cosa! Capisco che non siete deputati, però questo non è consentito a nessuno! Questo lo dico per un semplice motivo, perché siccome altre volte quando lei, giustamente, non era presente in Aula è stato sollevato il problema che alcune leggi non potevano essere trattate perché mancava l’Assessore al ramo, io dico che definitivamente passa il principio che anche senza l’Assessore al ramo questo Parlamento può legiferare. Ciò posto, volevo rispondere all’Assessore Colianni.
COLIANNI. Assessore lo sono stato!
VINCIULLO. Onorevole Colianni, Assessore lo è già stato, noi le auguriamo che ritorni quanto
prima a fare parte del Governo Lombardo, sarebbe il settimo, ottavo, non so quale Governo. Lei,
però, deve stare attento a quello che dice. Noi del PDL vogliamo approvare la legge. Siamo 
sostenitori di questa legge, perché l’onorevole Mancuso lo ha dimostrato ampiamente, non consentiamo a nessuno di fare demagogia; nel senso che non è possibile pensare e immaginare di
salire su questo palco e dire che se viene cassato il comma 2, i forestali non riusciranno a
raggiungere il limiti di 180 giorni, perché l’articolo 64, legge 16 che regola …
COLIANNI. Ma perchè sta dicendo cose che non ho detto?
VINCIULLO. Non avrò compreso bene, però ci terrei a chiarirlo. L’articolo 64 della legge 16 non
ha mai concesso né all’Ente di Sviluppo agricolo, né ai Consorzi di bonifica di operare in house, quindi con il mio emendamento non possiamo fare altro che ritornare a quella che è la ratio della legge. Vogliamo fare in modo che si operi velocemente, si operi speditamente, si dia la possibilità di
arrivare non solo ad una categoria, ma a tutti a 180 giorni perché è l’obiettivo ed il motivo per cui il PDL rimane in Aula, però stiamo attenti: non dobbiamo assolutamente pensare di introdurre elementi che possono creare un ulteriore contrasto con il Commissario dello Stato, perché ancora una volta non possiamo consentire di perdere il nostro ruolo costringendo il Commissario dello Stato ad impugnare il comma 2. Per cui, quando io le ribadisco la necessità e l’obbligatorietà di procedere a cassare il comma 2, in questo, signor Presidente, chiedo anche che lei venga confortato dagli uffici, perché in nessun’altra Regione non è mai assolutamente passato il principio che altri enti oltre ai settori periferici della Regione possono operare in house, come qui si sta chiedendo con l’ESA ed i Consorzi di bonifica.
COLIANNI. Ho detto la stessa cosa!
VINCIULLO. Se ha detto la stessa cosa, le chiedo scusa; non avevo capito.
PRESIDENTE. Si passa all’emendamento 1.1 (I parte) degli onorevoli Oddo, Apprendi, Cracolici
e Termine. Lo pongo in votazione. Il parere della Commissione?
RAIA, relatore. Favorevole.
PRESIDENTE. Il parere del Governo?
DI BETTA, assessore per il territorio e l’ambiente. Favorevole.
PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Si passa all’emendamento 1.2, a firma dell’onorevole Vinciullo ed altri.
VINCIULLO. Anche a nome degli altri firmatari, dichiaro di ritirarlo.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.
Si passa all’emendamento 1.1 (II parte), degli onorevoli Oddo ed altri. Lo pongo in votazione.
Il parere della Commissione?
RAIA, relatore. Favorevole.
PRESIDENTE. Il parere del Governo?
DI BETTA, assessore per il territorio e l’ambiente. Favorevole.
PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Si passa all’emendamento 1.3, degli onorevoli Vinciullo ed altri. Lo pongo in votazione. Il parere della Commissione?
RAIA, relatore. Favorevole.
PRESIDENTE. Il parere del Governo?
DI BETTA, assessore per il territorio e l’ambiente. Favorevole.
PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1 nel testo risultante. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

 (E’ approvato)

Si passa all’articolo 2. Ne do lettura:

«Articolo 2.

Norma finale
1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
2. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione».
Lo pongo in votazione. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Gli altri emendamenti presentati sono tutti inammissibili. 
La votazione finale del disegno di legge avverrà successivamente.


 Seduta parlamentare del 22 marzo 2012

ACCORPAMENTO AZIENDA FORESTE E DIPARTIMENTO

Tagli a enti e società, il governo prepara l’emendamento alla finanziaria

 

L’obiettivo è il contenimento dei costi. Previsti anche l'accorpamento dei consorzi di bonifica, dell'Azienda foreste nel corpo forestale e dell'Agenzia per l'impiego nel dipartimento lavoro dell'assessorato



PALERMO. Il governo presenterà un maxi-emendamento alla finanziaria che conterrà misure di contenimento dei costi come la riduzione di enti e società partecipate, l'accorpamento dei consorzi di bonifica, dell'Azienda foreste nel corpo forestale e dell'Agenzia per l'impiego nel dipartimento lavoro dell'assessorato. Lo ha annunciato l'assessore all'Economia Gaetano Armao, a conclusione dei lavori d'aula. "Alcune di queste misure - afferma Armao - erano presenti nella precedente finanziaria, inoltre abbiamo preso un impegno col governo centrale che costituisce un dato imprescindibile per la tenuta complessiva del disegno di legge dei documenti finanziari". Previste norme che intervengono anche sui costi della politica anche a livello di enti locali. "Su questi temi c'é la disponibilità dei gruppi parlamentari a discuterne - prosegue Armao - prima che si avvii il confronto definitivo in aula". Previsto inoltre lo stanziamento di un fondo di un miliardo di euro garantito dal patrimonio immobiliare della Regione per progetti di microfotovoltaico, il rafforzamento patrimoniale dei consorzi fidi, norme per favorire l'accesso al credito delle imprese. Il mutuo da 500 milioni già inserito nella finanziaria approvata in commissione Bilancio dell'Ars "servirà a cofinanziare la spesa europea dei Fas, che la Regione eroga con anticipazioni di cassa". "Ora più che mai bisogna investire sugli investimenti per scongiurare un avvitamento del sistema economico siciliano che, in netto contrasto con una ripresa del Pil che vive il resto del Paese, potrebbe portare alla recessione", avverte Armao. 

Articolo pubblicato il 22 marzo2012

INTERVENTI SUL TERRITORIO

Blocco agli stipendi e proroghe
Ecco il bilancio da 26 miliardi


La spesa per la compartecipazione alla sanità, quella per le riserve agli enti locali e per la proroga dei contratti ai precari storici della Regione sono gli elementi fondamentali delle legge di bilancio  incardinata oggi all’Ars. Un bilancio da quasi 26 miliardi per il 2012 e circa 55 miliardi per il triennio 2012-2014. Un testo che risente fortemente, quello esitato dalla seconda Commissione, della “compartecipazione regionale alla spesa sanitaria, non sostenibile con i livelli di risorse ordinariamente acquisibili all’erario regionale, sia per il suo elevato ammontare sia per l’incidenza sulle entrate tributarie (47,8 per cento)”.
Ma non solo. A rendere “rigido” il bilancio regionale concorrono anche le manovre nazionali, i minori introiti rispetto a quelli preventivati nei bilanci precedenti e “la previsione al ribasso delle entrate 2012, pari a circa 288 milioni di euro al lordo dell’impatto dell’introduzione dell’Imu, il cui minor gettito è quantificato in circa 119 milioni di euro”.
Insomma, come detto, le voci fondamentali riguardanti il bilancio regionale, e che si ritrovano in finanziaria, riguardano il ricorso a 343 milioni di fondi Fas, da restituire una volta definito con lo Stato l’impianto del federalismo fiscale. Previsti anche 750 milioni di euro come riserve per i Comuni e 45 milioni per le province, mentre 23,3 milioni serviranno per prorogare i contratti dei precari storici della Regione, tra cui i dipendenti della Protezione civile, dell’Arra, dell’assessorato territorio e ambiente, i precari dei consorzi di bonifica.
Un testo, quello del bilancio, che ha mantenuto quasi intatto, ha spiegato ieri il presidente della Commissione bilancio Riccardo Savona, il maxi-emendamento del governo. E spulciando quell’emendamento emergono diverse curiosità. Tra cui quella sollevata oggi da Marianna Caronia e riguardante i 200 mila euro destinati all’attività di informazione dell’assessorato ambiente.
Nei capitoli riguardanti la Presidenza della Rgione spiccano le spese per la partecipazione della Regione all’associazione per il consiglio dei Comuni d’Europa.: 500 mila euro. Altri 209 mila andranno invece ai “centri di assistenza alle imprese cooperative”. L’assessorato ai Beni culturali spenderà 400 mila euro per l’acquisto di “unità immobili di interesse archeologico e monumentale”.
Il processo di riordino delle partecipate certamente porterà dei risparmi col tempo. Intanto, però, per la liquidazione e la ricapitalizzazione di questi enti, la Regione spenderà 14,6 milioni di euro, oltre ai 570 mila euro previsti per il personale dell’Eas. Sempre nei capitoli dell’assessorato Economia spiccano i 10 milioni da sborsare per gli interessi sulle operazioni finanziarie della Regione. Ma è sempre nei capitoli della rubrica “bilancio” che l’esecutivo ha trovato la fonte maggiore per finanziare i suoi interventi: il Fondo di riserva, ridotto di 284 milioni.
Tra le altre spese, poi, ecco 70 mila euro per le missioni dei dipendenti dell’assessorato Energia (ma oltre 3 milioni e mezzo verranno risparmiati per la gestione degli impianti idrici), e quelle per il sostegno ai precari di “Emergenza Palermo”, sostenuti da uno specifico capitolo di bilancio dell’assessorato alla Famiglia retto ad interim dal presidente della Regione Lombardo: 500 mila euro.
Nei capitoli riferiti all’assessorato alle Autonomie locali, si ritrova il taglio di 6,7 milioni relativo a stipendi ed altri assegni fissi dei dirigenti regionali, che diventano 30 milioni circa, se si aggiungono quelli riguardanti il resto del personale della Regione: un risparmio dovuto, di fatto, alla scelta di bloccare i previsti rinnovi contrattuali. Resta comunque alto il contributo di mensa per il personale di assessorati e Presidenza: 1,3 milioni di euro.
Alle infrastrutture, una delle voci di maggior peso è quella riferita alle “spese per l’espletamento dei servizi di collegamento marittimo con le isole minori”: quasi 46 milioni di euro, mentre all’istruzione si è intervenuto risparmiando sugli stipendi del personale delle scuole (2,5 milioni in tutto), ma “rispendendo” parte di quei soldi nel finanziamento alla università “Kore” di Enna (790 mila euro).
Sessantuno milioni tondi, invece, sono stati stanziati per gli “Interventi di naturalizzazione del territorio, tutela della diversità biologica e valorizzazione della dimensione sociale, turistica e culturale delle foreste” dell’Assessorato all’Agricoltura, mentre al Territorio sono stati previsti 13 milioni di spesa per la prevenzione degli incendi boschivi.
E infine, ecco una serie di contributi a fondazioni, associazioni enti: 500 mila euro alla “Whitaker”, 1,3 milioni per un capitolo generico “Iniziative di carattere culturale, artistico e scientifico di particolare rilevanza”, 400 mila euro per le attività istituzionali della Motorizzazione civile, circa 1,4 milioni per l’istituto zootecnico, 1,1 milione per il Fondo destinato “allo sviluppo della propaganda dei prodotti siciliani”. E ancora, ecco un milione e mezzo per la manifestazione “Taormina arte”, 3,8 milioni per il teatro Bellini di Catania, 1,1 milione per l’Orchestra sinfonica siciliana. E infine, quelle voci che tanto hanno fatto infuriare Marianna Caronia: 200 mila euro per il capitolo “Spese per l’attività di informazione” e 250 mila per le “ricerche e gli studi”, comprese pubblicazioni e consulenze, dell’assessorato all’Ambiente e territorio.

Articolo pubblicato il 22 marzo 2012

22 marzo 2012

LA “BOZZA” DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO


La riforma dei trattamenti di disoccupazione


1) Ha il pregio di non modificare, salvo l’accenno ad una “futura rivisitazione” dell’art. 1, co. 55, della L. 247/2007, l’attuale disciplina della disoccupazione agricola, evidentemente, almeno implicitamente riconoscendo la “specificità” del lavoro in agricoltura, per sua natura formato da periodi “strutturalmente” di occupazione e di disoccupazione e di disoccupazione, di contribuzione “effettiva e figurativa”.

2) Sostituisce la precedente indennità “ordinaria” di disoccupazione non agricola con un trattamento del tutto analogo nei presupposti, di maggior durata e di importo che, grazie all’unificazione del “massimale” mensile al livello più elevato, è praticamente sempre di maggior favore.

3) Sostituisce la precedente indennità di disoccupazione con “requisiti ridotti” con una “ASpI breve”, i cui presupposti sembrano sostanzialmente analoghi a quelli dell’indennità sostituita, il cui importo è più favorevole per i lavoratori, con l’ulteriore “vantaggio” dell’erogazione immediata e non più l’anno successivo.

4) Viceversa, sorge più di qualche incertezza e di qualche preoccupazione in ordine ai modi, ai tempi ed agli effetti della sostituzione con l’ASpI della precedente indennità di mobilità, in quanto: a) la durata del “trattamento ASpI” è di 12 o 18 anni mesi – per i lavoratori, rispettivamente, di età inferiore o superiore a 55 anni – sull’intero territorio nazionale, mentre la durata dell’indennità di mobilità varia, a seconda dell’area geografica, dell’età anagrafica e delle personali condizioni dei lavoratori da 12 a 48 mesi, per cui e sotto questo rilevantissimo profilo il “trattamento ASpI” è di minor favore rispetto alla mobilità; b) accordi di mobilità possono essere stipulati ancora per tutto il 2012 ed “a valere” nel massimo per i 4 anni successivi, ma la durata della relativa indennità viene progressivamente ridotta, con cadenze varabili al variare dell’età dei lavoratori e dell’area territoriale, tra il 2013 ed il 2016, anno in cui l’ASpI sostituirà integralmente e definitivamente la mobilità; c) l’attuale contributo per la mobilità, pari allo 0,3%, resta invariato, fino a tutto il 2014, si 3
ridurrà dello 0,1% l’anno dal 2015 e scomparirà del tutto nel 2017, un anno dopo la definitiva scomparsa dell’indennità di mobilità.

5) Il “costo contributivo del lavoro” sembra aumentare, con non marginali conseguenze sulla competitività del sistema produttivo italiano, sia per l’estensione del contributo per la disoccupazione ai rapporti di lavoro attualmente esclusi – che, però, beneficeranno del “trattamento ASpI” di disoccupazione, rispetto alla quale sono oggi privi di tutela – sia per l’aliquota contributiva aggiuntiva dell’1,4 % a carico della gran parte dei rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, sia per l’inedito
“contributo di licenziamento”, pari nel massimo ad 1,5 mensilità di retribuzione, che le imprese dovranno versare all’INPS allorchè risolvano, sia pure legittimamente, un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e persino ove licenzino un dipendente “per giusta causa”, mentre i contributi sociali di conseguenza aboliti – pari al 2,40% nel settore edile ed all’1,61% negli altri – non paiono sufficienti a compensare il ben più elevato importo del “contributo di licenziamento”.
6) I lavoratori “stagionali” dovrebbero rientrare nella disciplina generale dell’ASpI “lunga e breve”, mentre sembra del tutto ovvio, senza bisogno di particolari “studi”, che l’aliquota contributiva su tali rapporti “strutturalmente precari” ed esclusi dalla stessa “stabilizzazione per legge” dopo 36 mesi di lavoro, debba essere dell’1,3 e non dell’1,4%.

7) Manca ogni regolazione della “contribuzione figurativa” nel nuovo sistema degli ammortizzatori sociali, che vanno dall’estrema ed improbabile sua abolizione alla meno ipotetica, ma di sicuro socialmente devastante, sua commisurazione al “trattamento ASpI”, invece che alla retribuzione percepita e sulla quale è stata calcolata l’aliquota contributiva, fino al lasciare le cose come stanno e, pertanto, questo sembra un aspetto assolutamente decisivo per la valutazione della riforma, in quanto a differenza della stessa “manutenzione più o meno radicale” dell’art. 18 coinvolge il “futuro pensionistico” di milioni di lavoratori.

LA COMMISSIONE APPROVA BILANCIO E FINANZIARIA


Approvati bilancio e Finanziaria
Prevista la proroga dei precari storici


Dopo una seduta-fiume, nella notte la Commissione bilancio dell’Ars, presieduta da Riccardo Savona, ha esitato i testi definitivi di bilancio e finanziaria, che domani potranno essere incardinati in Aula e poter consentire la discussione degli articoli già da lunedì.
Il testo del bilancio esitato dalla commissione, in base alle prime voci “a caldo”, ha mantenuto sostanzialmente invariato il progetto presentato dal governo. Una manovra che doveva consentire il recupero di qualcosa come 750 milioni solo nel 2012, a causa del peso della compartecipazione sanitaria e alle minori entrate dovute all’introduzione dell’Imu.
Così, come preannunciato già nei giorni scorsi, gli interventi di maggior peso saranno quelli legati alla riduzione dei fondi di riserva per un totale di circa 280 milioni e il ricorso ai Fondi Fas per ripianare parte della spesa sanitaria, per una cifra che sfiora i 350 milioni di euro.
La commissione bilancio, poi, ha approvato un’ulteriore proroga per i precari della Regione, quelli per cui, di fatto, era saltata la stabilizzazione dopo l’impugnativa del commissario dello Stato di alcune norme della legge sul personale approvata dall’Ars a dicembre (quella, per intenderci, che avrebbe dovuto “riaprire” ai concorsi della Regione). La commissione bilancio ha trovato i soldi per consentire una proroga fino alla fine dell’anno, nella speranza di poter definire meglio nei prossimi mesi la condizione dei lavoratori. Rimane, tra le spese in più previste in bilancio, quella riguardante i Forestali, per i quali si spenderanno circa 74 milioni di euro. Tagli previsti invece a Teatri (circa il 10% rispetto ai fondi previsti per l’anno scorso) ed Ersu (ma in questo caso, sarebbe stata ridotta la decurtazione inizialmente prevista del 30% dei fondi).
In tema di riserve agli enti locali, la commissione è intervenuta razionalizzando gli interventi, e puntando così soprattutto alle emergenze, legate ad esempio ai disabili e ai trasporti. Rimangono, poi, i tagli alle spese per il personale regionale (circa 44 milioni di euro), quelle alle spese di funzionamento (altri 7,5 milioni), agli stipendi dei dipendenti delle scuole materne e degli istituti paritari, e quelli ricavati dalla sopressione delle Asi e la conseguente nascita dell’Irsap (circa 4,5 milioni).
“È rimasto sostanzialmente in piedi– ha commentato pochi minuti dopo l’approvazione dei documenti, il presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona – l’impianto del progetto di manovra presentato dall’assessore Armao. Nonostante si siano fatte le ore piccole, si è lavorato con grande serenità. Questo bilancio è basato sui principi di economicità e rigore. Le risorse oggi – ha aggiunto – anche a fronte delle manovre nazionali erano davvero esigue. Nonostante ciò, siamo comunque riusciti a prevedere interventi importanti come la proroga dei precari storici della Regione e l’utilizzo delle riserve per i Comuni. Adesso – ha concluso – il bilancio passerà in Aula, dove potrà essere ulteriormente migliorato grazie all’apporto dei deputati”.
E in effetti, domani (giovedì, ndr) bilancio e finanziaria approderanno in Aula, dove è prevista un seduta mattutina. Quindi, entro le 18 di venerdì, potranno essere presentati gli emendamenti dei parlamentari. A quel punto, si potrà passare alla discussione e all’approvazione. Ed ad evitare così un ulteriore proroga dell’esercizio provvisorio.

Articolo pubblicato il 21 marzo 2012

 

TAGLI PER I LAVORATORI FORESTALI

Tagli nel comparto agroforestale

Tempi duri anche per i lavoratori del comparto agroforestale siciliano a seguito dei tagli ai finanziamenti. A denunciare il pericolo che incombe minaccioso su questa categoria di lavoratori è il sindacato Codires con il segretario regionale di categoria, Enrico Scozzarella. Per la stagione lavorativa 2012- dice Scozzarella- per l’intero comparto agro-forestale (Azienda Forestale Demaniale e Ispettorato Ripartimentale delle Foreste), la situazione economica regionale è veramente preoccupante, perché si rischia seriamente di non potere effettuare le giornate aggiuntive dello scorso anno. La preoccupazione- spiega il segretario del Codires- nasce alla luce di una manovra Finanziaria di tagli e tasse. Il taglio più incisivo è sul fondo destinato ai lavoratori forestali di tutta la Sicilia; un taglio che è di circa 60 milioni di euro, cifra già esitata dalla commissione al Bilancio dell’Ars (Assemblea regionale siciliana), in presenza dell’assessore regionale Gaetano Armao>>. Secondo Enrico Scozzarella <<tale procedura finanziaria, si ripercuote negativamente sui lavoratori forestali e su tutto il tessuto socio economico della provincia di Enna, che vanta il record negativo della più alta percentuale di disoccupazione d’Italia>>. Il Codires sta tentando di fare da argine e il suo segretario regionale, annuncia:<<Fin da subito chiederemo di incontrare i vari assessori regionali di competenza e il presidente della Regione Raffaele Lombardo, in modo da aprire un tavolo di concertazione al fine di trovare le risoluzioni alternative attraverso una legge quadro Stato- Regione. Confidiamo nell’attuale governo- conclude Scozzarella- che in questi anni ha investito e valorizzato il comparto forestale con seri progetti attuativi>>.
Arcangelo Santamaria

Articolo pubblicato il 21 marzo 2012

AGITAZIONE DEI LAVORATORI FORESTALI

Enna. Incontro questa mattina con il Direttore dell’Azienda Forestale ing.Bellomo ed i Segretari Provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Nunzio Scornavacche, Massimo Bubbo e Vincenzo Savarino che hanno proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori del settore forestale, in quanto dopo per gli avviamenti degli operai si è in attesa di disposizioni da parte del Dipartimento dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Pertanto Scornavacche, Bubbo e Savarino fortemente preoccupati sia per quanto riguarda la copertura finanziaria (notizie sui tagli del settore forestale) e sia per la tempistica degli avviamenti al lavoro, che se non fatti entro il mese di aprile, precluderebbero ai lavoratori la possibilità di raggiungere le giornate lavorative così come si sono effettuate nel 2011,nel rispetto dell’Accordo firmato dal Presidente della Regione Lombardo con Flai Cgil Fai Cisl e Uila Uil, che prevedeva 180, 151 e 101 giornate. I tre segretari sono impegnati a sollecitare attraverso i Segretari Regionali Tripi, Colonna e Pensabene, il Governo della Regionale ed il Dirigente Regionale arch. Tolomeo, a mettere in atto tutti gli strumenti utili e necessari al rispetto dell’accordo siglato nel maggio del 2009, che alla risoluzione del problema, poichè il peso della crisi, non può essere caricato sulla categoria dei lavoratori forestali, in quanto già da sempre vivono una situazione di estrema precarietà.

Articolo pubblicato il 21 marzo 2012


Com'è finita?
 

21 marzo 2012

AVVIAMENTI NEL MESSINESE

Messina, lavoratori forestali pronti per ritornare a svolgere la propria attività


Messina, lavoratori forestali pronti per ritornare a svolgere la propria attivitàMessina – Lavoratori forestali pronti per ritornare a svolgere l’attività, anche nel 2012, nei boschi di tutta la Provincia di Messina. Infatti, i Centri per l’impiego peloritani stanno mettendo in moto la macchina delle richieste per l’avviamento e l’assunzione a tempo determinato di coloro che fanno parte del comparto dei forestali. Dopo una serie di incontri, presso l’Azienda del Demanio Forestale di Messina, tra il dirigente provinciale, architetto Giuseppe Aveni, e i segretari provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rispettivamente, Calogero Cipriano, Giovanni Mastroeni e Salvatore Orlando, inerente la programmazione delle attività del 2012, è maturata la decisione dell’avviamento al lavoro. Grazie al supporto delle organizzazioni sindacali e all’abilità del dirigente provinciale dell’Azienda del Demanio Forestale, arch. Aveni, malgrado delle oggettive difficoltà, la Provincia di Messina è tra i primi centri della Regione siciliana ad avviare tutte le procedure con i vari uffici del lavoro sul territorio, necessari per l’avviamento. I lavoratori forestali assunti a tempo determinato, nella nostra Provincia, saranno circa 2000 e tutti destinati alle attività di selvicoltura. Anche nel 2012 l’attività lavorativa per le tre fasce occupazionali ( 180, 151 e 101 giornate lavorative) sarà avviata in maniera graduale. L’inizio ufficiale è previsto per questo fine marzo e proseguirà in modo graduale ad aprile per concludersi a fine giugno 2012. Nella riviera jonica sono numerosi i lavoratori che fanno parte del comparto boschivo ed anche delle squadre antincendio.
Pippo Trimarchi.

Link.

PREVISTI FINANZIAMENTI PER I FORESTALI

Bilancio pronto domani
Cadono oltre cento emendamenti

Alle otto di sera, attorno alla Commissione bilancio, ci sono più deputati regionali di quanto ce ne fossero un’ora prima a Sala d’Ercole. C’è da mettere un punto sulla legge di bilancio e sulla finanziaria. E gli argomenti sono di importanza vitale.
Nel pomeriggio, erano stati depositati circa 130 emendamenti al testo presentato dal governo. Un numero tale da lasciare intendere una certa “diffidenza” di parte dell’Ars nei confronti del progetto dell’esecutivo. Ma di quegli emendamenti, alla fine, ne resteranno probabilmente solo una ventina. E se ne discuterà già domani, in mattinata, a Palazzo dei Normanni, dove la commissione s’è data appuntamento alle 10.
Il ritiro, la “scrematura” come dicono molti dei parlamentari impegnati nei lavori sul bilancio, è frutto di un accordo trovato tra il governo e i deputati. Un accordo che sembra basarsi più sullo stato delle casse regionali che su una reale intesa di natura politica. Le casse sono a secco. Non c’è spazio, insomma, per la fantasia. La parola d’ordine è: emergenza.
Così, nel testo che verrà approvato domani, resteranno quasi certamente alcuni degli interventi di maggior portata previsti dal governo, a cominciare dal ricorso al Fondo di riserva per circa 280 milioni. Una cifra che servirà da un lato a “coprire” i mancati introiti dovuti all’introduzione dell’Imu. Dall’altro, contribuirà a coprire la spesa sanitaria, vera palla al piede del bilancio, col suo “fabbisogno” di 612 milioni. Si farà ricorso, come annunciato già ieri, ai fondi Fas, mentre sono previsti degli stanziamenti per i forestali, per una cifra superiore ai 70 milioni di euro.
“Il progetto presentato dal governo rimane sostanzialmente in piedi – ha commentato il presidente della Commissione bilancio Riccardo Savona – domani perfezioneremmo gli ultimi dettagli, quindi potremo esitare il testo per l’Aula”. Il testo verrà incardinato già giovedì, in una seduta prevista per le 12. A quel punto i deputati avranno tempo fino alle 18 di venerdì per presentare gli emendamenti e poter consentire l’avvio della discussione sui singoli articoli di bilancio e finanziaria già da lunedì. Ma intanto, c’è da perfezionare il testo. Domani, se non ci saranno grosse novità, il testo sarà pronto. Le alternative non sono molte. “Soldi non ce n’è”, dice qualche parlamentare, “c’è poco da giocare”. Mentre qualcun altro sussurra: “Cercheremo di fare meno danni possibili”.

Articolo pubblicato il 20 marzo 2012

Prima si abbatte la scure e poi sono previsti stanziamenti.
Siamo solo all'inizio.

APPROVATI GLI ARTICOLI AL DDL "LAVORI IN ECONOMIA NEL SETTORE FORESTALE"

Discussione del disegno di legge “lavori in economia nel settore forestale” (n. 868/A)

PRESIDENTE. Si passa alla discussione del disegno di legge “Lavori in economia nel settore forestale” (n. 868/A), posto al numero 2). La Commissione è già insediata. Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Raia, per svolgere la relazione.
RAIA, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’approvazione della disposizione in argomento si rende necessaria per reintrodurre nell'ordinamento regionale il comma 6 bis dell'articolo 24 della legge regionale 11 febbraio 1994, n. 109, nel testo recepito della legge regionale 2 agosto 2002, n. 7, come introdotto dall'articolo 1 della legge  regionale n. 18 del 12 novembre 2002, che risulta abrogato per effetto del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 12 luglio 2011, n. 12, e consente all’Amministrazione  regionale di potere continuare ad espletare i lavori in economia eseguiti in amministrazione diretta nel settore forestale, prescindendo dai limiti previsti dal comma 5 dell'articolo 125 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive modifiche ed integrazioni.
Invero, nella considerazione che successivamente al 31 dicembre 2011 viene a cessare il periodo transitorio previsto dall'articolo 1 della richiamata legge regionale 12/2011 di vigenza della pregressa
normativa (comma 6 bis dell'articolo 24 del decreto legislativo 109/1994 nel testo regionale), l'emendamento tende a reintrodurre la disposizione dell'articolo 1 della legge  regionale 12 novembre 2002, n. 18. Circa la praticabilità della reintroduzione di un regime giuridico speciale derogatorio per il settore agricolo-forestale per la tipologia di interventi che possono essere effettuati in amministrazione
diretta, senza incorrere nelle norme sulla libera concorrenza, si è espressa positivamente l'Avvocatura distrettuale dello Stato con avviso del 31 agosto 2011 n. 14959 nei  termini ivi specificati.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.
BUFARDECI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BUFARDECI.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, anch’io credo necessaria questo tipo di norma, necessaria per superare sostanzialmente alcune empasse che altrimenti la  nostra Regione avrebbe in considerazione che, successivamente al 31 dicembre 2011, è venuto a cessare il periodo transitorio di cui alla legge regionale n. 12 del 2011. Quindi sotto questo profilo io credo che, anche con il conforto del parere dell’Avvocatura dello Stato che chiaramente ci ha dato, per quello che ho compreso, conforto sul tema di  non configurare fattispecie di concorrenza e, viceversa, di potere operare in regime di house diretto, sia una buona cosa sia per il personale e sia per la capacità di spesa  e di accelerazione della spesa in considerazione anche della difficoltà complessiva. Quindi, sotto questo profilo sin da adesso esprimo il parere sostanzialmente favorevole,  un giudizio sostanzialmente positivo perché questi lavori in economia possano essere eseguiti direttamente e che così si deve fare sia per il settore forestale in senso  stretto, sia per quanto riguarda i lavori realizzati anche dall’ESA e dai consorzi di bonifica in quella logica più complessiva che riguarda migliaia e migliaia di lavoratori e risorse che, quindi, possono essere destinate, anche sotto questo profilo, al mantenimento di un quadro di contesto sociale occupazionale fondamentale. Quindi, sotto questo profilo, eventualmente, mi sento di potere aggiungere la mia firma a quella dei presentatori al disegno di legge.
PRESIDENTE. Ricordo a tutti che c’è la Commissione “Bilancio” che attende. Quindi, se possiamo stringere con gli interventi.
ODDO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ODDO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, tre minuti su cinque per chiarire due aspetti: non solo la disponibilità da parte nostra di fare in modo che l’Aula approvi  immediatamente questo testo, ma il punto è di perfezionarlo ulteriormente. Quindi, annuncio già che è stato presentato un emendamento (poi è chiaro che nel momento in cui si  darà il termine per la presentazione questo verrà fatto seguendo tutto quello che il Regolamento prescrive in tale direzione). Credo che non solo è un buon argomento per  l’Avvocatura, ma è anche un buon argomento che porteremo durante la discussione sull’articolo 1. Credo che, tutto sommato, metteremo in condizioni quest’Aula e questa nostra  Regione di poter fare una cosa che è necessaria: andare, cioè, a realizzare quei lavori direttamente senza che questi incricino i limiti del codice degli appalti e così via;  una cosa, quindi, che è stata fatta, anche se in maniera diversa, in altre regioni. Penso che anche sotto il profilo sia prettamente in punta di diritto, potremmo dire, e sia
per quanto concerne anche profili costituzionali daremo giovedì la possibilità, anche da questo punto di vista a tutti i colleghi e non solo prima di approvare questo disegno di legge, di rendersi conto che stiamo facendo un buon lavoro che permetterà anche di avviare migliaia di lavoratori che giustamente tengono a dimora il nostro patrimonio  boschivo. Mi pare, quindi, un lavoro che, fatto anche prima della scadenza che noi già abbiamo deciso di finanziare in bilancio, mette in condizione coloro che stanno  predisponendo tutti gli atti necessari ad avviare questi lavoratori di dare una risposta, perché ovviamente viviamo in una situazione in cui, anche da questo punto di vista, il lavoro forestale, quello mi permetto di dire - utile e sempre più da questo punto di vista anche teso a rappresentare un economia del bosco e non solo come questione di  ammortizzatore sociale, perchè spesso e volentieri viene visto così, può avere anche il giusto spazio all’interno di questa nostra realtà, di questo nostro Parlamento.
BUZZANCA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BUZZANCA.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, molto rapidamente, per dire che ritengo molto importante il percorso di questo disegno di legge e parimenti devo dirle che  sono, ancora una volta, profondamente dispiaciuto della totale assenza in Commissione nel percorso legislativo dell’Assessore, tanto che ad un certo punto ho pensato che il  vero assessore nostro fosse l’onorevole Raia. Ho detto al Presidente: abbiamo l’assessore Raia! Però, credo che il disegno di legge sia necessario, sia opportuno portarlo  avanti, sia anche opportuno migliorarlo, però, signor Presidente, faccio voti perché questa Presidenza, che è sempre attenta, che autorevolmente interviene, si faccia carico di significare al Governo, ai diversiAssessori, a molti Assessori di questo Governo che la partecipazione in Commissione e quella in Aula è significativa per il Parlamento, è  significativa ed importante per il percorso legislativo e penso che sia utile per snellire le procedure e per dare ai siciliani delle norme che sono poi più aderenti ai  bisogni che vengono dalla Sicilia.
PRESIDENTE. Onorevole Buzzanca, sarà cura della Presidenza sollecitarne la presenza.
VINCIULLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCIULLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori assessori (nel frattempo salutiamo l’ingresso dell’assessore Venturi, anche lui in Aula), intervengo per dire che, a nome del PDL, non possiamo non dichiararci d’accordo nell’approvare questo disegno di legge che è stato presentato dalla relatrice, onorevole Raia. Tuttavia, crediamo che sia opportuno, così come per la precedente legge, che vengano dati i termini per potere presentare gli emendamenti, per ché vero è che l’Avvocatura distrettuale dello Stato, con  l’avviso del 31 agosto 2011, ha detto di essere favorevole e ha dato un parere favorevole alla reintroduzione del regime giuridico speciale in deroga solo ed esclusivamente
per il settore agricolo e forestale e per tipologie di interventi che riguardano rimboschimento, rinsaldamento e opere costruttive connesse. Ma stiamo attenti: che significa  opere costruttive connesse? Se, per un istante, immaginiamo che opere costruttive significa opere di natura edilizia, è chiaro che la legge andrà incontro alle forche caudine del Commissario dello Stato. Possiamo intervenire sull’argomento solo nella misura in cui chiariamo e specifichiamo che gli interventi sono solo di natura silvo-boschivo-pastorale, non oltre. Non possiamo assolutamente pensare che “opere costruttive” possa essere lasciato in maniera così generica e non venga invece chiarito che non si tratta
di opere di natura edilizia e se lavori di natura edilizia ci sono da fare, riguardano la risistemazione, il riattamento di strutture già esistenti nella volumetria, nei modi e nelle forme di costruzione già esistenti; ciò non significa assolutamente una invasione dei nostri territori da parte, ad esempio, di strutture in cemento armato. Anche questo bisogna andarlo a chiarire; poi è chiaro che gli incendi boschivi, le frane, le emergenze in cui stiamo tutti i giorni, costretti, soprattutto chi ha la fortuna o
la sfortuna allo stesso tempo di vivere in zone dove vi sono grandi presenze di boschi e penso, ad esempio, alla provincia di Messina o anche a un territorio limitato della provincia di Siracusa, è chiaro che lì c’è la necessità di intervenire subito, di intervenire velocemente di intervenire soprattutto con strutture societarie che sono nell’elenco delle ditte di fiducia della parte periferica della Regione, proprio per evitare le lungaggini che spesso caratterizzano le fasi, innanzitutto, della progettazione, poi, della gara e, quindi, dell’esecuzione dei lavori. Per essere chiari, siccome poi questa deroga si applicherebbe anche all’Ente di Sviluppo Agricolo e ai Consorzi di bonifica, senza chiarire
stiamo attenti, all’Ente di Sviluppo Agricolo e all’ente di bonifica, cosa possono fare e in che misura possono intervenire. Siccome, in premessa, si parla di opere costruttive connesse, sarebbe opportuno, anche con la presenza dell’assessore perché, anche su questo, duole qui constatare che, per un provvedimento così importante e richiesto a gran voce anche dalle sedi periferiche dell’assessore, non vedo la presenza dell’assessore al ramo e, in questo modo, definitivamente, stabilendo, che le leggi di questo Parlamento, possano essere discusse e approvate senza la presenza dell’assessore. E’ chiaro, infatti, che oggi, ancora una volta, questo principio passa e passa definitivamente, cioè nel senso che nessuno può più invocare l’assenza del Governo per impedire alle leggi di andare avanti. Signor Presidente, a nome del PDL, le dico che siamo d’accordo all’approvazione di questo disegno di legge; credo però che sia necessario dare i tempi per poter presentare gli emendamenti in maniera tale che, poi, anche ci auguriamo - alla presenza del Governo, si possa approvare velocemente, giovedì prossimo, questo disegno di legge che è di fondamentale importanza per quanto riguarda la
salvaguardia dei nostri boschi e che, comunque, merita un’attenzione, soprattutto nell’espressione ‘opere costruttive’.
Non mancherà al presentatore del disegno di legge, onorevole Colianni, di cui conosciamo la sensibilità e la capacità, anche di intervenire egli stesso con un emendamento per rendere più chiaro e meno soggetto ad intervento del Commissario dello Stato, solo ed esclusivamente questo passaggio.
COLIANNI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
COLIANNI.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, esprimo la soddisfazione per gli interventi che si sono succeduti relativamente ad un argomento che - diciamocela tutta - è obtorto collo e non soltanto una scelta strategica ma è una scelta di opportunità, direi, anche di necessità. Abbiamo varato una legge importante in passato e abbiamo detto ai nostri lavoratori forestali che vogliamo garantire assolutamente la stabilizzazione. Abbiamo preso un impegno da parte di questo Parlamento e da parte di questo Governo per dare continuità ad un lavoro così importante che riguarda masse così significative dei nostri lavoratori siciliani. In verità, in passato, si sono fatte decine, decine e decine di richieste di lavori in economia che poi venivano svolti attraverso bandi di gara, per cui questo
servizio veniva terzializzato e aveva una rocambolesca modalità di essere poi gestito in periferia. Noi, con questo disegno di legge, abbiamo voluto razionalizzare il sistema. Abbiamo soprattutto
voluto offrire la possibilità che questi lavori vengano fatti in house, quindi, vengano fatti dalla stessa amministrazione regionale e, dunque, con immediatezza, senza la necessità di presentazione di progetti che talora rispondevano ad interessi non sempre, devo dire, affini, non
dico alla legalità
- per amor di Dio - ma comunque alla contestualità del territorio. Riteniamo, pertanto, che, con questa modalità, rendiamo più veloce e più fattibile una serie di lavori di salvaguardia dell’ambiente silvoforestale della nostra Sicilia. Accolgo assolutamente quella che è l’indicazione dei colleghi Oddo, Vinciullo e quant’altro hanno partecipato al dibattito perché, in realtà, nessuno di noi vuole vicariare azioni ed attività che riguardano altri assessorati rispetto a quello in oggetto. Devo anche ringraziare il Presidente Mancuso per avere velocizzato i lavori della Commissione perché questo provvedimento andasse in Aula immediatamente e potesse essere una risposta efficace nei confronti dei nostri lavoratori. Mi permetterò non soltanto di aderire a quanto gli onorevoli Oddo e Vinciullo hanno chiesto intermini di precisazione ma anche a specificare altri argomenti che, secondo il mio giudizio, possono, attraverso gli emendamenti, dare maggiore efficacia alla legge. In particolare, mi riferisco anche alla possibilità che, secondo me, la Forestale deve avere di concludere accordi con altre pubbliche amministrazioni perché noi si possa evitare che, tante volte, abbiamo un’infinità di lavoratori nel settore boschivo e poi abbiamo i nostri ospedali, il nostro verde che è allo sfacelo. Penso al verde delle scuole, penso al verde delle Aree di
sviluppo industriale.
Allora, mi chiedo se non riteniamo, in questa occasione, di dovere ottimizzare una quantità così significativa ed importante di lavoratori per renderli partecipi ad un’azione comune concertata e condivisa con gli enti locali. Viva Dio, certe volte, è uno scoramento vedere le scuole con le erbacce o vedere le aree di sviluppo industriale con le erbacce quando abbiamo centinaia e centinaia di operatori del verde, tra l’altro specializzati, che, invece, talvolta, vengono sottoutilizzati.
E’ questa la ragione per cui preannuncio questo emendamento, cioè per meglio ottimizzare la legge. Ringrazio ancora i presidenti delle Commissioni che hanno voluto accelerare questa importante legge.
MANCUSO, presidente della Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANCUSO,
presidente della Commissione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’impegno della Commissione e anche quello della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi  parlamentari su questo disegno di legge era l’urgenza di intervenire affinché si arrivasse a risolvere un problema che riguardava la manutenzione ambientale. Per quanto ci riguarda, l’impegno preso e io spero anche per la Presidenza, questo testo non può assolutamente accogliere emendamenti diversi o emendamenti che addirittura intervengono sulla materia.
PRESIDENTE. In effetti, è così. La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, all’unanimità, ha deliberato l’inserimento di questi due disegni di legge proprio con la motivazione dell’importanza dell’uno che non aveva nessun impegno di spesa e dell’urgenza assoluta dell’altro, vista l’imminenza dell’avviamento al lavoro dei lavori della forestale. Non avendo alcun altro deputato chiesto di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale e pongo in votazione il passaggio all’esame degli articoli.
Chi è favorevole resti seduto, chi è contrario si alzi.
                                                                      (E’ approvato)

Martedì 20 marzo 2012 332ª seduta