30 novembre 2011

RINGRAZIAMENTI DALL'UGL AI FORESTALI







Lunedì 28 novembre 2011


UGL AGROALIMENTARE: LAVORATORI FORESTALI, ESEMPIO DI PROFESSIONALITA’

I disastri causati dall’ennesima alluvione che ha colpito il 22 novembre u.c. alcune comunità della fascia tirrenica del messinese, se da un lato mette a nudo la fragilità del territorio ed il dissesto idrogeologico dall’altro testimoniano il fondamentale apporto dei lavoratori forestali dell’antincendio Sicilia a sostegno delle popolazioni colpite.
Ugl agroalimentare esprime un ringraziamento sincero a tutti quei lavoratori forestali, intervenuti da tutta la Sicilia, che in questo giorni si sono adoperati e continueranno a farlo per supportare la protezione civile e le istituzioni interessate nel difficile compito di mettere in sicurezza il territorio interessato.
Le critiche spesso piombate nel passato nei confronti del comparto forestale siciliano sono ingiuste ed ingiustificate, con fermezza le rispediamo indietro a tutti quei mittenti che speculano su un settore strategico per la sicurezza dei cittadini siciliani e non solo, costituito da personale, anche stagionale, dotato di professionalità, coraggio, determinazione e spirito solidaristico.
Sono diversi gli esempi in tal senso, recentemente una parte dei lavoratori forestali, addetti al Servizio regionale Antincendio, ha svolto una importante attività di prevenzione degli incendi nei siti archeologici della Sicilia, attraverso opere di eradicazione di sterpaglie e macchie.
Plaudiamo alla scelta dell’Amministrazione regionale, più volte auspicata e suggerita da Ugl Agroalimentare, di destinare, in questo momento meno intenso della stagione, il personale per gli interventi di prevenzione di incendi che potrebbero creare danni irreparabili al nostro patrimonio culturale.
L’accordo sottoscritto tra il Dipartimento regionale dei beni culturali ed il Corpo Forestale della Regione Siciliana, costituisce un chiaro esempio di buone prassi tra gli assessorati ed un esempio lungimirante di concreta prevenzione del territorio e salvaguardia dei beni culturali per garantire la piena fruizione dell’immenso patrimonio storico-artistico; il tutto senza spese aggiuntive ed attraverso l’impegno qualificato del personale a disposizione della amministrazione regionale.
La bonifica dei parchi archeologici effettuata nei mesi scorsi con il determinante apporto dei lavoratori forestali ha reso fruibile diversi siti tra i più incantevoli e ricchi di storia della Sicilia, offrendo alle comunità un momento di traino economico e socio-culturale.
Esempio che, attraverso il contenimento della spesa, costituisce una svolta nella gestione dell’immenso patrimonio architettonico e storico della Sicilia e del personale forestale siciliano.
Palermo, 28 novembre 2011
Dott. Giuseppe Messina
Segretario regionale
Ugl Agroalimentare

29 novembre 2011

INCENDI BOSCHIVI


Incendi boschivi




Le cause naturali che possono scatenare un incendio boschivo sono estremamente rare. La presenza di una gran quantità di combustibile, la vegetazione, e di comburente, l’aria, non basta da sola a provocare il fuoco. Quello che manca, in un bosco, è il calore necessario per una reazione chimica a catena.
I roghi, quando non dipendono da irresponsabilità o distrazione, sono quasi tutti dolosi, ossia appiccati con l’intenzione di radere al suolo la vegetazione.
In parte si spiegano con la tradizione agropastorale che considera il fuoco un mezzo per procurarsi nuovo pascolo o, nel caso dei contadini, per rigenerare la fertilità del terreno. Nel resto dei casi, l’incendio doloso si lega quasi sempre a interessi speculativi legati all’edilizia, ma non solo: in alcune regioni il numero di incendi crea o conferma assunzioni di operai forestali precari. Non raramente è capitato che ad accendere un rogo siano stati proprio coloro che erano pagati per spegnerlo. Già nel 2001 il Sisde denunciava la responsabilità degli stagionali in Sicilia, la pattuglia più folta con oltre 30.000 addetti sui 68.000 del totale nazionale. Il 2007 è stato l’annus horribilis per i boschi italiani con oltre 10.000 incendi. Al fenomeno degli incendi dolosi l’Italia è storicamente vulnerabile ma negli ultimi anni ha aumentato le difese. Grazie a una campagna di sensibilizzazione e a una miglior organizzazione dell’apparato antincendio della Protezione civile e delle Regioni, gli interventi spesso evitano il peggio. Gli strumenti principali per frenare la devastazione delle aree protette restano però l’applicazione di leggi per evitare la speculazione sulle aree incendiate, il rafforzamento dei divieti e l’istituzione del catasto regionale delle aree attraversate dal fuoco.
Legambiente.it 







RISCHIO DI ESTINZIONE DELL'ABETE BIANCO

 

Parco delle Madonie: al via un progetto
per salvare l'Abies nebrodenis





Nell’ambito dell’accordo di programma quadro dedicato alla conservazione dell’Abies nebrodensis l’Ente Parco delle Madonie ha avviato un percorso formativo riservato a 20 operai forestali finalizzato a perfezionare le tecniche di innesto di Abies nebrodensis sugli abeti esotici presenti nel territorio delle Madonie, in particolare l’abete greco e l’abete bianco.

“L’esecuzione degli innesti nelle specie forestali ed in particolare nel genere Abies, non è un’operazione frequente – afferma Peppuccio Bonomo, dirigente del Parco e responsabile del progetto - per cui è difficile reperire in loco operai in grado di eseguire tale tecnica di propagazione. Occorre, pertanto, procedere alla formazione del personale attraverso appositi corsi teorico-pratici. La formazione è svolta da docenti universitari in possesso di adeguata esperienza, tra cui il professori Rosario Schicchi e Francesco Maria Raimondo, coadiuvati da tecnici esperti nel settore vivaistico”.

L’Abies nebrodensis è uno dei più rari endemismi delle Madonie, al mondo ne esistono solo 30 esemplari, tutti concentrati nel vallone della Madonna degli Angeli, nel territorio di Polizzi Generosa. “Questa azione è di straordinaria importanza in quanto permetterà di aumentare la consistenza numerica della popolazione di Abies nebrodensis contribuendo ad evitare il pericolo d’estinzione della specie – afferma il commissario Angelo Pizzuto - Si prevedono interventi di riforestazione nelle aree maggiormente vocate del territorio del Parco sulla base delle indicazioni tecniche acquisite nel corso del progetto Life Natura. In particolare si prevede la messa a dimora di circa 350 piante nei siti in prossimità dell’area di indigenato e in altri contesti idonei del Parco delle Madonie”.

Partner del progetto sono l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, l’Azienda Foreste Demaniali, l’Università degli Studi di Palermo e il Comune di Polizzi Generosa. “L’Abies nebrodensis rappresenta per la comunità di Polizzi Generosa uno straordinario biglietto da visita che riesce a calamitare nella nostra cittadina migliaia di turisti. La sinergia messa in campo dalle istituzioni per salvaguardare questo patrimonio è un tangibile segno di attenzione nei confronti delle politiche ambientali”. Fin dalla prossima settimana gli operai selezionati cominceranno gli esperimenti pratici di innesto che porteranno, nella prossima primavera, alla piantumazione dei 350 nuovi esemplari di Abies nebrodensis.

28 novembre 2011. Link

26 novembre 2011

ALLUVIONE. ELOGI ALL'ANTINCENDIO SICILIA




Nella puntata di oggi 26/11/2011 ore 12.55 su rai tre, trasmissione "Tgr Ambiente Italia" le squadre antincendio di  Barcellona Pozzo di Gotto e Novara di Sicilia  venivano pubblicamente ringraziate per l'aiuto concreto e continuativo a favore della popolazione colpita dall'alluvione.

 ANCHE VOI SIETE GLI ANGELI DEL FANGO!!! 


25 novembre 2011

IL PRESIDENTE DI LEGAMBIENTE SICILIA: PER METTERE IN SICUREZZA IL TERRITORIO BISOGNA UTILIZZARE UNA FORZA LAVORO IMPORTANTE COME I LAVORATORI FORESTALI




Disastro nel messinese pesantissimo il bilancio tre morti a Saponara fra i quali un bimbo di 10 anni.


Nell'edizione del tg3 regionale del 23/11/2011 ore 14, il Presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana,

giustamente faceva notare che per mettere in sicurezza  il territorio bisogna utilizzare una forza lavoro importante come i lavoratori forestali (noi è da un decennio che lo ribadiamo).

Spostare il cursore alle 00:11:30
Ringraziamo il collega Enzo La Rosa per la segnalazione.




Invece nell'agosto del 2007 quando l’isola fu devastata dagli incendi causando anche qualche vittima in provincia di Messina, alcune dichiarazioni del Presidente di Legambiente hanno MORTIFICATO i forestali.

Legambiente: «In Sicilia c´è l’industria del fuoco...»

L´associazione ambientalista: «Nell´isola il maggior numero di roghi e la metà degli operatori stagionali antincendio italiani».
ROMA. Può sembrare un paradosso, ma potrebbe essere un paradosso rivelatore: secondo Legambiente la Sicilia è «la regione con più agenti forestali d’Italia e nello stesso tempo una delle regioni con la minor superficie boschiva (l’8% del territorio, a fronte di una media del 30%) e una delle regioni più devastate dagli incendi».

La contraddizione, secondo gli ambientalisti, potrebbe spiegare il perché dei tanti roghi, anche di quelli omicidi: «Quello della gestione degli operatori stagionali antincendio boschivo in Sicilia è uno scandalo – sottolinea Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia – La regione ha più volte ammesso che si tratta di una sorta di ammortizzatore sociale, che il numero di addetti in questo settore è sovradimensionato per assicurare lavori retribuiti in una terra dove di lavoro ce n’è poco. E con questa giustificazione l’Ars per prima ha alimentato un meccanismo sballato, infernale. I precari del fuoco sono talmente tanti che potrebbero addirittura spegnere le sigarette nei posacenere. Invece non riescono a frenare le fiamme che si mangiano ettari e ettari di vegetazione. Come mai?».

Il business economico-politico alimenterebbe le fiamme. «I precari dell’antincendio spesati dalla regione in Sicilia sono 30.745, poco meno della metà di tutti i forestali italiani (68mila). In pratica – spiega una nota del Cigno Verde - ognuno di loro controlla 12 ettari di territorio, mentre in Umbria (dove ci sono molti meno incendi) il rapporto è di un forestale ogni 597 ettari di bosco, in Toscana addirittura di un addetto ogni 1.409 ettari. Il loro guadagno dipende dalle giornate di lavoro e dalle ore di straordinario: più la regione va a fuoco, più alto è il loro stipendio. Insomma il sospetto, in alcuni casi la certezza, che dietro gli incendi ci sia la mano di alcuni di quelli che sono incaricati di spegnerli è alto».

E il presidente di Legambiente Sicilia, davanti al disastro ambientale e civile, dice: «Ci sono diverse mele marce, professionisti della distruzione e del rimboschimento perché dopo le fiamme poi c’è tanto da mangiare: per chi spegne e per le ditte che vanno a piantare nuovamente alberi. Quella dei roghi è diventata una attività imprenditoriale».

Ma in Sicila la mafia è naturalmente anche ecomafie «che appiccano incendi per motivi speculativi e che sono responsabili di un elevatissimo numero di roghi, ecco che si comprende come una regione possa essere così devastata, con risvolti drammatici per le persone, le case, le attività economiche. E’ buona l’iniziativa di Parisi di mandare l’esercito in Sicilia per far fronte alle fiamme. Anzi, per spezzare questo circolo vizioso, più operatori antincendio uguale più incendi, si potrebbe pensare – dice provocatoriamente Fontana –di impiegare nei prossimi anni le forze armate al posto degli stagionali nelle operazioni di spegnimento. Va disinnescata insomma la connessione tra possibilità di un impiego e l’emergenza incendi, vietando in modo assoluto le assunzioni stagionali connesse allo spegnimento dei roghi. E vanno perseguite con forza le ecomafie, assicurando una maggiore repressione e una certezza della pena per gli incendiari».
Intanto un’altra associazione ambientalista, il Wwf, piange la distruzione di gran parte della sua oasi di Torre Guaceto, in Puglia, causata da un incendio sicuramente doloso che ha incenerito canneti, macchia mediterranea, testuggini e rettili, tra i quali il raro e prezioso Colubro leopardiano.

«Dopo l’Oasi delle Cesine sempre in Puglia e quella di Torre Salsa in Sicilia, viene colpita un’altra area del WWF e qui il danno al paesaggio e alla fauna è gravissimo – dichiara Michele Candotti, segretario generale del Wwf - Il canneto si rigenererà facilmente, ma non la macchia mediterranea. Per anni rimarrà una lingua di terra sfregiata; moltissimi gli animali rimasti intrappolati nelle fiamme. L’aspetto più sconcertante è che l’incendio doloso in un’area protetta come questa è un puro atto di vandalismo; qui non si potrà mai costruire, cacciare o coltivare alcunché, è solo volontà di distruzione».

23 Agosto 2007
http://www.greenreport.it/web/archivio/show/id/9112



Questa è la prova che il Presidente di Legambiente non conosce la normativa che regola il sistema forestale.








24 novembre 2011

OPERAI FORESTALI NELLE ZONE ALLUVIONATE



Maltempo: Corpo forestale Sicilia all'opera in zone alluvionate

Palermo, 23 nov. - (Adnkronos) - Uomini del corpo Forestale della Regione siciliana sono da ieri all'opera nelle zone del messinese colpite dal nubifragio. Personale del corpo, coadiuvato da operai forestali trasferiti anche da altre zone della Sicilia, ha lavorato tutta la notte a fianco della popolazione. Il dirigente generale Piero Tolomeo, in stretto contatto con l'assessore al Territorio Sebastiano Di Betta, coordina le operazioni. Inviati anche mezzi pesanti, mentre l'elicottero ricognitore del Corpo ha gia' effettuato riprese dall"alto delle zone colpite per monitorare la situazione.
Link.

Forse si potevano limitare i danni.
Se dalle parole si passasse ai fatti!!!

21 novembre 2011

GIORNATA NAZIONALE DELL'ALBERO

Il Corpo Forestale della Regione Siciliana è stato invitato dal Ministero dell'Ambiente a collaborare con i comuni e le scuole della Sicilia per la Giornata nazionale dell'Albero del 21 novembre .
L'obiettivo della Giornata dell'Albero è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del patrimonio arboreo e boschivo per la tutela della biodiversità, il contrasto ai cambiamenti climatici e la prevenzione del dissesto idrogeologico.





20 novembre 2011

L'ATTIVITA' LAVORATIVA CONTINUA

Forestali: anche in provincia di Catania proseguirà l’attività degli stagionali
Buone notizie al termine di un incontro tra sindacati e Azienda foreste Anche nella provincia di Catania proseguirà l’attività lavorativa dei forestali stagionali che, in atto, sono occupati nei vari cantieri

L’attività lavorativa continuerà fino al raggiungimento di 101 giornate per i cosiddetti settantottisti, 151 per i centunisti e 180 per i centocinquantunisti. Per i lavoratori in attesa di assunzione, partirà una richiesta indirizzata agli uffici di collocamento per le giornate in atto mancanti.E’ quanto emerso dalla riunione svoltasi oggi nei locali dell’Azienda Foreste di via Etnea, tra le segreterie provinciali di FLAI-CGIL FAI-CISL e UILA-UIL ed il responsabile provinciale dell’azienda Mario Bonanno. Oggetto del faccia a faccia risolutivo – che arriva al termine di una lunga serie di incontri- la piena applicazione dell’accordo siglato dalle segreterie regionali con il governo Lombardo nel maggio 2009, sulla stabilizzazione occupazionale della categoria.
Dopo i tanti incontri in assessorato regionale e la recente delibera della giunta regionale che ha reperito le risorse finanziarie mancanti, i segretari generali provinciali di categoria Alfio Mannino e Nuccio Valenti della FLAI-CGIL, Pietro DiPaola della FAI-CISL e Nino Marino della UILA-UIL, commentano che “questo ulteriore incremento occupazionale rispetto all’anno passato ( pari a circa quarantaquattro mila giornate lavorative per i tremila addetti alla manutenzione e sedicimila per gli ottocento addetti allo spegnimento incendi), oltre a tradursi in un consistente beneficio, sia salariale che previdenziale, per i lavoratori forestali catanesi (circa sei milioni di euro !), rappresenta, soprattutto, la migliore risposta ad una corretta gestione del territorio, che, allorché trascurato, presenta il conto con danni materiali e lutti che, anche recentemente, hanno funestato il nostro Paese”.
L’impegno e le lotte del sindacato unitario, non si fermano qui. Il nuovo obiettivo sarà quello di tradurre all’Ars in normativa di legge il nuovo accordo sindacale , e che venga saldato ai lavoratori il restante 40% di arretrati contrattuali spettanti.
Per gli arretrati, proprio ieri nella sede provinciale dell’INPS di Catania, l’istituto ha comunicato ai sindacati che   il ricalcolo verrà effettuato in automatico, senza che sia necessario alcun ricorso a carico del lavoratore interessato, delle prestazioni previdenziali già erogate in riferimento alla prima quota di arretri già percepita nel 2010.
(18 novembre 2011)
Link.

15 novembre 2011

LA LEGGE SUBITO!!!!!

                                Foto pubblicata dal gruppo "Forestali Sicilia Antincendio e Cantieri" di Facebook.


VOGLIAMO LA LEGGE!                                    VOGLIAMO LA LEGGE!
VOGLIAMO LA LEGGE!                                    VOGLIAMO LA LEGGE!
VOGLIAMO LA LEGGE!                                    VOGLIAMO LA LEGGE!

NUOVE REGOLE PER LA PREVENZIONE INCENDI









Incendi, nuove regole per la prevenzione
di Rosario Battiato

Durante un convegno promosso dalla Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri si è discusso sul Dpr 151 dell’1 agosto 2011. L’importante decreto non interessa solo i professionisti dell’edilizia ma tutta la comunità pubblica.

CATANIA – Non c’è solo l’acqua a preoccupare il territorio isolano. Anche il fuoco, che impazza nella stagione estiva, contribuisce in maniera determinante alle emergenze siciliane. Stavolta la Regione vuole pensarci in tempo, nonostante abbia un servizio antincendio tra i migliori d’Italia, e così è entrato in vigore un importante decreto che interessa i professionisti dell’edilizia ma anche tutta la comunità pubblica: il nuovo regolamento di prevenzione incendi. Si tratta del Dpr 151 dell’1 agosto 2011 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 settembre e operativo dal 7 ottobre. Se ne è discusso durante un convegno catanese, organizzato dalla Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri, nella scorsa settimana.

Alcune delle novità del decreto sono state illustrate da Maurizio Lucia, neo comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Catania. Tra le nuove pratiche, priorità va innanzitutto assegnata alla Segnalazione certificata di inizio attività (Scia). “Fino ad oggi – ha spiegato Aldo Abate, segretario dell’Ordine degli ingegneri, promotore del seminario – per avviare un’attività in locali a norma con le regole antincendio, bisognava attendere il consenso dei Vigili del fuoco, anche con tempi molto lunghi. Il nuovo decreto invece, concepito per semplificare e informatizzare le procedure, consente di iniziare da subito l’attività poiché sono il professionista e il committente a garantire la validità del progetto secondo le norme antincendio. Se così non fosse si incorrerebbe in sanzioni penali. I tempi si accorciano ma le responsabilità di certo aumentano”.

Tra le altre novità si prevede inoltre la distinzione delle attività sottoposte ai controlli di prevenzione in tre categorie, per ciascuna delle quali è prevista una disciplina differente in relazione ai rischi, alle dimensioni e al grado di complessità. Proprio in quest’ottica “la Fondazione dell’Ordine – ha dichiarato il suo presidente Santi Maria Cascone – ha programmato un corso didattico di oltre 120 ore con la docenza di esperti aggiornati, ponendo l’attenzione sulle più indicate misure di prevenzione, sulla tecnologia dei sistemi, e su quelle tematiche che consentano ai nostri ingegneri di conoscere il quadro completo delle procedure”.

La Sicilia si mantiene, da diversi anni a questa parte, come la Regione più colpita dagli incendi. L’ottimo servizio compiuto dal corpo forestale non può servire, perché deve essere necessaria anche un’adeguata opera di prevenzione, anche per utilizzare adeguatamente gli oltre 25 mila operai forestali presenti sul suolo regionale, un vero e proprio record tra le regioni italiane. Nel 2010 la mappa dei roghi, secondo i dati del Corpo forestale dello Stato, identifica la Sicilia come la regione che ha registrato il maggior numero di incendi (1.159). In Sicilia si è avuta la più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco (7.242 ettari). Seguono il Lazio (2.460), la Calabria (2.439), la Puglia (2.066), la Sardegna (1.934) e la Campania (1.800). Quest’anno la situazione, che era rimasta meno esagerata fino alla metà di agosto, ha avuto un picco di fenomeni nell’ultimo scorcio d’estate. Una strana accelerazione, soprattutto se si pensa che circa il 90 per cento degli incendi resta di origine dolosa.

Articolo pubblicato il 15 novembre 2011

Link.







DDL STABILITA' ART. 7

Art. 7. (Disposizioni in materia di dismissioni di terreni agricoli)

1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con uno o più decreti di natura non regolamentare da adottare d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, individua i terreni a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato non ricompresi negli elenchi predisposti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, nonché di proprietà degli enti pubblici nazionali, da alienare a cura dell’Agenzia del demanio mediante trattativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400.000 euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 400.000 euro. L’individuazione del bene ne determina il trasferimento al patrimonio disponibile dello Stato. Ai citati decreti di individuazione si applicano le disposizioni di cui all’articolo 1, commi 3, 4 e 5, del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n, 410.
2. Nelle procedure di alienazione dei terreni di cui al comma 1, al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli, così come definiti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185. Nell’eventualità di incremento di valore dei terreni alienati derivante da cambi di destinazione urbanistica intervenuti nel corso del quinquennio successivo all’alienazione medesima, è riconosciuta allo Stato una quota pari al 75 per cento del maggior valore acquisito dal terreno rispetto al prezzo di vendita; le disposizioni di attuazione del presente periodo sono stabilite con decreto di natura non regolamentare del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze.
3. Per i terreni ricadenti all’interno di aree protette di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, l’Agenzia del demanio acquisisce preventivamente l’assenso alla vendita da parte degli enti gestori delle medesime aree.
4. Le regioni, le province, i comuni possono vendere, per le finalità e con le modalità di cui ai commi 1 e 2, i beni di loro proprietà aventi destinazione agricola compresi quelli attribuiti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85; a tal fine possono conferire all’Agenzia del demanio mandato irrevocabile a vendere. L’Agenzia provvede al versamento agli enti territoriali già proprietari dei proventi derivanti dalla vendita al netto dei costi sostenuti e documentati.
5. Le risorse nette derivanti dalle operazioni di dismissione di cui ai commi precedenti sono destinate alla riduzione del debito pubblico. 
Legge di stabilità 2012.

13 novembre 2011

DDL STABILITA'

L'ultimo provvedimento approvato ieri dalla Camera dei Deputati prevede anche la vendita dei terreni  agricoli di proprietà dello Stato

Entro tre mesi il Ministero delle Politiche agricole individuerà quelli a vocazione agricola e non utilizzabili per venderli. Quelli di valore sotto i 400mila euro possono essere ceduti con trattativa privata, quelli superiori con asta pubblica.


Questa misura è già allo studio da parte della Regione Sicilia, infatti si trova sul tavolo dell'Assessore Armao,  il piano prevede la cessione dei boschi ai privati sperando di cedere tutti o una parte dei 27 forestali, di cui il costo si aggira intorno ai 300 milioni di euro.

Leggi questi
articoli:



NON ABBIAMO PAURA DEI PRIVATI, LA NOSTRA UNICA PREOCCUPAZIONE E' IL LICENZIAMENTO, PERCHE' LA PRIVATIZZAZIONE SIGNIFICA PROPRIO QUESTO.




PRIVATIZZAZIONE= MOBILITA' E LICENZIAMENTO.




 Nella prossima finanziaria regionale sarà inserita questa norma?

12 novembre 2011

LETTERA AI MINISTRI



Forestazione. Flai, Fai e Uila scrivono ai Ministri Romano e Prestigiacomo

Fai, Flai e Uila hanno inviato una lettera unitaria ai Ministri Romano e Prestigiacomo, al Presidente UNCEM, ai Governatori delle Regioni, Presidenti di Provincia e Comunità Montane e ai Sindaci, sui temi della forestazione dell'ambiente e della salvaguardia del territorio e i tagli che il settore sta subendo, con ripercussioni gravissime tanto sul territorio quanto per gli addetti alla forestazione. 
“Ancora una volta - scrivono le Organizzazioni Sindacali ai Ministri - il potenziale bioecologico dei boschi, in molte aree del paese, è stato incrinato dagli incendi che si sommano agli altri eventi dati dall’incuria e dall’abbandono delle attività agricolo-forestali”.
“I continui tagli economici decisi dal governo stanno ingenerando ripercussioni pesantissime sia in termini di progettualità per il futuro sia di reddito complessivo per i territori interessati e di salario per gli addetti alla forestazione. Tagli – prosegue la lettera – che, tuttavia, non hanno evitato l’insorgenza di paradossi come, ad esempio, quello di trovare le risorse economiche per alimentare il business dell'antincendio e quello degli interventi di ‘Protezione Civile’, riducendo invece i finanziamenti da destinare a progetti di prevenzione, di cura e di gestione del patrimonio forestale”.
Alla luce di tale situazione Fai, Flai e Uila, chiedono un intervento immediato al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali affinché siano assicurati “l’efficienza bioecologica dei boschi italiani mediante la gestione forestale sostenibile”; il ripristino e l’integrazione dei “finanziamenti necessari per l'attuazione del Programma Quadro per il Settore Forestale, prevedendo inoltre risorse finalizzate al sostegno ed alla valorizzazione del territorio”; la definizione di “una vasta ed articolata progettualità in grado di assicurare l'impiego produttivo e funzionale degli addetti”. Inoltre si chiede di verificare “quanto costa allo Stato e alle Regioni il business del ‘pronto soccorso’ antincendio”. Queste sono alcune delle richieste contenute nella missiva al Ministro Romano al Ministro Prestigiacomo.
Le richieste avanzate nella lettera, implementate a livello regionale, saranno inviate anche ai Presidenti delle Regioni, delle Provincie ed ai Sindaci.

COMUNICATI CISL










 
Venerdì 11 novembre 2011.












Fonte Cisl.

I LAVORATORI ANTINCENDIO BONIFICANO L'AREA DI RUNZI






SICILIA - Pietraperzia. Forestali antincendio bonificano l'area archeologica di Runzi
LA SICILIA Martedì 08 Novembre 2011



Pietraperzia. Lavori di bonifica per il sito archeologico di contrada Runzi. Cinquanta forestali dell'antincendio di postazione a Marcato Bianco sono stati dirottati in contrada Runzi a seguito di un accordo tra la Soprintendenza alle belle di Enna e l'ispettorato foresta provinciale. I 50 lavoratori appartengono alla squadra estiva dell'antincendio e sono i 151nisti che per legge devono completare le relative giornate. Con questo progetto si sta facendo un lavoro di qualità in un sito archeologico che era dominato dalle erbacce e dall'incuria.
Ieri mattina per conto dell'Archeoclub il sito è stato visitato dall'archeologo Gianluca Miccichè: «E' un'iniziativa che sta restituendo alla comunità siti di grande valore turistico. Abbiamo proposto al sindaco Emma di allargare l'intervento ai siti di Tornabè, Rocche, Crastòs e la Piramide di Cerumbelle».
«Ho già contattato - afferma il sindaco Vincenzo Emma - la Soprintendenza e il Corpo forestale per la bonifica degli altri siti. Nel nostro circuito turistico abbiamo la presenza di questi siti, che stiamo attenzionando anche con la viabilità rurale; in parte abbiamo sistemato quella che conduce alle Rocche dove vi sono centinaia di tombe di insediamento greco del neolitico».
«Il sito archeologico Runzi - afferma l'ing. Francesca Calì - è già stato acquisito al demanio regionale con D. A. 8911/1992, infatti è stato oggetto di regolari campagne di scavo, condotte dalla Soprintendenza di Enna negli anni '80, che hanno permesso di mettere in luce alcuni livelli di frequentazione dell'area in età preistorica e parte delle strutture architettoniche di un complesso edilizio di età romana. La consistente presenza delle strutture antiche già esplorate, e il loro buon stato di conservazione, ha consentito un significativo intervento di valorizzazione tramite il Pit 11 Enna: Turismo tra Archeologia e Natura, diretto dall'arch. Giuseppe Paolino e uno staff tecnico composto da archeologo, agronomo e geologo. L'intervento consisteva nel miglioramento dell'accesso a partire da un sistema di segnaletica, che informasse i turisti di passaggio, posizionata agli incroci di confine dell'ambito comunale; inoltre venne sistemata l'area di sosta per gli automezzi e venne realizzata una barriera doppia di vegetazione di presidio che costituisse freno e filtro a detriti e trasporto solido. Si realizzò il sistema dei percorsi di visita con sentieri in terra battuta. Venne ristrutturato anche un antico rudere, in cui si ricavarono i servizi igienici e un riparo in caso di cattivo tempo».
Giuseppe Carà
 

08/11/2011

Link.

08 novembre 2011

PARERE DEI LAVORI SVOLTI NEI SITI ARCHEOLOGICI DAGLI OPERAI FORESTALI ANTINCENDIO


Da noi è il secondo anno che dopo la campagna antincendio ci rendiamo utili anche nei comuni. Sarebbe interessante che adesso, tutti noi andassimo dai Sindaci per fargli scrivere una relazione da inviare alle Istituzioni, dove si evince che il lavoro svolto dai lavoratori è essenziale e che fa anche risparmiare a quest'ultimi migliaia di euro, quindi accellerare l'iter per l'approvazione della legge.

04 novembre 2011

OPERAI ANTINCENDIO NEI COMUNI

Gds. 04/11/2011



Forse l'incontro dello scorso anno ad Isnello tra i lavoratori delle Madonie e i Sindaci, ha dato i primi risultati, però quello che si chiedeva era la trasformazione  in legge dell'accordo del 14 maggio 2009, perchè solo quest'ultima può dare le garanzie  che ognuno di noi merita.
Leggi l'articolo del 28 novembre 2010.